Chi l'ha detto?/Parte prima/2
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§ 2.
Affetti, passioni, gusti, voglie, abitudini
Che delle umane azioni debba più spesso cercarsi il principale movente nei gusti individuali e nel naturale desiderio di conseguire ciò che più piace, era già sentimento degli antichi:
29. Trahit sua quemque voluptas.1
30. ....Progredimur quo ducit quemque voluptas.2
e un simile concetto era poi espresso da Dante in quei versi:31. L’anima, semplicetta che sa nulla,
Salvo che, mossa da lieto Fattore,
Volentier torna a ciò che la trastulla.
32. Les passions sont les seuls orateurs qui persuadent toujours.3
33. Nitimur in vetitum semper, cupimusque negata.4
Lo stesso Ovidio vuole altrove indagarne la cagione:
34. Unde fames homini vetitorum tanta ciborum?5
35. ....Instinto è dell’umane menti
Che ciò che più si vieta, uom più desia.
Elemento di gran peso è anche l’abitudine, di cui fu detto
36. Consuetudine quasi alteram naturam effici.6
37. (Consuetudo) ....quae non frustra dicta est a quibusdam secunda natura.7
38. Naturam expelles furca, tarnen usque recurret.8
39. Chassez le naturel, il revient au galop.9
E anche Federigo il Grande il 19 marzo 1771 scriveva a Voltaire: Chassez les préjugés par la porte, ils rentreront par la fenêtre.
Per quanto si faccia, le vecchie abitudini sono sempre care al nostro cuore,
40. [Et l’] On revient toujours
À ses premières amours.10
41. Cælum, non animum mutant qui trans mare currunt.11
Anche Seneca (ep. 24. I): «Animum debes mutare, non cælum.» Ma all’incontro la lontananza che ogni gran piaga sana, è potentissimo mezzo per calmare le passioni, troncare le abitudini, cancellare gli affetti:
42. Quum autem sublatus fuerit ab oculis, etiam cito transit e mente.12
Uno dei primi effetti dell’abitudine è di creare dei bisogni fittizi, e di rendere necessario financo il superfluo, come è detto garbatamente in un verso di una satira di Voltaire, Le Mondain (v. 22) :
43. Le superflu, chose très-nécessaire.13
concetto ripetuto e sviluppato da Alfonso Karr: «Le superflu est devenu si nécessaire, que, pour le conquérir, beaucoup de gens traitent le nécessaire de superflu.»All’incontro, è nella natura umana di stancarsi presto della uniformità, ciò che spiega la cinica esclamazione:
44. Toujours perdrix.14
di cui le origini, secondo una tradizione quasi certamente apocrifa, avrebbero a cercarsi in una burla fatta da Enrico IV al suo predicatore il quale lo rimproverava per le sue infedeltà coniugali, e cui egli fece imbandire per molti giorni di seguito null’altro che pernici. Al reverendo un bel giorno sfuggì detto: Toujours perdrix! cui il re di botto replicò: Toujours reine! Se non è vera, è ben trovata: ma invece sembra che si tratti di un proverbio ben più antico.Del resto difficile è il sentenziare e giudicare ad animo calmo della passione altrui:
45. .... Intender non la può chi non la prova.
come sta scritto nel sonetto di Dante, Tanto gentile ecc. (Vita Nuova, § XXVI).Note
- ↑ 29. Ognuno è tratto dal suo piacere.
- ↑ 30. Avanziamo dove il piacere ognuno di noi guida.
- ↑ 32. Le passioni sono i soli avvocati che persuadono sempre.
- ↑ 33. Sempre tendiamo con ogni sforzo a quel che è vietato, e desideriamo quel che ci è negato.
- ↑ 34. Donde nell’uomo tanta fame di cibi proibiti?
- ↑ 36. Con la consuetudine formarsi quasi un’altra natura.
- ↑ 37. La consuetudine che da certuni non a torto è detta una seconda natura.
- ↑ 38. Scaccia pure la naturale indole con il forcone, tornerà ugualmente.
- ↑ 39. Cacciate il naturale, tornerà al galoppo.
- ↑ 40. E si ritorna sempre ai primi amori.
- ↑ 41. Il cielo, non l’animo mutano coloro che corrono al di là dei mari.
- ↑ 42. Quando un oggetto sia tolto dinanzi agli occhi, presto passerà anche dalla mente.
- ↑ 43. Il superfluo, cosa necessarissima.
- ↑ 44. Sempre pernici.