Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici/1791

Nel Giornale dell’Anno 1791. Congetture sulle Stagioni

../1790 ../1792 IncludiIntestazione 4 ottobre 2020 75% Da definire

1790 1792
[p. 19 modifica]

Nel Giornale dell’Anno 1791.

Congetture sulle Stagioni.

La costituzione d’una giornata, e d’un’ora, non che d’una stagione intera, dipende da tante cause combinate, celesti, e terrene che il prevederla non è concesso ad intelletto umano; ma è riservato a quella Mente infinita, che sola ha numerate le goccie della pioggia, le foglie degli alberi, e gli Atomi dell’Universo; la quale dal moto d’un solo di essi, vede il risultato di tutti in generale, e di ciascuno in particolare; nè senza la rivelazione Divina potè il Patriarca Giuseppe predire li sett’anni dell’abbondanza, e li sette della carestia. Quanto all’uomo, egli non può con tutti i lumi dell’intelletto, che Dio gli ha dato, che azzardare delle debolissime, angustissime, ed incertissime congetture . Queste però, attesa l’importanza dell’oggetto quasi in tutte le azioni della vita umana, non le deve l’uomo trascurare; [p. 20 modifica]e poichè Dio gli ha dato appunto la facoltà di ragionare, e lo spirito di osservare, e di connettere gli effetti colle cause dee studiare la serie di queste, e di quelli, onde poter fissare qualche discreta regola sulle mutazioni, e costituzioni dei tempi. E questo è lo studio massimo, ed importantissimo della Meteorologia, ed il frutto della mole di tante osservazioni, che da un secolo circa si vanno facendo dai Corpi Accademici, e dai Dotti particolari; e già qualche vantaggio se n’è ritratto; e qualche poco abbiamo contribuito anche noi all’avanzamento di questa scienza desideratissima dei tempi, è sino a noi del tutto cieca.

Le mutazioni di tempo, di buono in cattivo, o di cattivo in buono, se si riguardano davvicino, tengono dei Pronostici molto probabili, e provati, e tramandati a noi da tempi antichissimi, che si prendono dai segni, che porgono il Sole, la Luna, le Stelle, le Nuvole, i corpi animati, ed inanimati, che ci circondano, sopra tutto dai moti del Barometro bene intesi. Noi vi abbiamo aggiunto i Punti Lunari, l’efficacia de’ quali, presa dalla Teoria, resta anche abbastanza provata dall’esperienza. [p. 21 modifica]

Molto più difficili devono riuscire i Pronostici riguardanti le mutazioni di tempo, e la condizione delle stagioni, da lontano. Non ostante l’ingegno umano, che tutto tenta, non tralascia di valersi anche in questa parte dei due accennati mezzi, della teoria, dell’esperienza, spettante quella le cause, e questa gli eventi. Le cause sono celesti, o terrene. Le cause celesti sono le influenze manifeste del Sole, della Luna, lasciando a parte quelle dei Pianeti, e delle Stelle, le quali possono produrre invero qualche eccezione, ed anche qualche imbarazzo per essere tante; ma per essere ancora tenuissime, possono anche essere trascurate, prevalendo l’operazione molto più potente dei Luminari Maggiori. Le stagioni generali sono regolate dal Sole, e tengono carattere proprio di caldo, di freddo, di temperato, con meteore appropriate a ciascheduna. La modificazione ne’ gradi loro dipende certamente, per la massima parte, dalle cause terrene, che sono i vapori, e gli aliti della terra; ma a promuovere questi vi concorre con molta efficacia anche la Luna. Gli effetti manifesti di questa sul mare, non lasciano dubitare, ch’essa non eserciti impressioni analoghe sugli altri [p. 22 modifica]elementi, e corpi terreni, e che in particolare non alteri quella gran sorgente, e madre delle meteore tutte, l’evaporazione, ed omnigena traspirazione della terra . Coll’analogia dunque delle Maree dell’Oceano, abbiamo stabilito il sistema dei Punti Lunari per indizio, e regola non solo delle mutazioni di tempo in prossimo, ma ancora, colle dovute riserve, in distanza, sulle stagioni, e sulle annate, mediante il ritorno, o circolo dei Punti Lunari medesimi.

