Facezie (Poggio Bracciolini)/50
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Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
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L
Risposta di Ridolfo a Bernabò.
Si narra di una saggia risposta data da Ridolfo di Camerino. Era Bologna assediata da Bernabò della famiglia dei Visconti, signori di Milano; e Ridolfo, che era uomo di senno nelle cose di guerra e in quelle della pace, era stato chiamato dal papa a custodia della città, e si teneva egli dentro le mura a difenderla. Un giorno, in una piccola zuffa che in una scorreria impegnarono alcuni, al di fuori, e nella quale non era Ridolfo, fu un cavaliere de’ Bolognesi fatto prigione, e condotto al campo di Bernabò; e questi, tra le altre cose di cui lo
richiese, gli domandò ancora del perchè Ridolfo non uscisse a battaglia fuor delle mura; e il cavaliere, dopo aver detto varie ragioni, fu rimesso in libertà e tornò a’ suoi. Allora Ridolfo gli chiese che cosa si facesse nel campo de’ nemici, e che gli avesse detto Bernabò, e quale era stata la risposta del cavaliere per scusare in vario modo che egli non fosse uscito dalla città: “E tu, disse allora, hai molto male risposto; torna tosto da Bernabò e digli che Ridolfo non esce dalla città per impedire a lui d’entrarvi.”