Dottrina dello Schiavo di Bari/Dottrina dello Schiavo de Bari
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DOTTRINA
DELLO
SCHIAVO DE BARI
Al nome di Dio è buono incominciare
Tutte le cose che l’uom viene a fare:
Intendi, figlio, se vuoli imparare.
4Sapïenza.
Senno e bontade e conoscenza:
A ciò ch’io dico aggi provvedenza;
Queste parole son tutte sentenza
8E veritade.
Sia prode uomo e usa lialtade.
E quanto puoi ritratti alla bontade:
Ama l’onore della tua cittade
12E della terra.
Se puoi stare in pace, non far guerra
Ched ella fende e taglia più che serra:
Chi troppo la costuma, non disferra
16 Senza danno.
Li uomini per guerra si disfanno
E da battaglia non ne nasciaranno,
Amico mio, che Dio ti dia ’l buon anno
20 E ’l buon mese.
Non distruggiare male il tuo arnese:
Secondo che hai l’entrate, fa le spese:
A fare bene per Dio, sia cortese
24 E conosciente.
E quanto puoi sì gli sta ubbidiente,
E none dire villania niente:
Ciò ch’i’ ti dico sì ti stia a mente
28 D’osservare.
E credi a me, che ti potrà giovare:
Al giuoco della zara non giuocare:
E della moglie altrui non ti vantare,
32 Ch’è gran follia.
E non portar novella che sia ria:
A diciar mal d’altrui è villania:
Biasmare altrui a torto è gran follia,
36 Nè buona usanza.
E guardati non correre a mischianza.
E non andare, dov’ài dubitanza;
Nè non fare villania nè soperchianza
40 Al tuo minore.
Al picciol uom comanda per amore,
E no li fare oltraggio nè disnore,
Che non sa’ quello che si porta in quore;
44 E nello adastiare.
Nè povaro, nè vecchio non gabbare,
Che non sai quello che ti può incontrare:
Che molte cose può l’uom comperare,
48 Ma non ventura.
Femmina e uomo di mala natura
Di gastisgare e battere non cura.
Poco dura l’uom che non ha misura,
52 Ed è corrente
A far le soperchianze spessamente.
Da chi non ama nè teme nïente,
Partiti da lui immantinente
56 E sarai saggio
Figlio, se se’ mandato per messaggio,
Servi l’amico tuo di buon coraggio:
Sia leale, e non far fellonaggio
60 Per moneta.
E se t’è detta la cosa secreta,
Non l’andare dicendo; tiella queta:
Non consentir lo male, anzi lo vieta
64 Se tu puoi.
Guardati di non far quello ad altrui
Che tu non vuo’ ricevare da lui:
Chi diserve dïe guardare a cui
68 E ’l perchè.
Io ti consiglio, figlio, in buona fè,
Giovar ti puote, se tu credi a me;
Servi di buono cor chi serve te,
72 E falli onore.
E guarda, se non se’ buon dicitore,
Non esser troppo gran favellatore.
Figliuol, quanto puoi fuggi lo romore,
76 E non vi stare.
Che dalli savi dè l’uomo imparare,
E colli buoni amici consigliare:
E chi non sa la via dè dimandare
80 Del buon cammino.
E guardati non credare a ’ndivino,
Ch’elli sa poco, e tu sapresti mino.
Siccome vedi fare al buon vicino,
84 Cosi appara.
Guardati dal giuoco della zara.
Ch’ella par dolce, e poi ritorna amara:
Chi troppo la costuma, o chi l’impara.