Varj Cicli sono stati da noi prodotti. Il primo è quello degli 8 in 9 anni, in cui l’orbita eccentrica della Luna fa il giro del Zodiaco, poichè questi siti della Luna, nei quali successivamente si avvicina, ed allontana per 27000 miglia della terra, devono fare, e fanno una differenza d’impressioni sugli elementi; essendosi provato, e Plinio istesso per antichissima osservazione l’ha attestato, che le Maree straordinarie, e le grandi Procelle dell’Oceano, ritornano a capo delle 100 Lune circa (108); e perchè tal combinazione più efficace riesce nei Punti Cardinali degli Equinozj, e dei Solstizj, ai quali passa nello spazio di quattro a cinque anni, è questo un altro picciolo Ciclo, che suol condurre le [p. 23 modifica]annate stemperate, e stravaganti, accennato dal volgar proverbio dell’Anno Bissesto.

Dippoi, son circa 10 anni, si è posto da noi mente al famoso Ciclo dei Caldei, chiamato Saro, il quale con 223 Lune, nello spazio di 18 anni, 11 giorni, 8 ore, fa ritornare l’Ecclissi, e forma un circolo quasi perfetto di tutte le varie situazioni, che la Luna prende nei moltiplici suoi periodi rispetto al Sole, ed alla terra; e vuol dire, che riconduce un nuovo periodo, o ritorno in serie de’ Punti Lunari tutti, con poca varietà nei giorni dell’Anno, il che lascia pensare, che possano ritornare ancora nell’aria, e nelle stagioni, impressioni consimili alle passate nei periodi precedenti. Perciò s’è cominciato in questo Giornale a porre una picciola descrizione delle qualità delle Lune degli anni corrispondenti per l’addietro; e l’esperienza ha provato, ritrovarsi una sufficiente corrispondenza negli eventi tra gli uni, e gli altri.

Qualche Meteorista crede, che si possa prestare maggior osservazione al Numero d’Oro, o sia Ciclo Lunare dei 19 Anni, (223 Lune) che riconduce le Lune agli stessi giorni dell’Anno Solare; il che non è senza fondamento, [p. 24 modifica]nè destituito di osservazioni favorevoli, specialmente per rapporto alla temperatura delle Stagioni; difatto i due prossimi Inverni 1789, 1790, somigliarono piuttosto ai loro diciannovesimi addietro 1770, 1771.

E queste sono sin’ora le congetture sulle qualità delle Stagioni, che si possono trarre dalle cause, o sia dalla teoria combinata coll’osservazione. Prescindendo poi da ogni teoria, resterebbe da ajutarsi colla scienza congetturale presa dalla sola e nuda sperienza, la quale fa maggior fede agli uomini di qualunque ragionamento speculativo. Quello, che frequentemente, e replicatamente, con qualche ordine è accaduto in passato, è molto probabile che accaderà in avvenire. Questa è la regola, e regola buona da congetturare. Ora, parlando delle Stagioni, più dei registri dei dotti, i quali registri fin’ora sono scarsi, le osservazioni comuni del Popolo porgono molte di queste regole; p. e. l’esperienza prova, che le Stagioni, e le annate vanno alternando, e compensandosi; umide asciutte, fredde calde, buone e cattive; in quattro anni vi saranno due annate mediocri; una buona, e più sicuramente una cattiva: e per lo più alla buona succede la [p. 25 modifica]cattiva, ec. ec. Nella Meteorologia applicata all’Agricoltura, si sono apportate molte di queste regole di osservazione, ridotte in Proverbj, o Afforismi. Nel Saggio Meteorologico, col Sig. Lambert, abbiamo considerata, ed esposta questa alternativa delle stagioni, e delle annate, con altro riflesso. Dice quel grand’Uomo, che il Meteorista deve imitare l’Astronomo. Come sono arrivati gli Astronomi a questi meravigliosi calcoli di determinare gli Ecclissi, ed il sito degli Astri con tanta precisione? Prima cercarono di stabilire i Moti Medj, o ragguagliati dei Pianeti; dopo, cercarono di scoprire le Equazioni, o sia gli eccessi, ed i difetti, applicando i quali, vengono a determinare i Moti, ed i luoghi veri. Così dovrebbe fare il Meteorista: in un paese alquanto esteso, coll’osservazioni di molti anni si trova la quantità media del caldo, e del freddo, la quantità della pioggia, il numero dei giorni piovosi, dei temporali, delle procelle, gragnuole, ec. Dovendo dunque nel giro di alcuni anni, p. e. di 9 (ch’è il numero più giusto di ragguaglio nelle annate) aversi quella data quantità di pioggia, per esempio; se un anno, o numero d’anni sarà stato assai asciutto, [p. 26 modifica]giustamente si potrà dire, che li seguenti saranno umidi, e viceversa, per il dovuto ragguaglio. Lo stesso sarà da dirsi dei caldi, dei freddi, e delle meteore.

