L’ospitalità del cuore

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Patti chiari Dolcezza del perdono


[p. 10 modifica]Abramo era vecchio d’anni molti; e il Signore l’aveva benedetto in ogni cosa. Or disse Abramo al servo anziano di casa sua, che soprantendeva a tutte le faccende: «Io ti scongiuro per il Signore Iddio del cielo e della terra, che tu vada a cercar moglie al figliuolo mio, non tra le figlie de’ Cananei, dov’io vivo, ma che tu vada nel mio paese e nel mio parentado, e che là trovi moglie ad Isacco figliuolo mio». Il servo gli domandò se convenisse condurre colà Isacco stesso nella patria del padre; ma Abramo non volle, perchè Dio così gli aveva ordinato, per creare una nuova famiglia, una nuova nazione, che a tutte le nazioni del mondo apporterà bene grande. Or disse Abramo al servo: «Iddio Signore del cielo manderà un angelo dinnanzi a te, e farà che tu scelga al figliuolo mio moglie buona». Il vecchio promise che farebbe così; e prese dieci cammelli tra le bestie del suo padrone, e se n’andò, portando cose di pregio da farne dono. [p. 11 modifica]

E giunse in Mesopotamia, nel paese dov’era Nacor, fratello d’Abramo. Fece riposare i cammelli fuor della terra, a un pozzo ch’era lì d’acqua viva. Gli era sull’ora di sera, quando le donne solevano venire per acqua. Ci venivano così le ricche come le poverette tutte insieme come sorelle; s’usavano ai servigi della casa; ed erano le une alle altre compagnia. Allora il servo, pregando in suo cuore, pensò: «O Signore Iddio d’Abramo signor mio, aiutatemi, prego, oggi, e fate misericordia ad Abramo, il signor mio. Ecco io sto presso questa fonte, e le figliuole di questi del paese verranno ad attingere. Dunque la giovanetta alla quale io dirò: China la tua secchia, acciocch’io beva ed ella risponderà - Bevi, - anzi darà bere anco ai miei cammelli; è quella che avete preparata per Isacco diletto vostro, o Dio Signore. E a questo conoscerò che avete fatto misericordia ad Abramo il signor mio». Non aveva ancor compite queste parole nel suo pensiero, ed ecco usciva Rebecca. giovane gentile, figliuola di Batuele, il quale era figlio di Nacor, fratello d’Abramo. E teneva la secchia a braccio. Scese alla fonte, e la empiette: e tornava. Le si fa incontro il vecchio, e dice: «Datemi, fanciulla, un pochin d’acqua da bere». La quale rispose: «Bevete, signor mio». E presto prese la secchia e la resse col braccio, e gli diede bere. E quando egli ebbe bevuto, la fanciulla soggiunse: «Anco per i vostri cammelli attingerò, che bean tutti». E vuotò la secchia ne’ canali da abbeverare le bestie: e ricorse al pozzo per riattingere, e ne diede a tutti i cammelli. Il vecchio la rimirava senza parola, stando a vedere come Dio guidasse in buon’ora il suo viaggio. E quando i cammelli ebbero bevuto, e’ emise fuori buccole d’oro e braccialetti d’oro, e disse alla fanciulla: «Di chi siete voi figlia? Ditemelo; c’è egli [p. 12 modifica]luogo in casa del padre vostro, da alloggiare?». La quale rispose: «Sono figliuola di Batuele, figlio di Melca e di Nacor». E aggiunse: «Ci abbiamo paglia e fieno assai, e luogo da starci». Allora l’uomo inchinò la fronte, e levò gli occhi al cielo sereno, e ringraziò Dio dicendo: «Benedetto il Signore Dio d’Abramo signor mio, Iddio che non tolse da esso la sua misericordia e la sua verità, e mi condusse diritto a casa il fratello del signor mio».

