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14 | Chi l'ha detto? | [42-45] |
42. Quum autem sublatus fuerit ab oculis, etiam cito transit e mente.1
ciò che in buon italiano corrisponderebbe al volgarissimo Lontan dagli occhi lontan dal cuore.
Uno dei primi effetti dell’abitudine è di creare dei bisogni fittizi, e di rendere necessario financo il superfluo, come è detto garbatamente in un verso di una satira di Voltaire, Le Mondain (v. 22) :
43. Le superflu, chose très-nécessaire.2
concetto ripetuto e sviluppato da Alfonso Karr: «Le superflu est devenu si nécessaire, que, pour le conquérir, beaucoup de gens traitent le nécessaire de superflu.»
All’incontro, è nella natura umana di stancarsi presto della uniformità, ciò che spiega la cinica esclamazione:
44. Toujours perdrix.3
di cui le origini, secondo una tradizione quasi certamente apocrifa, avrebbero a cercarsi in una burla fatta da Enrico IV al suo predicatore il quale lo rimproverava per le sue infedeltà coniugali, e cui egli fece imbandire per molti giorni di seguito null’altro che pernici. Al reverendo un bel giorno sfuggì detto: Toujours perdrix! cui il re di botto replicò: Toujours reine! Se non è vera, è ben trovata: ma invece sembra che si tratti di un proverbio ben più antico.
Del resto difficile è il sentenziare e giudicare ad animo calmo della passione altrui:
45. .... Intender non la può chi non la prova.
come sta scritto nel sonetto di Dante, Tanto gentile ecc. (Vita Nuova, § XXVI).
- ↑ 42. Quando un oggetto sia tolto dinanzi agli occhi, presto passerà anche dalla mente.
- ↑ 43. Il superfluo, cosa necessarissima.
- ↑ 44. Sempre pernici.