Sopra di questo argomento, il dotto Sig. Canonico Giovene, da Molfetta, tanto avveduto osservatore, che che sagace ragionatore, ha dato un bel Discorso negli opuscoli di Milano di quest’anno descrivendo l’annata 1789. Giova qui di recare uno squarcio del medesimo:

„Tutto nella natura è regola, e le Meteore ancora, che sembrano irregolarissime, sono soggette alla legge generale della natura. Essendo questa sotto la direzione, ed il governo d’un Dio intelligentissimo, e sapientissimo, non potrebbe essere altrimenti. Una lunga, continuata, ed esatta osservazione, come le altre regole, e leggi della natura, così ci fa scoprire le regole e leggi meteorologiche. È pur vero però, che siccome queste dipendono da molti dati locali, così variano, e debbono variare secondo i luoghi, cioè secondo i Climi, le esposizioni, lo stato dell’Agricoltura, ec . Ma è poi anche verissimo, che per una data regione vi è fissato, p.e. un [p. 27 modifica]dato grado di calore, una data quantità di pioggia, un dato numero di giorni sereni, una data altezza barometrica, e così dell’altre cose. Questo punto fissa è appunto il medio che risulta da lunghe e continuate osservazioni. Vi saranno certamente dell’alterazioni in più, o in meno, vi saranno aberrazioni, ma queste si aggireranno sempre sul medio fisso, come su di un perno. Io non parlo quì dell’alterazioni grandi, o secolari, che vogliam dire: Queste restano insensibili nel giro ordinario degli anni. Ora se ciò, che finora si è detto, è verissimo, e non può da uomo sensato negarsi, ne segue, che le alterazioni stesse debbono serbare la regola di altrettanto doversi avvicinar al medio, per quanto si allontanano. Che se ciò non accadesse, il medio più medio non sarebbe, la legge della natura più tale non sarebbe. Un esempio metterà più in chiaro la cosa. Supponghiamo, che un Mese abbia per media misura della pioggia, che in esso cade dal Cielo, e risultante da una lunga serie di osservazioni, per esempio 3 pollici. Se io poi vegga, che perdue, tre, quattro, cinque,o anche più anni, in quel mese [p. 28 modifica]siano caduti li cinque, sei pollici di acqua costantemente, avrò due, tre, quattro, cinque, o anche più gradi di probabilità per congetturare, che in avvenire per altrettanti anni, più, o meno, quel mese istesso debba avere non più d’uno, o due, pollici di acqua. Se così non fosse, il medio non sarebbe più quello, cioè si altererebbe il termine fisso della natura. Quello che ho detto della pioggia, si può, e dee applicare ai venti, all’altezza barometrica, al Termometro, ad ogni altra Meteora; siccome anche quello, che ho detto di un mese, deve intendersi anche d’una stagione. Che se dopo aver trovato, che per legge d’equilibrio della pioggia, un tal mese debba esser secco, passi a vedere, che lo stesso Mese per legge d’equilibrio del Barometro debba avere il Mercurio alto crescerà più la probabilità per il secco, e molto più crescerà se coll’istesso modo osserverò, che in quel mese debbano dominarvi venti boreali, o altri venti secchi. Queste tali ricerche vede ognuno, che si possono fare molto anticipatamente; e se un Calendario, oltre de’ Cicli tanto vantaggiosamente introdotti dal Sig . Abb . [p. 29 modifica]Toaldo, contenesse anche i risultati delle osservazioni, che ho detto, ogni uomo sensato dovrebbe contar moltissimo sulle predizioni di un tal Calendario, e sarebbe questo di un infinito vantaggio per l’Agricoltura.