88 Fa follia.
Figliuol, se vuoli usare mercanzia,
Usala con lialtade e cortesia:
Al tuo compagno non far fellonia,
92 Nè lo ingannare.
Poi se viaggio tu volessi fare,
S’al primo colpo non puoi guadagnare,
Vanne con Dio e non ti sgomentare
96 Al buon mercato.
Va pur innanzi, quando se’ inviato:
Ch’i’ ho veduto, e questo s’è provato,
Uomo perdare, e poi s’è dirizzato
100 A guadagnare.
Quando l’uom cade, sì si diè ingegnare,
A tutta sua possanza, di levare;
E non si dè lassare assiderare,
104 Nè finire:
Ch’i’ ho veduto questo addivenire:
A pover uom gran ricchezza venire;
Ma lo cattivo uom non può salire,
108 Nè rallegrare.
Da questo buono essenpro de' imparare.
Tempo è da tacer, tempo è da parlare:
Savio è l'uomo che sa temporeggiare
Colle genti.
Guardati non usar con frodolenti,
E non istare colli maldicenti:
Partiti da loro, quando li senti,
Figliuolo mio.
Se hai figliuolo, e vedi che sia rio,
Non vi pònare speme, nè disio:
Sovra ogni cosa dei amare Iddio
E servire.
Pensa, figliuolo, che tu dei morire;
E questa è cosa che non può fallire,
Nè appellare si puote, nè fuggire
Questa sentenza.
Usa alla chiesa, e sta in penitenza,
Renditi in colpa d’ogni tua fallenza:
E non usar di vendare a credenza
Tue derrate:
Assai son quelli che n'han tolte e date
E ricevute di male temprate;
Poi vengono in palese le ghignate,
E di nascoso.
Guardati di non essare adastioso,
Superbo, troppo scarso, nè invidioso:
Chi non ha forza, ed egli è rigoglioso,
Ha poco senno.
Tieni a mente quello ch’io t’insegno,
Non lo togliare a schifo, nè a disdegno:
Buona è la forza, migliore è lo 'ngegno,
Come io sento.
Non esser vago di far saramento,
Nè per danaro non far tradimento:
L’onor di questo mondo è il vestimento,
Al mio parere.
Con lialtà guadagna dell'avere;
E se 'l guadagni, sappil mantenere;
Che molte volte el ti potrà valere
E campare.
L’avere face l'uomo riguardare
E fallo ben servire et onorare,
Bene si può vestire e ben calzare
E stare ad agio.
Per denari si fa torre e palagio,
Scarlatti, verdi, nuvoli et albagio,
E chi non n'ha, si fa stare a disagio
La magione
Or vi dirò che disse Salamone:
Se hai figliuol maschio per nulla stagione,
Or lo gastiga mentre ch’è garzone,
E pollo ad arte.
E s'elli è buono, tu li dai tal parte;
Che giammai da lui non ti diparte.
Queste parole son veraci carte
E profezia.
E non pigliar di notte lunga via;
Piglia per tempo buona albergaria:
E quando truovi buona compagnia,
Non la lasciare.
Con li ladroni guarda non usare,
Nè loro mercanzia non comperare,
Che danno ne potresti guadagnare
E disonore.
Non usare coll' uom ch'è traditore,
E non ti gareggiar con tuo maggiore.
Nè fare villania al tuo migliore,
E nol tradire.
A cui non servi, non li diservire:
A ciascun uomo ti fa ben volere.
Quando hai a far la cosa, non dormire,
E non tardare.
Tempo è da vendar. tempo è da comprare:
Quando hai il tempo, saccilo pigliare:
Uom nighittoso non puote avanzare,
E sta mendico.
Intendi, figlio, quello ch'io ti dico:
Da poi ch'hai guadagnato un buono amico,
Quel sappi mantener; e col nemico
Non usare
E guarda quando vieni a favellare;
Pensa e ripensa a quel che vuoi parlare;
Che la parola non si può stornare,
Quando è ditta.
La ria parola va come sagitta,
E come pietra, quand'uomo la gitta:
Assai fiate fa maggior ferita
Che serpente.
Di picciola favilla certamente
N'esce ed avviene grande fuoco ardente:
Però, figliuol, non essere corrente
Accusatore.
Non esser gavarrier, nè vantatore,
Che tutta gente ti terrà peggiore
A puttana non dimostrare amore,
Né a meretrice.
