Corano/Capitolo XIV

Capitolo XIV

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo XIV
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CAPITOLO XIV.

abramo, la pace sia con lui.

Dato alla Mecca. — 130 Versetti.

In nome di Dio clemente, e misericordioso.

1.  A. L. R. Ti abbiamo mandato questo Libro per far passare gli uomini dalle tenebre alla luce, e condurli, per volere di Dio, nella via del Possente, del Glorioso. [p. 123 modifica]

2.  Tutto ciò che è nei cieli, e sulla terra appartiene a Dio. Guai agl’infedeli! un gastigo terribile li attende.

3.  Quei che preferiscono la vita di quaggiù alla vita futura, che allontanano gli uomini dalla via di Dio, e cercano renderla tortuosa, sono ben lontani dalla verità).

4.  Non abbiamo mandato alcun apostolo, che non abbia parlato la lingua del suo popolo. Quindi Dio smarrisce chi vuole e dirige chi vuole: Egli è il Possente, il Savio.

5 Mandammo Mosè, accompagnato da’ nostri miracoli. Gli dicemmo: Fa sortire il tuo popolo dalle tenebre rammentagli le giornate del Signore1. Certamente che in ciò vi sono dei segni d’avvertimento per ogni uomo che sa soffrire, e rendere grazie.

6.  Mosè disse al suo popolo: Ricordatevi de’ benefizj di Dio, quando vi liberò dal giogo della famiglia di Faraone che vi opprimeva con gastigi crudeli, immolava i vostri figli, e non risparmiava che le femmine. Era una dura prova del vostro Signore.

7.  Ricordatevi quando il vostro Signore ha fatto sentire (queste parole): Siate riconoscenti, ed io accrescerò le mie grazie; ma se sarete infedeli (tremate) i miei gastighi sono terribili.

8.  Quando anche foste infedeli, e che tutta la terra lo fosse, Dio è ricco, e pieno di gloria.

9.  Avete mai sentita la storia de’ popoli di Noè, d’Ad, e di Themud, che vi han preceduti?

10.  Dio solo conosce la loro posterità. Questi popoli ebbero de’ profeti che loro offrirono segni evidenti della loro missione; ma portavano le mani alla bocca, e gridavano: Non crediamo all’oggetto della vostra missione, e siamo in gran dubbio su quel culto a cui ci chiamate.

14.  I profeti risposero: Vi è forse qualche dubbio su Dio, creatore dei cieli, e della terra, che vi chiama a lui per cancellarvi i peccati, e vi då tempo fino al momento già fissato?

12.  Voi non siete, dissero, che uomini come noi; volete distorci dalle divinità che adoravano i nostri padri. Recateci un potere evidente (il potere dei miracoli).

13.  I profeti lor dissero: Certamente noi siamo uomini come voi; ma Dio accorda le sue grazie a quei che vuole de’ suoi servitori, e non possiamo mostrarvi alcun potere,

14.  Se non col permesso di Dio. I credenti non pongono la loro fiducia che in Dio solo.

15.  E perchè non metteremmo la nostra fiducia in lui? Egli ci guida sulla nostra strada, e noi sopportiamo le vostre ingiurie con pazienza. Gli uomini rassegnati non mettono la loro fiducia che in Dio.

16.  Vi cacceremo dal nostro paese, dissero gl’idolatri, ovvero rientrate nella nostra religione. Ed allora Dio fece questa rivelazione ai profeti: Io annienterò gli empj.

17.  Voi abiterete il loro paese dopo di loro. Questa è la ricompensa di quei che mi temono e temono le mie minaccie.

18.  Allora i profeti domandarono l’ajuto di Dio, e tutti gli orgogliosi, e ribelli furono annientati. [p. 124 modifica]

19.  L’inferno gli ha ingojati, e saranno dissetati con un’acqua infetta.

20.  La inghiottiranno a piccole goccie, e passerà a stento; la morte piomberà su loro da tutte le parti, e non morranno. A ciò succederà un tormento terribile.

21.  Le opere degl’increduli sono simili alla polvere di cui s’impadronisce il vento in un giorno tempestoso. Essi saranno impotenti a cagione delle loro opere, e certamente è uno smarrimento ben lontano (dalla vera strada).

22.  Non vedete forse che Dio ha creato in tutta verità2 i cieli, e la terra? Se vuole, può far tutto sparire, e fare una nuova creazione.

23.  Ciò è ben facile alla di lui possanza.

24.  Tutti gli uomini compariranno dinanzi a Dio; i deboli diranno ai potenti: Noi seguivamo i vostri passi, non potreste toglierci un poco di gastigo di Dio?

25.  Essi risponderanno: Se Dio ci avesse diretti, vi avremmo servito di guida. Per noi è la stessa cosa il lagnarci de’ nostri tormenti, o il soffrirli in silenzio. Non vi è scampo per noi.

26.  E quando tutto fu finito, satana lor disse: Dio vi ha fatta una promessa vera. Anch’io vi ho fatte delle promesse, ma vi ho ingannati. Io non avea verun potere su voi.

27.  Non ho fatto che chiamarvi, e m’avete risposto. Non mi rimproverate, rimproverate voi stessi. Io non posso darvi alcun soccorso, nè riceverne da voi. Quando mi ponevate a fianco di Dio, io non mi credeva certo d’essergli eguale. Gl’ingiusti non meritano che un gastigo doloroso.