„Che se poi s’introducesse il lodevole costume di pubblicarsi particolari Calendarj per ogni Stagione, le predizioni potrebbero avere un grado maggiore di probabilità. Un flusso costante d’Aria da un punto del Cielo osservato in una Stagione, chiama il riflusso contrario nella stagione, che segue: un’altezza ferma del Barometro per due, o tre Mesi, indica la bassezza dello stesso per altrettanti Mesi. Ma per dare tali Calendarj, vi vogliono lunghe, moltiplicate, ed esatte osservazioni; e quindi non si ponno mai abbastanza promuovere le osservazioni meteorologiche; ed una serie lunga, e moltiplicata di queste può divenire un vero tesoro per una Provincia, per uno Stato. Non potrebbe essere, che appoggiato a questo genere di osservazioni Talete Milesio dasse una prova ai suoi compatriotti, che lo studio, e l’osservazione della natura poteva dar de’ mezzi di [p. 30 modifica]arricchirsi ad un Filosofo! Ma basti di ciò. Io mi contento di aver accennata la cosa.“

Con questi principj, chiederà alcuno, qual congettura si può formare sopra l’Anno 1791. Veramente per l’esposte regole non vi sarebbe motivo di gran consolazione. L’esperienza fa temere che essendo corsa nel cadente anno 1790 una feļicissima annata, tanto riguardo alle meteore, che ai prodotti della terra, la seguente possa riuscire dissomigliante. E perchè tanto in questo, che nei prossimi anni la somma delle pioggie riuscì piuttosto scarsa, si potrebbe temere, che per la necessaria alternativa, l’Anno entrante dovesse riuscire eccedente nell’umido. Che se vogliamo consultare i Cicli, tanto i piccioli, che i grandi, questi ci farebbero le medesime minacce. Poichè il 1773 fu assai umido, con fiumane, temporali, gragnuole, saette, anche terremoti, e sopra tutto procelle di Mare. Il 1755 portò più freddo nel Verno, e nella Primavera: ma la State, e l’Autunno furono stagioni del pari piovose, e procellose. Per li 19 Anni, si ha il 1772 tanto stemperato nelle pioggie. Per li 9, e per li 4 anni, si trovano il 1782, 1787, [p. 31 modifica]anch’essi d’indole molto scabrosa. Si può vedere il Confronto delle Stagioni, o sia l’Appendice alla Meteorologia applicata all’Agricoltura (presso Storti), in cui queste cose sono dettagliate Mese per Mese. Ma il Padrone del Cielo, e della Terra, può disporre diversamente; e così preghiamo, e speriamo.


BREVE DESCRIZIONE

DELL’ANNO 1789.

