Rivolta

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Assassini Notte

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RIVOLTA

Urlo di popolo in rivolta.
Cosmopoli nera, mostruosa,
assassinata.
Vita di agguato e di lotta.
Sono fanali enormi
i razzi incendiari
Sono fragore di tram
gli scoppi delle mitragliaci
E sui selciati sporchi
(sotto palazzi cadaverici)
operai che vanno,
sonori di passi,
portando nel pugno chiuso
le armi scure del lavoro
le armi rosse della vendetta.

Canzoni di sangue
ebbre
nelle case in rovina
(scheletri crollanti
di ricchezza morta)
fantasmi strappati che cercano
col pugnale tra i denti
uomini per inferocire
bellezze da distruggere
donne da violentare.

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Odore di ferro.
Desiderio d’odio.
Delirio pazzo.
Una prigione crolla
incendiata.
Rogo enorme contro la notte.
Ara votiva di libertà.
E attorno la folla danza
turbinosa
tra uragani di vittoria
e febbre di schianto.
Visi sformati, bestiali,
arroventati
dal riverbero rosso.
Danza frenetica, enorme.
sotto la musica lontana
della bufera che romba.

Suprema poesia sacramentale.
Versi di acciaio fiammante.
Parole-baionette.

Uomini esausti cadono
su travi carbonizzate
strangolati dal sonno.

No! No!
Guai a chi si riposa!
Ricordatevi:
Eravate coperti di sputi
e di catene
figli della disperazione
figli del patimento.

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E vi siete sollevati
colla forza del vostro sangue
e dovete ancora polverizzare
delle vitalità nemiche.
Fino all’ultimo atomo
si deve colpire
pazzamente...

Non si conoscono pietà.
Non si concedono tregue.
Non si accettano ricatti.

Nella canzone -feroce- della Morte
PER VIVERE NOI
è sacra la violenza.

Il movimento
alle ruote del mulino-demolizione
(per stritolare il passato)
lo darà il diluvio
di tutti gl’idoli infranti.