Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici/Replica di Toaldo a Frisi

Replica del Sig . Abb. Toaldo al Sig. Abb. Frisi

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Illustrazione del Quadro delle Pioggie Risposta di Chiminello

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ANNOTAZIONE.

Purgata la Filosofia Naturale dalle dottrine dell’Astrologia Giudiciaria, era facile che qualche moderno Filosofo poco paziente d’esame, e di riflesso si sollevasse contro le recenti produzioni di Astrologia, benchè Sana ,qual la voleva, e la chiama il gran Verulamio, temendo gelosamente la rinnovazione dell’antiche assurdità, e perciò il sistema dell’Abb. Toaldo della Vera influenza degli Astri sulle Stagioni, e mutazioni di tempo, sebbene fondato sopra veri principj, e lunghe osservazioni ebbe degli oppositori. L’oppositore più ostinato, Matematico di gran nome, fu, il Sig. Abb. Frisio, il quale stante i principj della Fisica Celeste non potendo negare una qualche forza del Sole, e della Luna sull’Atmosfera, con industria di studiato calcolo nelle sue opere fece prima comparire, che tali forze sono piccolissime, e però trascurabili; secondariamente, che nullo diviene il loro effetto a certe latitudini, e contrario anche alla supposta variazione Barometrica, intorno al parallelo di 45 gradi di latitudine, dove sono fatte le [p. 28 modifica]Osservazioni Poleniane, sulle quali si appogogia il detto sistema. Più decisamente poi lo stesso Frisio oppose più volte al Toaldo in qualche Giornale Letterario sempre insistendo sulle sue dimostrazioni vantate come indubitabili, ed il Toaldo rispose ogni volta adequatamente, ma vedendo che il Frisio mai cessava di cavillare, protestò nell’ultima sua risposta di non far più la minima parola di difesa in cosa tanto manifesta, e lasciò che ad altra nuova opposizione rispondesse l’Abb. Chiminello, come fece: dopo cui finalmente vinto il Frisio si confessò col silenzio. Crediamo quì opportuno di trascrivere l’ultima replica del Toaldo, e la risposta del Chiminello. [p. 29 modifica]
Replica del Sig. Ab. Toaldo, al Sig. Ab. Frisi, in proposito delle variazioni del Barometro, dipendenti dalla Luna.


Nell’istesso volume XLV del Giornale di Pisa, nel quale è stampata la mia Difesa, (che si trova pure nel Giornale Enciclopedico di Vicenza al mese di Maggio) il Sig. Ab. Frisi, pell’intelligenza che tiene con quei Giornalisti, ha fatto inserire una sua Risposta. Non posso dissimulare il mio stupore in vedere l’insistenza di questo dottissimo uomo a sostenere con quel tuono, uno sbaglio manifesto e palmare, che dalla influenza della Luna sulle variazioni del Barometro (ch’egli ha comprovata coi calcoli), le altezze barometriche debbano trovarsi maggiori nella Sizigie, che nelle quadrature, e intorno i perigei, che intorno gli apogei, rigettando in conseguenza l’istesso sbaglio sopra dell’immortale Lambert, e di me, che dietro la teoria, e coi fatti abbiamo provato il contrario. In verità, se non fosse la legge della difesa, che obbliga ognuno a garantir la sua fama, avrei rimorso di rileva[p. 30 modifica]re una tal debolezza d’un uomo grande? Ma niuno vorrà credere che un Frisi o non vegga, o s’ostini a difendere una falsità manifesta. Io stesso tanta stima gli professo, che talora mi nascerebbe sospetto d’ingannarmi piuttosto io stesso: ma subito rifletto, che bisogna rinnegare la teoria e la ragione; ed ho la causa comune col fu mio amico Lambert, l’immenso Lambert, al quale niun equivoco simile potè mai esser rimproverato.

Per iscusa del Sig. Ab. Frisi, non posso pensare se non che non ci abbia ancora ben riflettuto. Perchè altrimenti, come mai sostenere (siccome ai paragrafi XV, e XVI della mia Difesa ho fatto rimarcare), che mentre il peso dell’atmosfera verso il centro della terra resta più diminuito, il che accade nelle Sizigie e nei perigei, debba far alzare il barometro di più? La controversia si riduce a questi minimi termini: può ella esser una controversia?

Pensando qual possa esser l’equivoco del Sig. Ab. Frisi, non veggo altro che questo. Lo sbilancio maggiore della colonna d’aria succede, dice, nella Sizigie, ec. Vero: dunque nelle Sizigie l’altezza del barometro de[p. 31 modifica]ve esser maggiore: questo è il discorso suo, e questa la fallacia, non riflettendo, che quello sbilancio della colonna d’aria è una minorazione di peso, non un aumento, che però deve all’opposto render minore l’altezza del barometro, ch’è il discorso mio, del Lambert, della semplice teoria, della verità. Se il Sig. Ab. Frisi persiste a difendere il contrario, non replicherò parola, appellandomi a giudizio del Pubblico, e dei Fisici, non dei più profondi, ma dei più novizj, anzi d’ogni uomo che abbia il senso sano; ed avvertendo, che la lite verte, non tanto ma tra il Frisi e me, che mi reputo un zero, ma tra il Frisi e Lambert.

Dopo tale stravaganza, niuno si stupirà che il Sig. Ab. Frisi neghi l’effetto dell’elasticità dell’aria sul barometro (che pure’accorda esser proporzionale alla variazione di peso, variazione che accorda parimente e calcola come si è detto); che insista a veder un’opposizione di risultati tra le Osservazioni di Norimberga, e quelle di Padova, quando in sostanza vi regna un perfetto accordo; che avanzi altre manifestazioni coi fatti e con se stesso, del tutto altre [p. 32 modifica]prove non adducendo, che le sue magistrali asserzioni.

A me basta, circa le influenze Meteorologiche della Luna, che riconosca una variazione del barometro dipendente dalla Luna, piccola, o grande, osservabile o non osservabile; questa è altra quistione discussa nella mia Difesa: a me, dico, basta, che m’accordi il principio.

Padova 4. Settembre 1782.

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