Cominciò l’anno con quel crudele Inverno, che sarà sempre memorabile, per il grado del freddo, che si avvicina a quello del 1709, e durò più giorni (dai 28 Decembre ai 12 Gennajo rimase gelata la Laguna di Venezia con tutti i Canali, che mettono capo in essa). Gli effetti non furono pertanto così universali. Poichè, prima il grado del freddo fu più intenso, e durò più in terra la Neve nei piani, che nell’Alpi vicine. Il che si deve attribuire al Vento Scirocco, che dominava nella regione più alta non molte [p. 32 modifica]centinaja di Pertiche dell’Atmosfera; mentre quì a basso nel Trivigiano, e nel Padovano fu notato il freddo a 12, 13, 14 gradi, a Belluno,ed a Feltre, non fu,che 6, e 7. In secondo luogo non infierì contro tutte le piante; anzi molte di quelle, che in Inverni meno aspri vanno più soggette ad essere danneggiate, come le viti, le ficaje, i salici, e simili, in quest’anno perirono meno. Il maggior disastro cade sopra la preziosa pianta degli Olivi, e le più felici costiere del Trevigiano, del Vicentino, del Veronese, gli hanno perduti più di mezzi. Singolare poi fu la strage del Frumento, specialmente nei Campi aperti, ove il vento aveva scopato via la lana della Neve; poichè dove rimase difeso da questa copertura, campò; altrove restato nudo, e scoperto, mori propriamente di freddo. Si aggiunse poi l’asciutto dei due Mesi Aprile, e Maggio, che tolse l’alimento alle piantine sopravanzate; in fine la raccolta del Frumento portò appena la metà dell’ordinario. Questo stesso asciutto della Primavera tolse il provento dell’Erbe, e produsse una gran carestia di foraggi, che salirono a prezzi inusitati, tanto che in alcuni luoghi perirono delle bestie per [p. 33 modifica]mancanza dell’alimento, ed anche i gran Signori furono forzati a diminuire il numero de’ Cavalli, e far molto digiunare i rimanenti. Scarso pure, ed infelice riuscì il prezioso provento de’ Bachi di Seta, e ciò specialmente per la ruggine della foglia de’ Mori, e per alcune brine, che successero in Aprile quando i Mori avevano fatto i primi getti .

Venne poi l’Estate senza nè gran caldo, nè gran secco, ma infestata da’ turbini, da fulmini, da gragnuole di grande estensione, da nebbie mellate, e rugginose. L’Autunno portò moltissime Pioggie, e con esse inondazioni lunghe, e rovinose; intieri distretti nel Padovano, e nel Polesine, furono sommersi con la distruzione delle fabbriche, e delle borgate intiere; quindi impedita, o disturbata la raccolta dei secondi grani, e la semina per l’anno seguente. Nel fine di Novembre, e per tutto Decembre si fece sentire un aspro freddo, quasi una coda del precedente Inverno. Ma fu questo l’ultimo sfogo; poichè successe l’Inverno 1790, che fu assai moderato.

Nel corso dell’anno vi furono dei fenomeni notabili; oltre il sopraddetto Inverno, il Marzo fu umidissimo con neve, quattro volte, [p. 34 modifica]gragnuola, venti, ed anche terremoto l’ultimo del Mese, il quale fu preceduto, e susseguito da orribile vento, cessato in quel momento, con notabile salto del Barometro. In Giugno il giorno di S. Pietro verso l’ora del Mezzodì fu un Uragano esteso dal Bresciano al Friuli, e dall’Alpi al Pò, misto di grandine, e di neve; strappò alberi, prostese e scoprì case, portò in aria le crocette del frumento; il Lago di Garda non si vide mai in tanta furia, nè v’era memoria, che le sue onde arrivassero così alte; vidersi tutte l’Alpi coperte di neve, e gragnuola; anche il giorno seguente si vide cadere vera neve in Treviso; aveano preceduto dei venti brugianti.

Anche il Luglio fu infestato da temporali, con saette micidiali, con turbini, e con gragnuole. Alli primi di Agosto si sentì tre volte il tremuoto, e non mancò poi di temporali. Il Settembre, l’Ottobre, i primi di Novembre (con Terremoti in Toscana) furono regalati dalle sopraddette pioggie, e fiumane. Per queste pioggie nel Vicentino, Comunità di Recoaro, sul torrente d’Agno, cadde, e sdrucciolò un monticello intiero, rovinando varie case. Acqua alta in Venezia, [p. 35 modifica]fu la notte dei 2, 3 Giugno, li 15 Ottobre, e la notte delli 19, 20 Novembre, preceduta da una gran procella ai 18.

