Chi l'ha detto?/Parte prima/6
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§ 6.
Astuzia, inganno
L’inganno e la diffidenza ch’esso ingenera sono bene scolpiti da Virgilio nel verso
124. Timeo Danaos et dona ferentes.1
Anche di Virgilio è l’altro emistichio:
125. Latet anguis in herba.2
A chi tenta indurre altrui in inganno con false parole può applicarsi il consiglio del mago Idraote, signore di Damasco, alla nipote Armida:
126. ....Fa manto del vero alla menzogna.
e se l’inganno non si ferma alle parole, l’apostrofe giustiana a Becero droghiere:
127. Vendevi zénzero
Per pepe bono.
Talvolta l’ingannatore è vinto da altri più astuto di lui, ovvero
128. Lo schermitor vinto è di schermo.
e di questo la ragione è detta da un satirico francese:
129. Pardieu! les plus grands clercs ne sont pas les plus fins!3
e poi, per quanto grande sia l’astuzia, di cui il buon Dio vi ha provveduti, ricordatevi che:
130. On peut être plus fin qu’un autre, mais non plus fin que tous les autres.4
131. On aime bien à deviner les autres, mais l’on n’aime pas à être deviné.5
Note
- ↑ 124. Temo i Danai anche quando recano doni.
- ↑ 125. Tra le erbe si nasconde un serpente.
- ↑ 129. Perdio! i chierici maggiori non sono i più astuti!
- ↑ 130. Si può essere più furbo di un altro, ma non più furbo di tutti gli altri.
- ↑ 131. Si ha piacere d’indovinare il pensiero degli altri ma non si ha piacere di vedere indovinato il proprio.