Don Chisciotte della Mancia/Sonetti ed epitaffi

Sonetti ed epitaffi

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Capitolo LII

[p. 580 modifica]Le prime parole che si leggevano nelle pergamene trovate nella cassetta di piombo erano le seguenti:


GLI ACCADEMICI DELL'ARGAMASSIGLIA, PAESE DELLA MANCIA,

IN VITA E IN MORTE

DEL VALOROSO DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA

HOC SCRIPSERUNT.


IL MONICONGO, ACCADEMICO DELL'ARGAMASSIGLIA,

SULLA SEPOLTURA DI DON CHISCIOTTE.


SONETTO.


L'Arcitonate, che di spoglie ornata
  La Mancia fe’ più che Giasone Creta:
  Il gran senno, che giunse a eccelsa meta
  Dovunque terra e cielo si dilata;

Del braccio il nerbo, la cui fama è stata
  Celebre dal Catai fino a Gaëta;
  La più terribil musa è più faceta,
  Che fosse a scolpir versi in bronzo usata:

Colui che dietro si lasciò Amadigi,
  Che a Galoor poco discosto giacque
  Da sua bravura e dall'amor condotto;

Colui che scordar fece i Belianigi,
  E a cui su Ronzinante errar già piacque,
  A questa fredda lapida sta sotto.


DEL PANIGUADO, ACCADEMICO DELL'ARGAMASSIGLIA,

IN LAUDEM DULCINEÆ DEL TOBOSO.


SONETTO.


Questa, che miri con guance pienotte,
  Con sen ricolmo e in atto sì gioioso,
  È Dulcinea reina del Toboso,
  Di cui fu innamorato il gran Chisciotte.

Cento scòrse per lei boscaglie e grotte
  Della gran Sierra Negra, e del famoso
  Montiel d’Aranguez fino al piano erboso,
  Onde n’ebbe talor le piante rotte,

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Colpa di Ronzinante. Oh dura stella,
  Che di Mancia la dama, e quest’invito
  Pro’ cavalier n’hai tolto in sì verd’anni!

Ella cessò, morendo, d’esser bella,
  Ed ei d’Amor, come ne’ marmi è scritto,
  Male scansar poteo l’ire e gl’inganni.



DEL CAPRICCIO, DICRETISSIMO ACCADEMICO DELL'ARGAMASSIGLIA

IN LODE DI RONZINANTE

CAVALLO DI DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA.


SONETTO.


Sovra il superbo trono adamantino,
  Che con piede di sangue calca Marte
  Della Mancia l’eroe l’insegne ha sparte
  Del tuo vessil con sforzo peregrino.

Quivi l’usbergo appende e il brando fino,
  Con cui fere, sconquassa, frange, parte:
  Nuove prodezze: ond’è, che d’uopo ha l’arte
  Di nuovo stile a ornar tal paladino.

Se del grande Amadigi è Gaula altera,
  Per la cui forte stirpe in pugne cento
  Trionfò Grecia e alzò sì chiaro il grido,
 
Oggi nel tempio, ove Bellona impera,
  Chisciotte ha un serto, e va per lui contento,
  Più che la Grecia o Gaula, il suo bel nido.
 
Di lui qual gente tacerà, qual lido?
  Fin Ronzinante suo fu sì gagliardo,
  Che Brigliadoro superò e Baiardo.


DEL BURLATORE, ACCADEMICO ARGAMASSIGLIERE

A SANCIO PANZA.


SONETTO.


Sancio Panza è costui (strano portento!)
  Grande in valor, picciol di corpo e corto,
  Il più ingenuo scudiero, e il meno accorto,
  Che avesse il mondo: il giuro e non men pento.

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Ch’e’ fusse conte mancovvi un momento,
  Colpa del secol niquitoso e torto,
  Che a lui negò maligno un tal conforto,
  E nemmen perdonolla al suo giumento.

Sovr’esso ei giva (vel soffrite in pace)
  Docil scudier seguendo il mansueto
  Cavallo Ronzinante, ed il suo sire.

O speranza degli uomini fallace,
  Che in pria prometter suole un viver cheto,
  Poi ’n ombra, in fumo, in sogno usa svanire!



DEL CACCIADIAVOLO, ACCADEMICO DELL'ARGAMASSIGLIA

ALLA SEPOLTURA DI DON CHISCIOTTE.


EPITAFFIO.


Qui sen giace il cavaliero,
  Che malconcio e mal errante
  Corse in groppa a Ronzinante
  Ora questo, or quel sentiero.


Sancio Panza, uom sincero,
  Qui pur giace ad esso a canto,
  Ch’ebbe almen fra tutti il vanto
  Del più fido e buon scudiero.

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DEL TICHETOCCHE, ACCADEMICO DELL'ARGAMASSIGLIA,

ALLA SEPOLTURA DI DULCINEA DEL TOBOSO.

EPITAFFIO.

Dulcinea qui sta tranquilla,
  Che di carne ancorchè onusta,
  Morte barbara ed ingiusta
  Al fin colse e incenerilla.

Sua prosapia illustre brilla;
  Dama apparve nel sembiante;
  Di Chisciotte fu l’amante,
  E l’onor della sua villa.

Furono questi i versi che si poterono leggere; gli altri vennero affidati ad un accademico affinchè li spiegasse per conghiettura, perchè tutte le lettere erano rosicchiate dal tarlo. Si vuole che vi sia riuscito, ma a prezzo di molte vigilie e di grande diligenza, e che abbia in animo di mandarli alla luce. Se si avvererà la terza peregrinazione di don Chisciotte

Fors’altri canterà con miglior plettro.

FINE DELLA PRIMA PARTE.