Quanto riguarda al Barometro, al Termometro, all’Igrometro, ai giorni di pioggia, di neve, di vento, di tuono, ec. si potrà vedere.

Nel particolare della quantità della pioggia, colla cortesia, e col favore delle persone si potrà fare il confronto di molti rimoti paesi, e si potrà osservare la gran differenza, che regna da un paese all’altro. Poichè a Molfetta nella Puglia, la pioggia fu di 20 pollici circa, ed a Tolmezzo, e molto più a Feltre, cinque volte ed anche d’avvantaggio più abbondante; poichè in questi luoghi supera li 100 pollici; e si possono fare anche le seguenti osservazioni.

1. Lungo la spiaggia dell’Adriatico, quasi in tutta la sua estensione, s’incontra quasi la stessa quantità di Pioggia; poichè da Chiozza a Molfetta non v’è differenza, che di 2 pollici. In Alta Mura, ch’è una terra montana della stessa Provincia di Bari, ed elevata qualche centinaja di Pertiche sopra Molfetta, sebbene per questo rispetto di [p. 36 modifica]elevazione dovesse più scarseggiare (poichè i fili di pioggia sono più corti, e raccolgono meno vapori rispettivamente al piano), nonostante, per esser tra monti, i vapori si raccolgono più densi, onde somministrano anche più di acqua, e questo si vede anche per la Città di Fossombrone, la quale presso a poco si pareggia con Padova, e con Parma.

2. Quando ci accostiamo al fondo del Golfo, il vento Scirocco che lo domina, vi raduna la massa de’ vapori, e molto più li caccia, ed insacca dentro le prime Alpi, che vi oppongono come un’immensa muraglia. Perciò si scorge che la quantità della pioggia va crescendo a gradi, a misura, che i luoghi si vanno avvicinando all’Alpi, dai piani ai Monti, come da Mansuè, Padova, Verona, Castelfranco, Vicenza, Montebelluna, Conegliano, Schio, Brescia, Sacile, Valdobbiadene, Tolmezzo, Feltre.

3. Generalmente si vede in questi Monti, che la pioggia fu più abbondante ne’ luoghi più a Ponente,chea Levante; p. e. a Feltre, che a Tolmezzo; Brescia in quest’anno soffrì un eccesso di pioggia, e Trieste un [p. 37 modifica]difetto, e sarebbe questo un indicio, che dominarono in quest’anno li venti di Levante, come di fatti si osservò.

4. Mesi generalmente umidi furono il Marzo, e l’Ottobre, il Novembre. Asciutti l’Aprile, ed il Maggio, fuorchè in Puglia, ove all’opposto fu grande asciutto in Giugno, ed in Luglio, mesi umidissimi a Feltre, e Tolmezzo, con grandissimo vantaggio di questi luoghi per il prodotto de’ Sorghi Turchi; in fatti quest’anno, contro il solito, la montagna somministrò questa specie agli abitanti della pianura.

5. Si può osservare la immensa pioggia, che il solo mese di Ottobre cascò in Tolmezzo, ed in Feltre; supera quella di tutto l’anno in altri paesi; e si arguisca, quali devono essere le escrescenze di que’ torrenti, e fiumi, che ne dipendono, con questa enorme massa di acqua, che dall’estensione di tante Montagne vi si precipita senza ritegno, strappando seco terre, giaje, e pietre, non più ritenute dalle radici dell’erbe, delle piante, e dei boschi distrutti. Per questo motivo, omettendo ora i ragionevoli sospetti che vi sono d’esser cresciuta in questi secoli l’assoluta quantità delle Pioggie; si può dire, [p. 38 modifica]che le colmate de’ torrenti, e di fiumi di presente riescano maggiori che nel passato, per il cumulo precipitoso dell’acque, e per le gran materie che traggono seco1.