Femmina losingarda è traditrice.
Ch’ella non t'ama, siccom' ella dice:
Nè ghiotta non amar nè bevitrice,
Nè beffarda.
Femmina vana con tutti è bugiarda;
Non l'amar tu, e bene te ne guarda:
Lassala andare, che 'l mal fuoco l' arda.
Le ruffiane
Da casa le ti caccia come cane:
S'elle non fusser, non sarian puttane,
E spesso fanno l'altre che son vane
Folleggiare.
Femmina buona, quella è da amare,
E quella è da servire e da onorare:
A quella non però manifestare
Ogni tuo fatto.
D’andare alla taverna non sia ratto,
E non usare troppo a nullo patto;
Pagar si vuol lo vino poi ch'è tratto
E lograto.
A ber lo vin soperchio è gran peccato.
Che quando l'uomo e caldo e inebriato.
El cade insino in terra strabuzzato.
E non si sente:
E dice villania all'altra gente:
Amico non riguarda, nè parente,
Di che dispiace a Dio fortemente
E alle persone;
Ed enne fatto beffe e dilegione,
Ed è chiamato ebriaco e ghiottone,
E non saprebbe dire sua ragione,
Nè favellare.
Figlio, quando tu odi ben parlare,
Odi e intendi e ascolta e non gridare,
E di saper rispondar dei pensare,
Se ti bisogna.
Al tuo vicin non elevar menzogna,
E non li fare danno, nè vergogna:
Tanto si gratta l’uom, che accatta rogna.
Assai fiate.
La gelosia per certo lasciate:
È rio mantello di verno e di state:
Quel che non volete, non procacciate
Di trovare.
Se hai figliuola grande a maritare,
Se tu non se' agiato e puo'lo fare,
Dàlle marito, e troppo non tardare,
Nè la tenere.
Per lei non consumar lo tuo podere;
Dàlle quello che tu puoi sostenere,
Sta con li tuoi, così farai savere,
E ponci cura.
Uomo che vuol volar contra natura,
E vuol per forza montare in altura,
Se non v'aggiugne, e' cade in terra dura,
E si disface:
Lo pensier li divien tutto fallace.
Figlio, quand'odi quel che non ti piace,
E non puote essar altro, datti pace,
Ch'è 'l migliore;
Ch'i' ho veduto 'l buon sofferitore,
Per umiltade essare vincitore,
E per superbia essare perditore
D'ogni prova.
Quale uomo sede bene, non si muova;
Chi va carendo il male, assai ne trova:
Chi lascia la via vecchia per la nuova,
Fa follezza.
Bella cosa mi par la gentilezza,
E la cortesia e la nettezza:
A quelle cose che l'uomo s'avvezza.
Sì si mantiene.
Lascia stare il male e appara il bene,
E non far quello che non si conviene,
E non rispondar, se non t’appartiene.
Disse Cato;
Va a consiglio, laddove se' avvocato,
E non ci andare, se non se' chiamato;
E non andare in pelago, lodato,
A pescare.
Guardati in fiume torbo non entrare,
Se tu non vedi in prima altrui passare:
Se vuoli far la cosa, dei pensare
Per ragione
Ogni cosa vuol tempo e stagione:
Per gara si distrugge la magione:
Non batter tua moglier senza ragione,
E nolle dare:
Nè a torto non l'accagionare,
Che ria la faresti diventare.
Anco, figliuolo, voglioti pregare
Per amore:
Che ami lo tuo padre di buon cuore,
E sì gli sta ubbidiente e servitore.
Ed alla madre tua sempre fa onore
Quanto sai.
E del bene e del mal che lor farai,
Da Jesu Cristo merito n'avrai,
E dalli tuoi figliuoli ne sarai
Meritato.
Compiuto omai egli è questo dittato:
Abbia, quei che fece esto trattato,
In questo mondo da Dio buono stato,
E sì nell'altro. Amen.
FINE.