Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici/Illustrazione del Quadro delle Pioggie

Illustrazione del Quadro delle Pioggie

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Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici Replica di Toaldo a Frisi

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ILLUSTRAZIONE

del quadro delle pioggie

del signor abbate

D. GIUSEPPE TOALDO

professor di padova ec.

IO trovo in questo quadro più d’un oggetto di compiacenza. Il primo è di veder propagato lo Studio di osservare; il secondo d’incontrare la cortesia di venir favorito delle osservazioni medesime dalle rispettabili persone che prendono la cura di farle: il terzo di porgere all’Istoria fisica dei fatti, è agli Amatori materia di soddisfare l’onesto loro diletto. Fo in pubblico li dovuti miei ringraziamenti alle persone gentili, che mi hanno favorito e che permettono d’essere no[p. 4 modifica]minate, facendoli col cuore a quelle che nol permettono.

Quattordici sono i luoghi, dei quali m’è riuscito in quest’anno di raccogliere le osservazioni; spero nel progresso del tempo di aumentarli.

Il Sig. Colonnello di Brequin, Ufiziale non men valente, che dotto, Amministratore delle Fabbriche e dei lavori idraulici del Banco Imp. e Reale a Vienna, regolarmente e con somma gentilezza in capo dell’anno mi favorisce le sue osservazioni, incluse ingegnosamente in un semplice foglio a Stampa, quantunque comprendano una quantità d’oggetti, 6 colonne del Termometro, 2 del Barometro, 2 per li venti, 2 per le altezze del Danubio, 1 per la pioggia, 1 per l’evaporazione; nel rovescio poi le qualità de’ giorni, numerati, sereni, di pioggia, di neve; di nuvolo, di vento (colla velocità in piedi) di tuono ec. Io non prendo che la quantità della pioggia, ed aggiungo una picciola notizia. Dal confronto delle altezze medie de’ nostri Barometri, risulta la differenza Barometrica tra Padova e Vienna di linee 10,1. le quali danno una differenza di livello di Parigine 128,797; alle quali ag[p. 5 modifica]giungendo 9 pertiche di elevazione del mio Barometro a Padova sopra il livello della Laguna e del Mare, risulterà l’elevazione del Barometro di Vienna sopra il Mar Nero di pertiche 137,793, o sia di piedi 826. e stando questo risultato, come il Sig. Col de Brequin osserva, la media caduta del Danubio non sarebbe che di 2 pollici appena per ogni 100 pertiche, quando presso Vienna ne ha realmente 6 a 7: ma si sa, che i fiumi accostandosi al mare si spianano sino a molta distanza orizzontalmente, il che molto più fa il Danubio per un gran tratto pieno di giri, e rigiri.

Un osservatore pure intelligentissimo si trova in Gorizia, ed è il Sig. Giovanni Giuseppe Barzellini, primo Ragionato della Provincia, uomo singolare, che col solo suo ingegno si è elevato al grado più sublime della Matematica teorica e pratica, ed è dotato di un amabilissimo carattere personale. Un altro giovine prodigioso, parimenti mio amico, figlio egualmente del proprio ingegno, si trova all’Haja, e si chiama il Signor Van der Weyde, Osservatore e Calcolatore esimio. Ora il Sig. Barzellini pubblica anch’egli per l’Accademia di Gorizia, di trimestre [p. 6 modifica]in trimestre, le sue osservazioni in un piccolo foglio esattissimo, che mi favorisce, dal quale traggo la misura della pioggia.

Segue Udine, d’onde da molti anni mi benefica l’esimio Sig. Conte Fabio Asquino, Padre fortunato di sei figli imitatori delle virtù paterne; famiglia invidiabile, nella quale coi talenti regna l’attività, e la più pura e completa Morale.

Osservatore di Crespano, Terra Subalpina in fianco della Città di Bassano, è una persona rispettabile, che non vuol essere nominata.

