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[38-41] Affetti, passioni, gusti, voglie, abitudini 13

e lo stesso Agostino nel trattato De musica (lib. VI, cap. 19): «Non enim frustra consuetudo quasi secunda et quasi affabricata natura dicitur»: perciò antichi e moderni autori consentivano nel dire, essere ben difficile di resistervi. Orazio cantò:

38.   Naturam expelles furca, tarnen usque recurret.1

(Orazio, Epistole, lib. I, ep. 10, v. 24).

e lo imitò Philippe Néricault, dit Destouches, nel Glorieux (1732), che è il suo capolavoro (a. III, sc. 5):

39.       Chassez le naturel, il revient au galop.2

E anche Federigo il Grande il 19 marzo 1771 scriveva a Voltaire: Chassez les préjugés par la porte, ils rentreront par la fenêtre.

Per quanto si faccia, le vecchie abitudini sono sempre care al nostro cuore,

40.             [Et l’] On revient toujours
          À ses premières amours.3

(Ch. Guill. Étienne, Joconde, mus. di Isouard [1814], a. III, sc. 1).

nè vale molte volte fuggire le tentazioni, cambiando paese, poichè

41.   Cælum, non animum mutant qui trans mare currunt.4

(Orazio, Epistole, lib. I, ep. II, v. 27).

Anche Seneca (ep. 24. I): «Animum debes mutare, non cælum.» Ma all’incontro la lontananza che ogni gran piaga sana, è potentissimo mezzo per calmare le passioni, troncare le abitudini, cancellare gli affetti:


  1. 38.   Scaccia pure la naturale indole con il forcone, tornerà ugualmente.
  2. 39.   Cacciate il naturale, tornerà al galoppo.
  3. 40.   E si ritorna sempre ai primi amori.
  4. 41.   Il cielo, non l’animo mutano coloro che corrono al di là dei mari.