28.  Quei che avranno creduto, e fatto buone opere, saranno introdotti nei giardini bagnati da correnti d’acqua; vi soggiorneranno eternamente per volere di Dio. Saranno salutati colla parola: Salute.

29.  Non sapete voi a che cosa Dio assimila la buona parola? È un albero le cui radici sono solidamente attaccate alla terra, ed i cui rami s’inalzano ne’ cieli.

30.  Essa (la parola) porta i frutti ogni stagione. Il Signore parla agli uomini in parabole, affinchè riflettano.

31.  La parola cattiva è come un albero cattivo; essa è a fior di terra, e non ha alcuna solidità.

32.  Dio rassicurerà i credenti in questa vita, e nell’altra colla parola immutabile. Smarrirà i malvagi, poichè Dio fa quello che vuole.

33.  Non vedi tu quegli uomini che, pagando d’ingratitudine3 i benefizj del Signore, hanno fatto scendere i loro popoli nel soggiorno della perdizione?

34.  Nell’inferno, dove saranno abbruciati? Che soggiorno terribile!

35.  Essi danno a Dio degli eguali per perdere gli uomini dalla via del Signore. Di’ loro: Godete, godete, il vostro ricettacolo sarà il fuoco.

36.  Di’ ai miei servi che credono, che devono far la preghiera, e far l’elemosina de’ beni che loro accordiamo, in segreto, o in pubblico, prima che arrivi il giorno in cui non vi sarà più nè traffico, nè amicizia.

37.  È Dio che ha creato i cieli, e la terra, fa piovere l’acqua dal cielo, per essa fa germogliare i frutti che vi alimentano; vi ha sottomesse le navi che varcano il mare per suo ordine; ha sottomessi i fiumi per vostro bene; ha sottomesso il sole e la luna, seguendo il loro corso nei loro giri; fa servire il giorno, e la notte a’ vostri bisogni; vi ha dato tutti i beni che gli avete domandati. Contate i benefizi di Dio, se lo potete. Ma l’uomo è ingiusto, ed ingrato!

38.  Abramo diresse a Dio questa preghiera: Signore facci godere in questo [p. 125 modifica] paese una perfetta sicurezza, ti preservarne, ed i miei figli dal culto degl’idoli.

39.  O mio Signore! Gl’idoli han già perduto un gran numero d’uomini. Colui che mi seguirà sarà de’ miei; colui che mi disobbedirà.... Signore, tu sei indulgente, e misericordioso!

40.  Signore! io ho stabilito la mia famiglia in una valle sterile vicina alla tua casa santa4. Fa che essi osservino la preghiera. Disponi in lor favore i cuori degli uomini; prendi cura della loro sussistenza; essi ti ringrazieranno.

41.  Tu sai ciò che noi teniamo nascosto, e ciò che mettiamo al pubblico. pnon vi ò cosa nascosta avanti a Dio di tutto ciò che ò nei-cieli, e sulla terra. Lode a Dio che nella mia vecchiezza m’ha dato Ismaele, ed Isacco! Egli ascolta i nostri voti.

42.  Signore, fa che io osservi la preghiera, e fa che la mia posterità sia fedele ad essa. Degnati esaudire i miei voti. Perdona a me, a’ miei padri, ed ai credenti nel giorno del giudizio.

43.  Non crediate che Dio non faccia attenzione alle azioni de’ malvagi. Egli dà tempo fino al giorno in cui tutti gli sguardi si fisseranno verso il cielo.

44.  Correndo in gran fretta, colla testa in aria, i loro sguardi saranno immobili, ed il cuore vuoto. Avverti dunque gli uomini del giorno delle punizioni.

45.  Signore! grideranno gli empi, aspettaci ancora un poco.

46.  Noi sentiremo la tua chiamata alla fede, obbediremo ai tuoi apostoli. Si risponderà loro: E non giuravate che non vi sareste mai cambiati?

47.  Abitavate perfino i luoghi stessi che abitavano gli uomini iniqui verso loro medesimi, e sapevate come abbiamo agito con essi. Vi facemmo parabole. Essi misero in opera i loro inganni. Dio era il padrone de’ loro artifizi, quando anche fossero stati tanto forti da crollare i monti.

48.  Non crediate che Dio manchi alla promessa fatta a’ suoi apostoli. Egli è possente, e vendicativo.

49.  Verrà il giorno in cui la terra, ed i cieli saran cambiati; gli uomini compariranno avanti a Dio, l’Unico, il Vittorioso.

50.  Allora vedrai i colpevoli colle mani e i piedi incatenati.

51.  Le loro vesti saranno di pece, il fuoco cuoprirà le loro facce, affinchè Dio ricompensi ogni anima secondo le proprie opere. Egli è sollecito a fare i conti.

52.  Quest’è l’avviso diretto agli uomini. Che vi attingano i loro insegnamenti, e sappiano che Dio ò uno, e che gli uomini di senno vi riflettano.

Note

  1. Cioè, gli avvenimenti rimarchevoli, le giornate impresse nella memoria degli uomini per qualche vittoria o qualche favore di Dio. Gli arabi chiamavano giornate i combattimenti, e le battaglie.
  2. Cioè seriamente, per uno scopo reale, e non inutile.
  3. O d’incredulità, giacchè la parola del testo Kofr ha questi due sensi.
  4. Ismaele si stabilì in Arabia. Si sa inoltre che la tradizione maomettana attribuisce ad Abramo la fondazione della Kaaba, tempio della Mecca.