Presso Marostica osserva il Sig. Ab. D. Vincenzo Chiminello, Cugino di questo mio buon Nipote e Compagno, intelligente anch’esso per la coltura de’ buoni Studj, per il criterio innato, ed altrettanto accurato nell’osservare e ridurre le osservazioni.

In Castel-Franco intraprese la cura d’osservare il Sig. Dottor Francesco Trevisan, Medico Fisico, che perciò alle meteorologiche aggiugne le osservazioni mediche, delle quali mi duole di non aver quì spazio per farne uso. Dalle osservazioni comparate dei Barometri nostri risulta una linea di differenza, che porge 13 pertiche di differenza, [p. 7 modifica]nel livello da Castelfranco a Padova, e 22 sino al mare (dal luogo del Barometro di Castello); restano 120 piedi circa di caduta.

A Vicenza ha di recente incominciato ad osservare il S. Giovan Battista di S. Martino, dell’Ordine de’ Cappucini, Cappellano Curato di quell’Ospitale. Possede questo degno Religioso un talento particolare per le meccaniche, travaglia in lavori d’Ottica, e fabbrica delle palline da Microscopio superiori al confronto a quelle del fu cel. P. della Torre; fabbrica ancora ottimi Barometri e Termometri, e sarebbe molto desiderabile ch’esso avesse più d’aggio per applicarsi alle Scienze.

A Brescia v’è un nuovo osservatore, uomo dottissimo, e già noto per Opere applaudite di erudizione e d’Istoria, ma che vuole nascosto il suo nome per questa parte, in cui si presta solamente per farmi piacere.

A Milano vengo graziato al solito da quei valorosi Astronomi, i quali assidui alle osservazioni degli Astri, e alla teoria loro, come le eccellenti periodiche produzioni che danno il dimostrano, non trascurano quelle delle meteore, conosciute ormai necessarie [p. 8 modifica]per le prime, ben sapendosi quanto lo stato attuale dell’Atmosfera influisca nel massimo affare delle rifrazioni, e in parte anche nella condizione degl’Istrumenti.

A Torino, sotto gli auspicj dell’istesso Re, s’è di recente eretta una Specola meteorologica, e vi osserva il Sig. Beraudo, stipendiato a tal fine da S. M., uomo portato da certo istinto a questa professione di osservar le meteore tutte minutissimamente; sicchè ormai l’Italia non cederà alla China, e la Specola di Torino sarà emula dell’Osservatorio Imperiale di Pekino, di cui si conosce la scrupolosa assiduità nel notare ogni velo di nube, ogni soffio d’aria, ogni favilla di luce volante.

Nel Polesine di Rovigo nel Borgo d’Anguillara sull’Adige, osserva da qualche anno il Sig. Ab. Cittadini, altre volte da me lodato per la sua esattezza, e cognizione.

A Venezia non cessa di farsi merito colle scienze, benchè avanzato in età, il tanto noto osservatore Sig. Ab. D. Lodovico Zucconi.

A Chiozza finalmente tiene un esimio registro d’osservazioni il dottissimo nostro Accademico Sig. Dottor Giuseppe Vianelli. La [p. 9 modifica]serie di tanti anni delle sue osservazioni medico-meteorologiche, se ve ne fu mai, merita certamente la pubblica luce. Niuna vista nè rapporto alle meteore, nè rapporto alle malattie gli è sfuggita. La Storia de’ morbi che hanno regnato in Chiozza in tutti i mesi dell’anno, le circostanze delle morti accadute, il genere, la durata del male, la condizione, la professione, il sesso dell’ammalato, il giorno, l’ora, ec. e di più li nati dei due sessi distintamente. Da qualche anno vi aggiunge le vicende giornaliere del la marea alta, e bassa, dì, e notte, cioè quattro volte al giorno, spezie di osservazione laboriosissima, ed importantissima.

Ora, da tutta questa preziosa raccolta io mi sono limitato a prendere la misura della pioggia. Riservo le altre osservazioni per un’opra di maggior mole, se Dio mi darà vita, la quale sarà l’Istoria meteorologica dell’Italia, quando mi riesca raccogliere da’ luoghi più rimoti sufficiente numero di osservazioni.

