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580 don chisciotte.


Le prime parole che si leggevano nelle pergamene trovate nella cassetta di piombo erano le seguenti:


GLI ACCADEMICI DELL'ARGAMASSIGLIA, PAESE DELLA MANCIA,

IN VITA E IN MORTE

DEL VALOROSO DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA

HOC SCRIPSERUNT.


IL MONICONGO, ACCADEMICO DELL'ARGAMASSIGLIA,

SULLA SEPOLTURA DI DON CHISCIOTTE.


SONETTO.


L'Arcitonate, che di spoglie ornata
  La Mancia fe’ più che Giasone Creta:
  Il gran senno, che giunse a eccelsa meta
  Dovunque terra e cielo si dilata;

Del braccio il nerbo, la cui fama è stata
  Celebre dal Catai fino a Gaëta;
  La più terribil musa è più faceta,
  Che fosse a scolpir versi in bronzo usata:

Colui che dietro si lasciò Amadigi,
  Che a Galoor poco discosto giacque
  Da sua bravura e dall'amor condotto;

Colui che scordar fece i Belianigi,
  E a cui su Ronzinante errar già piacque,
  A questa fredda lapida sta sotto.


DEL PANIGUADO, ACCADEMICO DELL'ARGAMASSIGLIA,

IN LAUDEM DULCINEÆ DEL TOBOSO.


SONETTO.


Questa, che miri con guance pienotte,
  Con sen ricolmo e in atto sì gioioso,
  È Dulcinea reina del Toboso,
  Di cui fu innamorato il gran Chisciotte.

Cento scòrse per lei boscaglie e grotte
  Della gran Sierra Negra, e del famoso
  Montiel d’Aranguez fino al piano erboso,
  Onde n’ebbe talor le piante rotte,