Esilio/Compagni di strada/Confessione
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CONFESSIONE.
Or che la notte grava sul supplizio
di chi non dorme, e tu sei sola in faccia
a te, sola nel vuoto che t’agghiaccia,
4e non vestita che del tuo cilizio:
come fossi sul punto di morire
confèssati, chè l’anima t’ascolta:
dolce ti sia, non fosse che una volta,
8quel che da te mai non fu detto, dire.
Confessa che la tua ribellïone
non è che l’urlo della creatura
debole, che mancò la sua ventura
12por non aver trovato il suo padrone.
Confessa che tu vai con fiammeggiante
torcia sanguigna contro leggi ed uomini,
solo perchè la forza che ti domini
16tutta, ancor non t’assalse il cor tremante.
Ed altro tu non sei che una fanciulla
fragile, torturata dall’angoscia
d’essere sola, e che talor s’accoscia
20rabbrividendo di tutto e di nulla:
e — se il dirlo t’è colpo di staffile
bene assestato alla superbia prava,
che importa?... — non saresti che una schiava
24d’amor, contenta del suo posto vile,
se pur domani, verso te, dal rogo
ove chi arde più a sè prega ardore,
venisse a tese braccia il tuo signore,
28per cui delizia ti sarebbe il giogo.
٭
Senza misericordia e senza tema
prendi ed indaga, or che nessun ti guarda,
questa povera tua vita bugiarda
32che inconsolabilmente in man ti trema.
Dilaniala, se vuoi: non ha difesa
contro la tua curiosità feroce:
puoi con tre chiodi conficcarla in croce,
36per vendicarti della lunga offesa.
È un cencio rosso, con lacerti monchi,
con fibrille pendenti: è un feto morto:
più non attende ormai, sotto il tuo smorto
40sguardo, che il colpo che da te la tronchi.
Ma tu non osi. Ma tu l’ami, frusta
così: la scuoti, con furor selvaggio:
giovine ancora, e intrepido, è il coraggio
44che ti sospinge con schioccar di frusta.
Giovine ancor tu sei, per la dovizia
che in fiori intatti dentro ti germoglia,
e più t’adorna quanto più sei spoglia,
48e, se soccombi, a nuove vie t’inizia.
E doman come ieri, sotto panni
superbi il cuore in umiltà raccolto,
null’altro al mondo cercherai, che il volto
52invisibil che cerchi da tant’anni:
e se lungo la strada che t’avanza
no’l troverai, forzando anche le porte
del silenzio, nei regni della morte
56seppellirai con te la tua speranza.