../10

../12 IncludiIntestazione 19 marzo 2024 25% Da definire

10 12
[p. 15 modifica]
11. A Monaldo Leopardi.
[Recanati 12 Agosto 1815]

Sig. Padre mio Carissimo Non avendo l’altra volta potuto risponderle come desiderava, voglio farlo adesso, per non defraudarmi di una soddisfazione che mi dispiacque di non aver potuto proccurarmi. Il piacere che suo figlio prova nel trattenersi con lei può esser compreso solamente da un padre com’ella. La sua assenza che lascia un gran vuoto nella mia vita ordinaria mi affliggerebbe sensibilmente, e dopo qualche tempo mi riuscirebbe intollerabile, se non conoscessi ciò, che la cagiona. Vedendo che essa ha per oggetto di produrre dei veri, e sodi vantaggi per i nostri amatissimi simili, che esiggono dal nostro cuore, e dalla nostra buona volontà i più grandi sacrifizj, mi consolo di una cosa, che mi amareggerebbe, mentre rifletto ancora che tutti quelli che hanno voluto travagliare per il bene dello stato, o per farsi un nome, che viva onorato, e caro nella memoria dei posteri, hanno dovuto far sacrifici molto maggiori. L’interesse vivissimo che io prendo per tutto ciò che riguarda il bene della sua persona non le può essere ignoto. Io dubito se ella stessa ne abbia tanto per se medesima. Ella conoscerà che io non esagero quando le dico, che ciò che le avviene di dispiacevole, e che giunge a mia cognizione mi rende inquietissimo, e mi turba grandissimamente.1 Sarei bene afflitto se potessi sospettare che ella dubitasse della mia corrispondenza alla tenerezza, che ella ha per noi. Il solo ricordarmi questo mio dovere è un rimprovero per me, mentre mi fa credere di aver dato a luogo a qualche sospetto sopra questa materia troppo gelosa. Ciò mi avverte però ad esser più cauto nell’avvenire. La posso assicurare che i sentimenti che le ho espressi sono communi a tutti i miei fratelli, in ispecie a quello che io conosco più intimamente; nè infatti si può aspirare a divenir saggio senza pensare in questa guisa. Essi m’impongono di salu[p. 16 modifica]tarla da parte loro, e di baciarle la mano, ciò [sic] che io faccio in loro e in mio nome, pregandola a credermi immutabilmente

Suo Affmo Figlio
Giacomo

Recanati 12 Agosto