Corano/Capitolo XXIII

Capitolo XXIII

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo XXIII
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CAPITOLO XXIII.

i credenti.

Dato alla Mecca. — 118 Versetti.

In nome di Dio clemente, e misericordioso.

1.  Felici sono i credenti,

2.  Che fanno la preghiera con umiltà,

3.  Che si astengono da ogni parola disonesta,

4.  Che fanno l’elemosina,

5.  Che sanno vincere i loro appetiti carnali,

6.  E che limitano i lor godimenti alle proprie donne, ed agli schiavi procuratisi colla loro mano destra1; in questo caso non incorrono alcun bíasimo.

7.  Ma chi porta i suoi desiderj al di là, trasgredisce.

8.  Quelli ancora saran felici che restituiscono fedelmente i depositi loro affidati, ed adempiono ai loro impegni, [p. 170 modifica]

9.  Che osservano strettamente le ore della preghiera.

10.  Essi saranno i veri eredi,

41.  Che erediteranno il paradiso per restarvi eternamente.

12.  Noi abbiamo creato l’uomo dall’argilla fina;

13.  L’abbiamo quindi fatto una goccia di sperme fissata in un ricettacolo solido2.

14.  Da sperme l’abbiamo fatto un grumo di sangue; il grumo di sangue divenne carne, che trasformammo in ossa, e rivestimmo le ossa di carne, poscia l’abbiam formato per una seconda creazione. Benedetto sia Dio, il più abile dei creatori!

15.  Dopo essere stati creati, morrete;

16.  E quindi risorgerete il giorno della resurrezione.

17.  Creammo sopra di voi le sette vie (i sette cieli) e nulla trascuriamo di ciò ch’è stato creato3.

18.  Facciamo scender dal cielo l’acqua in certa quantità; la facciamo restar sulla terra, e possiamo farnela sparire.

19.  Per mezzo di quest’acqua abbiam fatto sorgere per voi de’ giardini con alberi di palme, e con viti. Vi trovate frutta in abbondanza, e ve ne nudrite.

20.  Creammo pure l’albero che s’inalza al monte Sinai, che produce l’olio, ed il succo buono a mangiare.

21.  Avete anche negli animali un motivo d’istruzione: vi demmo a bere del latte che serbano nei loro visceri; trovate in esso grandi vantaggi e ve ne nudrite.

22.  Viaggiate, ora montando sopra di essi, ed ora percorrete i mari su delle navi.

23.  Mandammo Noè al suo popolo, che gli disse: Popolo mio! adorate Dio; a Iche vi giovano le altre divinità? Non lo temete?

24.  Ma i capi di quei che non credevano dissero: Non è che un uomo come noi, ma vuol distinguersi da noi, se Dio avesse voluto mandare qualcuno, avrebbe mandato degli angeli. I nostri padri non ci han detto niente di questo.

25.  È un indemoniato. Ma lasciatelo tranquillo per un certo tempo.

26.  Signore, grido Noè, ajutami poichè mi trattano da bugiardo.

27.  Allora facemmo una rivelazione a Noè, (dicendo): Fabbrica un’arca sotto i nostri occhi, e secondo la nostra rivelazione; e subito dopo che il decreto sarà pronunziato, e che la fornace scoppierà, (vedi cap. 11, vers. 42.)

28.  Imbarcati in quest’arca, prendendo un pajo d’ogni coppia, come pure la tua famiglia, meno l’individuo sul conto del quale ti è stato dato precedentemente il nostr’ordine; e non mi parlare più in favore dei malvagì, i quali saranno ingojati dalle onde.

29.  Quando ti sarai istallato nell’arca insieme a quei che t’accompagneranno, dirai allora: Lode a Dio che ci ha liberato dai cattivi!

30.  Dirai anche: Signore, fammi scendere in un luogo ricolmo delle tue benedizioni; tu sai meglio di chiunque altro procurare una discesa felice.

31.  Vi sono certamente in questo fatto dei segni evidenti, e noi visitammo (gli uomini) con simili prove.

32.  Facemmo nascere, dopo questa, altre generazioni,

33.  E mandammo fra esse degli apostoli che dicevano loro: Adorate Dio; a che vi giovano le altre divinità? Non lo temerete?

34.  Ma i capi de’ popoli increduli, che trattavano di bugia il comparire di[p. 171 modifica] nanzi a Dio, di que’ popoli che abbiam lasciato godere de’ bení di questo mondo dicevano Quest’uomo è un semplice uomo come voi; mangia ciò che voi mangiate

35.  E beve ciò che voi bevete.

36.  Se obbedirete a quest’uomo ch’è vostro eguale, sicuramente sarete perduti.

37.  Vi predirà ancora che, divenuti ossa, e polvere, sarete di nuovo resi alla vita?

38.  Lungi, lungi da queste sue predizioni!

39.  Non vi è altra vita che quellà di cui godiamo quaggiù; viviamo, e moriamo, e non risorgeremo.

40.  È un uomo ch’attribuisce una menzogna a Dio; noi non lo crederemo.