[p. 266 modifica]

Qualità de’ Giorni dell’Anno 1789.


 
Piovosi Sereni Varj Vento Tuono Nebbia Neve, Igrometro
Gragnuola
Gennaro 
11 2 18 2 1 d. 13 9 3 18
Febbraro 
7 10 16 5 1 d. 25 1 0 21
Marzo 
17 1 13 10 1 d. 17 1 4 24
Aprile 
9 10 11 15 1 d. 23 2 1 42
Maggio 
8 10 13 12 4 1 3 55
Giugno 
12 8 12 13 10 0 2 54
Luglio 
9 15 7 12 9 0 0 57
Agosto 
11 12 8 9 9 1 0 56
Settembre 
6 13 11 7 4 2 0 53
Ottobre 
16 3 12 14 1 3 0 36
Novembre 
13 6 11 5 0 2 0 30
Decembre 
8 0 14 3 0 5 2 25
Somme 127 100 145 107 41 29 15 39
Non si è osservata Aurora Boreale che una la sera de’ 24 Ottobre. [p. 267 modifica]

ALTRE OSSERVAZIONI SOPRA L’ANNO 1789


BAROMETRO, IN PADOVA. TERMOMETRO:
Mas. Alt. Min. Alt. Medio Gr. Mas. Fr. Mag. Medio
Genn. 
26. 6, 8 31 17. 7, 0 12 28. 2,34 6, 0 30
 
12, 4 1
 
1,02
Febbraro 
7, 8 28 1, 4 26 0,40 8, 0 24
 
2, 0 2 2,71
Marzo 
0, 8 25 6, 0 10 27. 9,70 10, 4 24
 
1, 3 11 4,20
Aprile 
3, 9 4 7, 0 24 28. 1,21 16, 6 29 1, 0 2 10,24
Maggio 
4, 6 10 10, 7 4 2,15 21, 0 11 9, 5 3 16,04
Giugno 
2, 9 19 9, 8 5 1,91 22, 8 21 9, 2 30 15,61
Luglio 
4, 7 9 10, 8 19 1,92 25, 0 13 11, 0 2 18,48
Agosto 
4, 8 5 11, 3 22 2,19 24, 4 8 10, 6 24 17,91
Settembre 
6, 0 26 9, 8 17 2,47 21, 0 11 11, 0 19 15,08
Ottobre 
6, 0 27 8, 0 4 1,04 16, 8 1 6, 8 22 10,97
Novemb. 
6, 3 29 6, 8 7 27. 11,70 12, 0 2
 
4, 0 29 4,84
Dec. 
8, 0 9 6, 8 17 28. 4,35 5, 2 4
 
4, 0 11 0,69
Medio 28. 5, 22 27. 7, 88 28. 1,46 15, 77 2, 90 9,55
 
[p. 268 modifica]

PIOGGIE DELL’ANNO 1789.

Sono pollici, Linee, e Decimali del Piè di Parigi.