Questo quadro abbraccia tutta la parte Cispadana o superiore dell’Italia sotto dell’Alpi. Può ognuno vedere la gran differenza nella quantità dell’acqua caduta dal Cielo da [p. 10 modifica]un paese all’altro, sebbene non molto rimoto.

Non parlerò di Vienna, ch’è fuori dell’Italia. Vi si vede la scarsezza della pioggia; il che si deve probabilmente attribuire alla gran lontananza del mare, dal quale vengono i vapori. A Parigi, Città così mediterranea, la quantità annua della pioggia riesce anche minore.

Parlando di questa parte d’Italia, si vede, che un luogo ha raccolto una quantità d’acqua di pioggia, neve, ec. maggiore più che del doppio, che un altro luogo non molto discosto. In generale, i luoghi più vicini alla catena dell’Alpi, in quest’anno (e credo sempre), hanno avuto maggior copia di pioggie . Dentro le Alpi a Feltre, Belluno ec. pare che abbia provato ancora più: quindi quei luoghi hanno sofferto meno della siccità fatale alla pianura. A questo riguardo però si deve considerare più la distribuzione, che la quantità delle pioggie. Nel Milanese, in cui si vede la somma minore che a Padova, può essere stato minor l’asciutore, vedendosi, che nei mesi aridi di Luglio, Agosto, Settembre vi cadde a proporzione più d’acqua che in altri luoghi. [p. 11 modifica]

Il Paese delle pioggie sembra Udine: io non so se ne sia un pari in Italia, quando non fosse la Garfagnana. Nè tanto è il numero de’ giorni piovosi, quanto la grandezza delle pioggie che produce questo eccesso; il di 4 di Novembre furono raccolti 4 pollici d’acqua; non so se vi sia nella costa d’Affrica, o luogo in America, che ne dia di più. Ho accennato altra volta la cagione che credo la vera, di questo eccesso di pioggie. Udine si trova in mezzo ad un semicerchio non molto esteso di montagne, direttamente aperto verso lo Scirocco, il quale perciò v’insacca le nuvole, e le spreme come spugne.

Gorizia, non molto distante, viene in parte coperta dai Carso, quindi resta un poco sollevata dall’influenza piovosa.

Crespano, che per la quantità della pioggia vorrebbe emulare Udine, giace alle radici dell’Alpi e vi si stende un poco sopra.

Perciò vi si arrestano le nuvole; e lo Scirocco, piegato in Greco, della valle della Piave, per la bocca di Cavaso, vi porta copioso alimento di vapori.

A Mezzodì di questi luoghi, otto miglia dai monti, il doppio all’incirca dal mare, [p. 12 modifica]in aperta ghiajosa pianura, giace la vaga Terra di Castelfranco: essa partecipa dell’impressioni del monte e del mare, ed ebbe dei mesi umidi tanta abbondanza di pioggie, quanto di scarsezza ne’ mesi asciutti.

Marostica e Brescia giacciono sotto i monti, e perciò frequenti hanno le visite della pioggia. Lungi dal mare, in vasta pianura, circondata dall’Alpi, giace Milano: e l’una e l’altra distanza è cagione, che le nuvole o non vi si arrestino molto sopra, o non vi si condensino per piovervi in abbondanza.

Torino è coperto dal Vento d’Ostro, di Scirocco, di Levante, ed è distante dal mare, quindi scarseggia di pioggia.

È osservabile, che a Venezia, a Chiozza, nel Polesine, luoghi sul mare o molto viciani vi piove respettivamente assai poco. La cagione sembra questa, che essendo luoghi molto aperti, senza verun appoggio di montagne, i venti trasportano altrove le nuvole.

Padova, per l’opposizione de’ monti Euganei, e de’ Berici, i quali benchè non molto elevati fermano in parte il corso delle nuvole che vi si osserva.