41.  Signore, gridò, ajutami perchè mi trattano d’impostore.

42.  Attendí ancora un poco, rispose il Signore, e se ne pentiranno.

43.  Un grido violento (dell’angelo sterminatore) si fece sentire, e li rendemmo simili a dei rottami trasportati via dal torrente.

44.  Abbiam fatte sorgere altre generazioni al lor posto.

45.  Noi non anticipiamo, nè allontaniamo il tempo fissato all’esistenza di ciascun popolo.

46.  Mandammo successivamente degli apostoli. Ogni volta che un inviato si presentó al suo popolo, questi lo tratto d’impostore; abbiamo fatto succedere un popolo ad un altro, ed abbiam reso quel primo la favola delle nazioni. Lungi da noi quei che non credono.

47.  Poi abbiamo mandato Mosè, e suo fratello Aronne, accompagnati da’ nostri segni, e muniti d’un potere evidente,

48.  A Faraone, ed a’ suoi simili; questi si gonfiarono d’orgoglio; era un popolo altiero.

49.  Crederemo noi, dicevano, ad uomini come noi, ed il di cui popolo è nostro schiavo?

50.  Li trattarono dunque ambidue da impostori, e furono distrutti.

51.  Demmo il Pentateuco a Mosè aflinchè gl’Israeliti fossero diretti sulla via dritta.

52 Facemmo del figlio di Maria, e della sua madre, un segno per gli uomini. Demmo ad ambo per abitazione un luogo elevato, sicuro, ed abbondante di sorgenti di acqua4.

53.  Profeti di Dio! nudritevi d’alimenti buoni al gusto5, e fate il bene; io conosco le vostre azioni.

54.  Quella religione che voi predicate è la vostra. Io sono il vostro Signore, temetemi.

55.  I popoli si sono divisi in diverse sette, e ciascuna è contenta della sua credenza.

56.  Lasciateli nel loro errore fino ad un certo tempo.

57.  Immaginano forse che accorderemo ad essi lunghi anni, dando loro beni e figli?

58.  Che ci affretteremo di compartir loro ogni sorta di benedizioni?

59.  Quei che il timore del Signore rende contriti6,

60.  Che credono ai segni che il loro Signore invia loro, [p. 172 modifica]

61.  Che non associano a Dio (altre divinità),

62.  Che fanno l’elemosina, e che hanno il cuore penetrato di timore, perchè un giorno ritorneranno in presenza di Dio,

63.  Corrono a gara gli uni e gli altri per far buone opere, e le fanno.

64.  Noi non graviamo alcun’anima d’un peso che non può sopportare. Il libro che dice la verità è presso di noi; gli uomini non saranno in esso trattati ingiustamente.

65.  Ma il loro cuore sarà immerso nell’errore su questa religione, le loro azioni sono tutte diverse (da quelle dei credenti), ed essi le praticheranno,

66.  Fino al momento in cui visiteremo i più ricchi col nostro gastigo. Allora grideranno tumultuosamente.

67.  Si dirà loro: Cessate di gridare oggi, non otterrete alcun ajuto.

68.  Vi si leggevano per lo passato i nostr’insegnamenti, ma voi volgevate le spalle,

69.  Gonfi d’orgoglio, in mezzo a conversazioni notturne proferendo discorsi privi di senso.

70.  Non faranno dunque alcun’attenzione a ciò che loro si dice? oppure è loro venuta una rivelazione sconosciuta ai loro antichi padri?

71.  Non conoscono essi il loro apostolo, al punto di rinnegarlo?

72.  Diranno ch’è un indemoniato? Eppure reca ad essi la verità; ma la maggior parte di loro ha avversione per la verità.

73.  Se la verità avesse seguiti i lor desiderj, i cieli, la terra, e tutto ciò che si trova in essi, sarebbero caduti nel disordine. Abbiamo mandato loro un avvertimento, ma ne rifuggono.

74.  Domanderai loro una ricompensa? La ricompensa del tuo Signore val più; egli è il miglior dispensatore di beni.

75.  Tu li chiami alla strada retta;

76.  Ma quei che non credono alla vita futura se ne dipartono.

77.  Se avessimo loro dimostrato compassione, e se li avessimo liberati dal male che li opprimeva, non avrebber perciò perseverato meno nel loro colpevole acciecamento.

78.  Li abbiam visitati con uno de nostri gastighi, e non ostante non si sono abbassati, nè ci hanno dirette umili preci.

