Dal cor tragge nocchier sospiri amari
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XXV
Invita Clori a cantar seco le glorie
di Ferdinando Gran Duca.
Dal cor tragge nocchier sospiri amari,
Quando Austro reo
Gonfia l’Egéo,
Rompendo il corso de’ pensieri avari.
5Quando cosparte
E vele e sarte,
Quando è il timon sdrucito,
Allor dolente
Volge la mente,
10E volge gli occhi al lito:
Ah desiderio uman soverchio ardito,
Che gir t’invogli
Là ’ve i cordogli
Frequenti sono, ed i piacer son rari!
15Per l’Oceáno
Erri lontano
Chi prezza gemme, ed ori;
Ma dal bell’Arno
Rimove indarno
20Speme di gran tesori:
Qui di stabile April ridono i fiori;
Qui, s’ei sormonta,
Qui s’ei tramonta,
Del Sole i raggi per lo ciel son chiari.
25Vani desiri
Co’ rei martiri
Non più ci stieno intorno:
Che pompa, ed ostro?
Il viver nostro
30Puossi chiamare un giorno:
Cingiti Clori di bel mirto adorno,
E di rubini
Cospargi i crini,
Via più che lucid’oro, a mirar cari.
35Per val di Sieve,
Per val di Grieve,
Clori, moviamo il piede;
E sul Mugnone,
O sull’Umbrone
40Facciam tranquilla sede:
La cetra, onde di Dirce io sono erede,
In man mi reco,
Tu giungi seco
Tua voce eletta, che racqueta i mari.
45A gran diletto
Traggi dal petto
Note di canti egregi,
Ed ogni vento
Ascolti intento
50Di Ferdinando i pregi:
Sorvoli di splendor su gli altri Regi
Il suo gran vanto;
E col tuo canto
Ciascuna lingua a celebrarlo impari.
55Dal cor tragge ec.