Del resto, il mese universalmente piovoso [p. 13 modifica]in tutti questi luoghi fu l’Aprile: il Maggio fu più umido in Lombardia, che appresso di noi; all’opposto l’Ottobre e il Novembre, stemperatissimi appresso di noi, lo furono meno in Lombardia.

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QUADRO DELLE PIOGGIE MISURATE IN DIVERSI PAESI NEL 1782.


 
  Vienna
  d’Austria Gorizia Udine Crespano Marostica Castelfranco Brescia
  Poll. lin.
Gennajo 
0. 11,8 1. 8,5 2. 0,6 1. 6,2 2. 5,4 1. 7,2 2. 8
Febbrajo 
0. 5,3 1. 10,3 1. 4,2 0. 4,6 0. 4,1 0. 9,1 1. 4
Marzo 
2. 4,3 3. 11,3 3. 1,9 3. 2,0 1. 10,8 2. 1,7 1. 5
Aprile 
3. 0,0 11. 5,5 12. 3,6 15. 3,0 7. 6,7 7. 1,0 5. 2
Maggio 
1. 6,0 4. 2,3 6. 2,9 4. 0,3 4. 5,5 2. 4,3 2. 4
Giugno 
0. 7,5 0. 10,0 3. 11,4 0. 6,2 2. 11,7 2. 8,9 1. 10
Luglio 
1. 7,5 1. 8,5 3. 2,1 1. 2,0 1. 5,6 0. 7,3 1. 0
Agosto 
1. 6,0 1. 10,3 4. 11,1 1. 0,3 0. 10,4 0. 8,4 1. 2
Settembre 
1. 1,3 3. 11,3 4. 10,1 3. 0,1 1. 9,3 1. 2,3 3. 11
Ottobre 
2. 0,0 6. 11,8 9. 5,2 14. 6,8 6. 9,6 9. 1,7 7. 2
Novembre 
3. 7,8 6. 10,2 9. 3,0 11. 0,2 6. 6,0 5. 6,3 3. 6
Decembre 
1. 6,0 0. 3,4 0. 1,3 0. 2,5 0. 6,3 1. 1,7 1. 8
Somme 20. 3,7 46. 5,4 60. 9,4 54. 10,1 37. 7,4 34. 11,9 33. 2
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QUADRO DELLE PIOGGIE MISURATE IN DIVERSI PAESI NEL 1782.


 
  Venezia Chioggia Polesine Padova Vicenza Milano Torino
Gennajo 
2. 10,3 1. 2,3 1. 10,7 1. 11,8
 
2. 1,80 0. 3,75
Febbrajo 
1. 3,2 0. 6,6 1. 1,9 0. 11,2
 
1. 2,76 1. 3,06
Marzo 
1. 3,0 1. 4,1 1. 8,3 1. 6,5
 
1. 2,68 1. 1,27
Aprile 
4. 4,0 5. 3,5 5. 5,3 5. 9,0
 
5. 1,05 7. 6,78
Maggio 
2. 8,3 0. 6,6 1. 1,4 1. 5,3
 
4. 3,90 3. 2,80
Giugno 
0. 3,3 0. 2,3 1. 4,7 2. 11,0
 
0. 4,20 1. 2,67
Luglio 
2. 2,4 1. 8,1 0. 11,3
 
1. 10,55 0. 4,25
Agosto 
3. 0,3 1. 6,4 1. 5,1 0. 3,7 0. 9,4 1. 3,00 0. 11,97
Settembre 
0. 6,4 0. 5,7 0. 11,2 0. 8,0 2. 1,2 1. 4,20 0. 8,52
Ottobre 
7. 11,0 5. 9,5 7. 1,2 15. 6,6 3. 4,80 3. 2,40
Novembre 
9. 10,0 3. 1,2 4. 3,4 4. 8,1 5. 10,1 3. 10,03 3. 8,05
Decembre 
1. 1,1 1. 1,8 1. 0,0 1. 3,2 0. 11,4 1. 11,30 1. 11,88
Somme 27. 1,9 25. 5,9 27. 9,6 29. 4,3 25. 2,7 28. 2,27 25. 7,40
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TAVOLE METEOROLOGICHE

Per l’Anno 1782. in Padova.