La fanciulla corse in casa della madre, e riportò le parole udite, e diceva: «Così quell’uomo mi ha detto». Ella aveva un fratello, di nome Libano; il quale, vedendo le buccole e i braccialetti dell’oro corse presto alla fonte. La giovane non si era rallegrata dell’oro; ma prima la vista del vecchio le aveva fatto allegria, e poi la novella ch’egli era servo d’un del suo sangue; e anche era lieta dell’avergli, senza conoscerlo, fatto buone accoglienze. Labano lo trovò presso ai cammelli sdraiati vicin della fonte. E gli disse: «Entra, benedetto dal Signore: perchè stai tu fuori? Ho preparato a te l’albergo, e posto ai cammelli». E lo condusse, e l’aiutò a scaricare i cammelli, e dié paglia e fieno; e acqua a lui da lavargli i piedi, e agli altri venuti seco. Lo fecero sedere, e gli apposero pane che mangiasse; ma egli: «Non mangerò, che io non abbia parlato le parole ch’ho a dire». Labano rispose: «Parla». E egli raccontò come Abramo, benedetto da Dio, l’aveva mandato per trovare moglie al suo figliuolo dal parentado suo stesso; e come egli era giunto alla fonte, e pregato Dio in cuore che gli facesse conoscere la fanciulla destinata al figliuolo del suo padrone, gliene facesse conoscere a un atto di cuor gentile; e come Rebecca venne, e come fece atto di cuor [p. 13 modifica]gentile, dando a bere non a lui solamente, ma anche a’ cammelli; e com’egli la conobbe, e come ne ha rese a Dio grazia di cuore. E, dette queste cose, soggiunse: «Se vi piace usare amorevolezza e fiducia al signor mio, vogliate darmene segno: ma se altro è il pensier vostro, e voi ditemi; ch’io me ne vada a diritta o a manca per altra via». Risposero Batuele il padre e il fratello Labano: «La parola che tu di’, vien da Dio. Noi non possiamo dire a te altro che quello ch’è il volere di Lui». Quando il vecchio servo d’Abramo ebbe udito questo, s’inginocchiò a ringraziare il Signore. E messe fuori vasi d’argento e d’oro, e vestiti, e li offerse a Rebecca; e anche ai fratelli offerse presenti, e a Melca madre di lei. Perchè un tempo l’uomo portava la dote in casa della sposa, e non la moglie al marito. E c’è de’ popoli tuttavia che fanno così; e fanno bene. Poi si misero a tavola, e mangiarono con allegrezza tranquilla.

La mattina dopo, si levò il vecchio e disse: «Lasciatemi ch’io ritorni al signor mio». E i fratelli della giovinetta e la madre risposero: «Rimanga ella con noi dieci giorni almeno; e poi se n’andrà». - «Non vogliate, diceva il vecchio, ritenermi, giacchè Dio Signore ha indirizzati i miei passi. Permettete ch’io vada ad Abramo signor mio». Quelli dissero: «Chiamiam la fanciulla, e che si sappia il sentimento di lei». La chiamarono, e venne; e domandarono: «Vuo’ tu andartene con quest’uomo?». Ella disse: «Ci andrò». Si distaccarono dunque i genitori dalla figliuola, che non la dovevano più rivedere su questa terra: e i fratelli fecero tanti auguri alla sorella; e dicevano: «Tu se’ la sorella nostra. Ti consoli Iddio di figliuolanza benedetta». Con lei se ne andò la sua balia. E Rebecca con le serventi sue [p. 14 modifica]montarono sui cammelli, e seguitarono il vecchio, il quale co’ compagni ritornava al signor suo di fretta.

Mentre ch’eglino se ne venivano, Isacco era, sul far della sera, uscito a meditare soletto per la campagna, pensando della sua sorte novella, che nulla ne sapeva, e raccomandando a Dio la sua vita. L’ora queta e serena gli portava nell’anima pensieri di umile speranza. Egli andava per la via che conduce al pozzo soprannominato del Dio vivo e veggente, a quel pozzo dove l’Angelo era apparito ad Agar, la madre derelitta. Alzò Isacco il viso e vide cammelli venir da lontano. Rebecca, vedendo un uomo venire, smontò dal cammello, e disse al vecchio: “Chi è l’uomo che ci viene a rincontro per la campagna?” Esso a lei: “Egli è il signor mio.” La giovanetta prese in fretta un velo, e si coperse la faccia. Isacco la introdusse in casa, e Abramo la benedisse, e la diede al figliuolo per moglie: e il figliuolo l’amò tanto ch’ella gli fece men grave il dolore della sua madre morta.