Commedia (Neumeister)/Inferno/Canto XV
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CANTO Quindecimooue tracta diquel medeſimo girone et circhio : Et qui ſono puniti coloro che fanno forza nella deitade ſpregiando natura et ſua bontade. Sicome ſono liſogdomiti
el fumo delruſcel diſopra adaggia
fiche del foco ſalua lacqua liargini
Quali fiammingi traguizante et bruggia
temendo ilfiotto chen uerlor ſauenta5
fanno loſchermo pur chelmar ſi fuggia
Et quali padouani lungo labrenta
perdifender lor uille etlor caſtelli
anzi che cibarentana ilcaldo ſenta
A tale imagine eran facti quelli10
tutto che ne ſialti ne ſi groſſi
qual cheſi foſſe lomaeſtro felli
Gia erauan dalaſelua rimoſſi
tanto chi nonaurei uiſto douera
perchio indietro riuolto mifoſſi15
Quando incontramo danime unaſchiera
che uenian lungo largene et ciaſchuna
ciriguardaua come ſuol daſera
Guardar unaltro ſotto nuoua luna
et ſi uernoi aguzazuan leciglia20
comeluecchio ſartor fa nellacruna
Coſi adochiato docotal famigla
fu io conoſcuto daun che mi preſe
perlolembo et grido.qual marauiglia ?
Et quando ſuo braccia ame diſteſe25
ficchai liochi perlocosto aſpecto
ſi chel uiſo abruſiato non difeſe
Laconoſcenza ſua almio inteltecto
et chinando lamano ala ſua faccia
riſpuoſi ſiete uoi qui ſer brunetto ?30
Et quelli ofilglol nonti diſpiccia
ſer brunetto latini unpocho teco
i ritornan dietro et laſciandarlatraccia
Io diſſı lui quanto poſſo uen preco
et ſe uolete che conuoi maſeggia35
farol ſe piace acoſtui che uoſeco
O filglol diſſe qual diqueſta greggia
ſarreſta punto giace poi centanni
ſanza roſtarſi quandol focho ilfeggia
Pero uaoltre io tiuero apanni40
et poi rigiugnero lamia maſnada
che un piangendo iſuoi etterni danni
Io non uſaua ſcender della ſtrada
perandar par dilui malcapo chino
tenca come hon che reuerente uada45
El comincio qual fortuna odeſtino ?
innazi lultimo diqua giu temena ?
et chie queſti che moſtral cammino ?
Laſſu diſopra inlauita ſerena
riſpuſio lui miſmarri inuna ualle50
auanti che letha mia foſſe piena
Pur bier mattina leuolſi leſpalle
queſti maparſe tornando inquella
et reducemmi acha perqueſto calle
Et elli ame ſe tu ſegui tua ſtella55
non puoi fallire aglorioſo porto
ſe ben maccorſi nellauita bella
Et ſio non foſſi ſipertempo morto
uegiendol cielo adte coſi benigno
dato taurei allopera comforto60
Ma quello ingrato popolo maligno
che diſceſe difieſole abanticho
et tiene anchor delmonte et delmacingo
Ti ſi fara per tuo ben far nemico
et e ragion che tralilazzi forbi65
ſidiſchonuien fructar áldolce fico
Vecchia fama nelmondo lichiama orbi
igente auara inuidioa et ſuperba
dailor coſtumi fa che tu ti forbi
Lataa fortuna tanto bonor tibi ſerba70
cheluna parte et laltra auranno fame
dite ma lungi fia dalbecho lerba
Faccian lebéſtie fieſolane ſtrame
dilor medeſme et non tocchin lapianta
falcuna furge ancor nellor letame75
Incui riuiuia laſemente fanta
diquei roman che cerimaſer quando
fu fatto ilnido dimalitia tanta
Se foſſe tutto pieno ilmio dimando
riſpuofio lui uoi non fareſti anchora80
dalbumana natura poſto inbando
Che lamente me fitta et or maccora
lacara et buona imagine et paterna
diuui quando nelmondo adora adora
Minſegnauate come lhuom festerna85
et quantio labbia agrato mentro io uiuo
conuien chenellamia ligua fiſcerna
Cio che narrate dimio corſo ſcriuo
et ſerbolo achiofar conaltro teſto
adonna che ſapra fallei arriuo90
Tanto uolglo che uiſia manifeſto
pur chemia conſcienza nonmigarra
calafortuna comeuuol ſon preſto
None nuoua aliorecchi miei tallarra
pero giri fortuna la ſua rota95
conie piace eluillan laſua marra
Lomio maeſtro allora inſulagota
dectra ſiuolfe indietro et riguardommi
poi diſſe bene aſcolta chi lanota
Ne pertanto dimen parlando uommi100
conferbrunetto et dimando chi ſono
liſuoi compagni piu noti et piu ſommi
Et elli adme ſaper dalcuno bono
dellialtri ſia laudabile tacerci
chel tempo faria curto atanto ſono105
Inſomma ſappi che tutti fuor cherci
et litterati grandi et digran fama
dun peccato medeſmo almundo lerci
Priſcian ſenua conquella turba grama
franceſco dacorſo anche et uiderui110
ſauiſſi auuto ditaltigna brama
Colui potei che dalſeruo deſerui
fu traſmutato darno inbacchiglione
doue laſcio limal proteſi nerui
Dipiu direi mal uenire elſermone115
piu lungo eſſer non puo pero chiueggio
la ſurger nuouo fummo delſabbione
Gente uien conlaqual eſſer non deggio
ſieti racchommandato ilmio teſoro
nelqual io uiuo anchor etpiu nõ cheggio120
Poi ſuriuolſe et parue dicoloro
che corrono auerona ildrappo uerde
perlacampagna et parue dicoltoro
Quelli che uince non collui che perde