1782. BAROMETRO TERMOMETRO IGROMETRO.
ALTEZZA. GRADO.
Mass. Min. Med. Mass. Min. Med. Med.
Gennajo 
28. 7,0 27. 5,0 28. 1,9 6,2 - 3,6 0,51 22
Febbrajo 
8,4 6,8 1,4 6,0 -10,8 -0,58 27
Marzo 
7,4 1,0 0,8 9,6 -2,4 5,51 30
Aprile 
1,4 5,3 27. 9,9 13,6 4,8 8,87 16
Maggio 
4,6 4,8 28. 0,9 21,0 4,0 10,30 23
Giugno 
5,8 10,6 3,1 25,6 9,4 18,30 35
Luglio 
4,6 10,4 1,0 27,5 13,0 20,30 35
Agosto 
2,8 10,0 1,0 27,0 13,7 19,20 37
Settembre 
5,5 10,8 2,6 19,4 9,0 14,40 36
Ottobre 
5,4 5,6 0,5 14,4 7,4 8,86 25
Novembre 
6,0 7,8 0,2 12,0 -2,0 4,27 13
Decembre 
8,4 9,0 1,3 6,6 -4,0 1,64 10
Medio 
28. 5,6 27. 7,3 28. 1,1 15,74 2,70 8,96 26
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QUALITÀ

De’ Giorni in Padova 1782.

Piov. Ser. Nuv. Calig. Vento Tuono Neve A. B.
var. grand.
Gen. 11 4 16 11 3 0 1 0
Feb. 6 7 15 5 8 0 2 0
Mar. 9 8 14 5 13 2 2 1
Apr. 22 0 8 7 10 8 4 0
Mag. 11 7 13 4 11 4 1 3
Giug. 12 9 9 1 9 10 3 1
Lug. 7 16 8 1 11 11 3 0
Ag. 7 11 13 1 8 3 0 0
Sett. 8 13 8 0 12 2 0 0
Ott. 18 5 8 1 7 2 0 2
Nov. 14 5 11 4 9 3 1 0
Dec. 8 5 18 7 3 0 1 0
Somme 133 90 142 47 103 45 17 6
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FREQUENZA

de’ venti.

Ore 7 della mattina.

Tr. Gr. Lev. Sir. Ost. Gar. Pon. Maestro
Gen. 5 4 2 0 0 0 7 13
Feb. 13 2 5 0 0 0 1 7
Marz. 11 10 4 1 0 0 3 3
Apr. 10 9 7 1 0 2 4 0
Mag. 5 10 8 1 2 0 2 4
Giug. 7 1' 4 0 1 1 4 3
Luglio 11 6 3 1 0 1 2 7
Agos. 11 8 2 0 0 0 4 8
Sett. 14 10 0 0 0 1 0 6
Ottob. 10 6 3 2 0 0 3 8
Nov. 10 4 1 0 0 0 6 10
Dec. 13 4 1 0 0 1 6 6
Somme 120 83 40 6 3 6 42 75
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VENTI

A Ore 2 Pomeridiane.

Tr. Gr. Lev. Sir. Ost. Gar. Pon. Maestro
Gen. 9 5 2 0 0 1 11 4
Febr. 5 9 10 1 1 3 3 1
Marzo 7 4 12 2 4 6 4 0
Apr. 1 9 13 2 2 6 2 1
Magg. 0 2 15 1 2 7 12 0
Giug. 2 0 4 8 9 4 4 3
Luglio 1 0 5 9 7 6 4 0
Agost. 4 2 2 10 2 3 9 0
Sett. 3 4 11 8 0 0 7 2
Ottob. 2 15 4 0 0 0 5 7
Nov. 7 2 4 3 0 0 10 4
Dec. 9 6 1 0 1 1 5 8
Somme 49 58 83 44 28 37 76 29
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VENTI

A Ore 9 Pomeridiane.