79.  E così fu fino al momento in cui aprimmo le porte del supplizio terribile7; allora si sono dati alla disperazione.

80.  Dio vi ha dato l’udito, e la vista, ed un cuore. Quanto è ristretto il numero dei riconoscenti!

81.  Egli vi ha fatto nascere sulla terra, e voi tornerete a lui.

82.  Egli fa vivere, e morire; da lui dipende che si succedano i giorni, e le notti. Non lo comprenderete?

83.  Ma essi parlano come parlavano gli uomini d’una volta.

84.  Dicono: Forse che, quando saremo morti e che non resterà di noi che ossa e polvere, saremo rianimati di nuovo?

85.  Ci fu già detto altra volta, ed anche ai nostri padri; sono racconti dei tempi antichi.

86.  Domanda loro: A chi appartengono i cieli, e la terra, e tutto ciò ch’esiste? Ditelo, se lo sapete.

87.  Risponderanno: Tutto appartiene a Dio. Allora di’ loro se vi rifletteranno mai? [p. 173 modifica]

88.  Domanda loro: Qual è il Signore de’ Sette Cieli, e del trono sublime?

89.  Risponderanno: È Dio. Di’ loro: Lo temerete dunque?

90.  Domanda loro: In mano di chi è il potere sopra ogni cosa-? Chi è che protegge, e che non ha bisogno della protezione di veruno? ditelo, se lo sapete.

91.  Risponderanno: È Dio. Di’ loro: E perchè dunque vi lasciate sedurre (dalle menzogne)?

92.  Sì, abbiam loro mandata la verità; ma essi sono i mentitori.

93.  Dio non ha figli, e non vi è altro Dio al fianco suo; altrimenti ogni Dio s’arrogherebbe la sua creazione, e gli uni sarebbero più grandi degli altri. Lungi dalla gloria di Dio le bugie ch’essi inventano

94.  (Su Dio) che conosce le cose visibili, ed invisibili; egli è troppo al di sopra degli esseri che gli associano.

95.  Di: Signore, fammi vedere i gastighi che son loro predetti,

96.  E non mi porre, o Signore, nel numero degl’ingiusti.

97.  Noi possiamo farti vedere i supplizij minacciati ad essi.

98.  Rendi loro bene per male; sappiamo meglio di tutti ciò che dicono.

99.  Di’: Signore! io cerco un rifugio presso di te contro le suggestioni dei demonj.

100.  Mi rifugio vicino a te, affinchè non abbiano accesso a me.

101.  L’empio nell’atto di morire grida: Signore, fammi ritornare sulla terra,

102.  Affinchè possa fare il bene ch’avea trascurato. Giammai; questa sarå la parola che Dio pronunzierà; e dietro ad essi s’alzerà una barriera finchè saranno risuscitati.

103.  Allorquando squillerà la tromba, i legami di parentela non esisteranno più per gli uomini. Non s’interrogheranno più reciprocamente.

104.  Quei la di cui bilancia, s’inclinerà godranno la felicità.

105.  Quei la di cui bilancia sarà sollevata saranno gli uomini che si son perduti da loro stessi, condannati a restare eternamente nel supplizio.

106.  Il fuoco consumerà il loro viso, e contorceranno le labbra.

107.  Non vi sono stati letti i versetti del Corano? e voi li avete presi per menzogne.

108.  Essi diranno: Signore, la nostra disgrazia ha prevalso contro di noi, ed eravamo smarriti.

109.  Signore! ritiraci da qui; se ricadremo nei nostri delitti, saremo i più empi.

110.  Restate là dentro (griderà Dio), e non m’indrizzate la parola.

111.  Quando i nostri servi gridavano: Signore, noi crediamo, cancella i nostri peccati, abbi pietà di noi, tu sei il più misericordioso.

112.  Voi li avete derisi, al punto che vi hanno lasciato dimenticare i miei avvertimenti. Voi vi burlavate d’essi.

113.  Oggi li ricompenserò della loro pazienza, e saranno beati.

114.  Dio domanderà loro: Quant’anni siete rimasti sulla terra?

115.  Risponderanno: Non ci siam rimasti ch’un giorno, o solamente una parte d’un giorno. Interrogate piuttosto quei che contano.

116.  Non vi siete rimasti che poco tempo, ma l’ignorate.

117.  Credevate forse che vi avevamo creato invano, e che non comparireste più dinanzi a noi? Che sia proclamato, questo Dio, il vero Re; non vi è altro Dio che lui. Egli è il padrone del trono glorioso. Chi invoca altri Dii a fianco di Dio senz’arrecare qualche prova (in appoggio di questo culto), avrà il suo conto da regolare con Dio, e Dio non farà prosperare gl’infedeli.

118.  Di’: Signore, cancella i miei peccatí, ed abbi pietà di me, tu sei il più misericordioso.

Note

  1. Queste parole s’adoprano nel Corano per gli schiavi d’ambo i sessi presi in guerra, o comperati.
  2. Rendiamo qui la parola del testo col termine tecnico di botanica.
  3. Si può ancora tradurre così: e noi non eravamo senza attenzione nell’opera della creazione.
  4. Con queste parole i commentatori intendono, sia una delle città: Gerusalemme, Damasco, Ramla; sia il luogo dove Maria si ritirò per mettere al mondo Gesù.
  5. Buoni al gusto, puri e leciti.
  6. Inteneriti, penetrati del timore di Dio fino ad esserne inteneriti.
  7. Si tratta di qualche vittoria riportata sugl’idolatri, della fame che affliggeva i Mecchesi, o di qualch’altra calamità da cui furono colpiti.