Alt. in Pu. Brescia Cast. Fr. Chiozza Coneglian Feltre Fossombr. Mansuè Molfeta Monte
Belluno
Gennaro 
1. 8,0 6. 10 2. 5,5 1. 1,8 2. 10,3 4. 7,0 2. 1 2. 3,4 0. 11,3 3. 2
Febbraro 
1. 1,3 1. 5 2. 5,2 1. 10,5 2. 2,4 3. 6,6 1. 3 2. 2,5 1. 9,5 2. 0
Marzo 
2. 7,7 2. 9 6. 7,9 5. 6,8 6. 3,7 12. 2,2 3. 9 6. 0,7 1. 2,9 6. 1
Aprile 
2. 9,2 1. 0 0. 5,2 0. 7,6 0. 10,7 1. 11,8 0. 6 0. 2,7 1. 5,9 0. 4
Maggio 
4. 0,7 2. 2 3. 8,8 0. 11,1 2. 4,0 7. 11,2 0. 2 1. 9,1 1. 1,9 1. 10
Giugno 
0. 10,5 6. 11 2. 5,8 0. 11,3 4. 1,1 10. 8,4 2. 8 3. 7,0 1. 4,7 5. 4
Luglio 
0. 4,1 1. 1 2. 8,7 1. 3,2 2. 8,2 11. 6,7 0. 7 2. 1,6 0. 6,5 3. 0
Agosto 
2. 6,0 5. 8 2. 11,1 1. 2,5 6. 2,9 9. 8,7 3. 4 2. 10,0 2. 1,7 2. 6
Settemb. 
1. 2,5 4. 6 1. 10,5 0. 10,4 3. 1,4 5. 7,3 2. 4 2. 6,7 0. 8,9 2. 10
Ottobre 
2. 4,0 15. 1 7. 7,2 4. 2,8 9. 9,0 19. 3,6 4. 1 7. 5,5 4. 4,9 8. 10
Novemb. 
3. 6,0 9. 10 2. 9,5 2. 5,4 5. 0,9 14. 9,5 4. 3 5. 2,5 4. 5,6 4. 8
Decemb. 
0. 3,5 2. 9 1. 6,3 1. 8,7 2. 11,9 4. 3,4 1. 2 2. 5,1 0. 1,3 2. 6
Somme 23. 3,5 60. 0 39. 9,1 22. 5,1 48. 6,7 106. 4,3 26. 0 40. 7,0 37. 8, 43. 2
[p. 269 modifica]
Padova Parma Pirano Sacile Schio Tolmezzo Trieste Valdob. Verona Vicenza
Gennaro 
2. 1,5 1. 7,9 3. 6 3. 11,2 6. 6 7. 3,0 1. 10,0 2. 1 2. 3,8 3. 2,2
Febbraro 
1. 1,6 2. 0,5 2. 3 2. 5,9 1. 6 4. 2,3 1. 6,3 1. 9 1. 9,5 2. 9,8
Marzo 
5. 2,2 4. 5,4 3. 2 7. 9,9 7. 2 8. 10,7 2. 7,5 7. 2 2. 9,0 6. 2,9
Aprile 
0. 1,6 1. 2,8 0. 2 0. 5,6 0. 9 2. 6,6 0. 4,5 2. 3 0. 6,1 0. 10,1
Maggio 
1. 9,2 0. 6,4 0. 3 2. 3,2 4. 9 3. 3,4 0. 7,0 2. 8 3. 6,0 2. 9,2
Giugno 
1. 10,0 2. 2,1 1. 2 5. 10,7 4. 7 9. 6,7 0. 8,5 3. 9 1. 0,7 4. 9,4
Luglio 
1. 6,4 0. 6,8 2. 4 2. 6,5 2. 7 5. 2,3 3. 2,5 3. 2 1. 8,6 2. 2,1
Agosto 
1. 8,9 3. 1,1 0. 1 3. 8,7 3. 10 2. 9,2 2. 4,3 4. 3 2. 8,4 1. 0,6
Settembre 
1. 11,9 2. 4,9 4. 9 5. 7,6 4. 2 9. 2,8 5. 5,0 2. 0 2. 8,4 2. 0,0
Ottobre 
4. 8,9 6. 0,1 10. 6 11. 3,5 12. 10 24. 4,6 6. 0,3 15. 5 6. 2,7 6. 10,2
Novembre 
3. 6,2 3. 7,0 6. 9 6. 8,7 11. 1 19. 6,9 5. 4,3 10. 0 3. 10,5 3. 6,1
Decembre 
2. 2,5 0. 8,9 1. 9 2. 10,9 3. 1 4. 11,0 2. 3,3 1. 9 0. 10,6 1. 7,3
Somme 27. 10,8 28. 7,0 36. 7 55. 7,9 62. 10 101. 9,5 32. 3,5 58. 3 31. 0,3 37. 9,9
 

Note

  1. Vedi la qualità de’ Giorni, Piogge, ec . nell’ultimo Tomo nel Giornale dell’Anno 1791.