Tr. Gr. Lev. Sir. Ost. Gar. Pon. Maestro
Gen. 8 7 1 0 0 1 8 6
Febr. 11 10 4 1 0 3 2 2
Mar. 6 7 16 5 0 1 1 0
Apr. 4 12 4 5 0 7 4 0
Mag. 3 3 6 7 0 8 4 0
Giug. 2 7 5 9 2 2 4 0
Lug. 8 6 3 7 5 2 3 0
Agos. 2 9 4 12 2 0 1 2
Sett. 2 2 9 9 3 2 3 0
Ott. 7 15 1 2 0 1 3 4
Nov. 5 7 3 2 0 2 7 4
Dec. 11 10 0 0 0 1 3 6
Somme 69 95 56 59 12 30 43 24
Somma
delle
Somme 238 236 179 109 42 73 161 128
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Gradi del freddo straordinario del Febbrajo 1782.


Arras in Fiandra. 8,8 Marostica nel Vicentino alto. 12,0
Besanzone. 11,0 S. Maurizio le Girard. 11,0
Bordeaux. 7,5 Manheim. 9,7
Breda. 10,7 Montmorency. 11,0
Bruyeres in Lorena. 13,5 Metz. 12,0
Bruxelles. 10,3 Mulhausen d’Alsazia. 14,0
Crespano nel Trivigiano alto. 8,5 Napoli. 5,5
Dax in Guascogna. 4,0 Padova. 10,8
Franeker in Frisia. 9,0 Parigi. 9,7
Gorizia. 7,9 Petersbourg. 30,0
Haguenau in Alsazia. 12,5 Rocella. 10,0
Haya. 7,8 Rodez. 8,0
Mansuè nel Trivig. 11,5 Schaffkausen. 18,0
Stookolm. 24,0
Torino. 20,5
Troyes. 12,3
Udine. 15,0
Vienna. 15,5

N. B. Nei paesi del Nord, e verso l’Oceano, questo grado estremo di freddo arri[p. 22 modifica]vò li 15; come a Stockolm, Breda, Manheim, ed anche li 14. a Mulhausen in Alsazia; in alcuni fu il dì 16, come a Franeker, all’Haya, a Petersbourg: in tutti gli altri luoghi fu il dì 17; e li 18 comincio a calare dappertutto.

Riflessioni sopra le precedenti Tavole.

Barometro. Salì il Barometro alla somma altezza di poll. 28. l. 8,4. due volte, li 26 Febbrajo, e li 20 Decembre; discese alla bassezza di poll. 27. l. 1. ai 24 Marzo, in quella gran burrasca. L’escursione dunque fu di linee 19,4, molto notabile, benchè, prendendo lo spazio di 50 anni, si trovi da un tempo all’altro, più di linee 24, La mediocre altezza, che risulta per tutto l’anno di poll. 28,1, sta sotto la media nostra universale, ch’è di poll. 28, 1,4, in Padova, al livello di piedi 54 sopra il Fiume.

Termometro. Nelle osservazioni particolari dei mesi, già pubblicate in questo Giornale, s’è veduto, che il caldo è salito sopra li 27 gradi in Luglio ed Agosto, quando il freddo fu quasi 11 gradi sotto il segno del gelo ai 17 Febbrajo: sicchè in quest’anno 1782 abbiamo avuto una variazione di 38 [p. 23 modifica]gradi crescenti nella temperatura. A prima vista, ricordando i lunghi e cocenti bollori di questa State, qualcheduno potrà credere, che sia questo stato un anno assai caldo: eppure non è vero; e basterà osservare il risultato ultimo, nella colonna terza del Termometro, ch’è la temperatura dell’annata a gradi 8,96 centesime solamente; grado che sta molto al di sotto del temperato comunemente supposto di gradi 10; e molto del medio di Padova che supera li 12 gradi. Ciò è pervenuto dal gran freddo del mese di Febbrajo, in cui il medio stesso si vede negativo, e da quello dei due ultimi mesi dell’anno, anch’esso in vero sensibile. Ho creduto di far piacere agli Amatori dando una Tavola dei gradi del freddo osservato in varj luoghi di Europa nel suddetto mese di Febbrajo, che ho tratta dal P. Cotte (Rozier Ottobre 1782) e da varie lettere de’ miei corrispondenti ed amici.

Igrometro. Non đò che i gradi medj dei mesi. Esso marcò 53 gradi di asciutto li 18 di Marzo; e li 12 Novembre discese 5 gradi sotto il segno del massimo umido, con un tempo Siroccale, in cui tutte le vetrate e i muri grondavano. [p. 24 modifica]

Qualità de’ Giorni. Comunque la quantità dell’acqua caduta dal Cielo in questo paese non sia grande (vedete dopo la Tavola delle Pioggie); il numero de ’giorni che diedero pioggia, poca, o molta, che furono 133, eccede d’assai il numero de’ giorni piovosi per Padova ch’è di 110. Perciò scarsi furono i giorni belli e sereni; perchè anche al tempo della siccità il Cielo era spesso offuscato, e nebbioso; ma queste nuvole erano alte e secche.

Più frequenti furono i giorni di Vento; e fu providenza, che anche nei gran bollori venisse il vento a temperare il caldo, a scuoter l’aria, ed impedire così i ristagni putredinosi.

Per altro i Venti tennero il lor tenore, secondo le varie ore della giornata, e in generale regnando, com’è solito, più del doppio degli altri tutti li tre venti di Tramontana, Greco, e Levante. Le Caligini furono frequentissime nei mesi d’Inverno, tanto ne’ primi, che negli ultimi.

I temporali furono meno frequenti, ma in compenso furono violentissimi; e molti luoghi di questi territorj furono desolati da uragani orribili, e da gragnuole smisurate. [p. 25 modifica]

Le Meteore ignite in questo paese non abbandonarono; ma in altri, come in Polesine, per relazione del Sig. Ab. Cittadini, le Stelle cadenti erano innumerabili e quest’anche grosse, il che non è da stupire con tanto caldo in un suolo di fondo palustre e uliginoso.

Poche aurore Boreali comparvero, e rarissima si vidde l’Iride.

L’Anno in generale fu composto di estremità di caldo e di freddo, di umido, e di Secco. Perciò riuscì perverso per gli Animali, e per i vegetabili. Purtroppo è nota la mancanza seguita di frutti e di grani minuti, e ciò a cagione del Secco. Nè quì voglio ommettere un fenomeno particolare d’Agricoltura; si sa esser contro le regole il seminare in terra molle, e resa dalle pioggie fangosa; pur vi fu chi in Aprile ed in Maggio per disperazione volle tentarlo; in quei campi il grano Turco fece benissimo, si difese dal Secco sicuramente, perchè quella terra incrudita mantenne sotto e dentro di se l’umido della Primavera, impedendo la evaporazione. [p. 26 modifica]

Morti in Padova 1782.


Gennajo 
147
Luglio 
86
Febbrajo  
134
Agosto 
145
Marzo 
79
Settembre 
108
Aprile 
90
Ottobre 
120
Maggio 
79
Novembre 
138
Giugno 
78
Decembre 
178
Somma 
1398

Dò per fine la lista de’ morti in questa Città, compreso l’Ospitale; questa lista, per esser utile, dovrebbe esser distinta per età, sesso, condizione, spezie, e durata di malattia, ed altre circostanze. Ma queste non sono facilmente a mia notizia. Solamente rimarco, che il numero de’ morti, benchè non eccessivo (poichè qualche anno fu sin di 1610) eccede però il numero medio per più di 100., ed osservabile si rende il mese di Agosto, mese in cui si sfogò più che in altro, il così detto Catarro Russo, per il quale sebbene non perisse direttamente alcuno, non ostante o per cagione della stagione, o per occasione di questi infreddamenti, le altre malattie divennero fatali a un maggior numero.