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sivo, ed ordinariamente non sorpassa i venti gradi positivi, od i sette negativi del termometro reaumuriano. L’inverno vi è piuttosto lungo, e le nevi che cadono talvolta in novembre o decembre, non partono che col mese di marzo.
La salubrità dell’aria Vigezzina è conosciuta, ed apprezzata persino in lontane regioni. E difatto essa ha tutti i requisiti voluti per essere tale, essa è cioè purissima, asciutta, ventilata, assai ossigenata, e non ingombra da paludose, mefitiche esalazioni. La Valle Vigezzo essendo pienamente aperta, e molto larga, non ha alcuno degli inconvenienti soliti osservarsi in quasi tutte le altre, non ha cioè nè acque, nè aria stagnanti, nè molto meno accumulamento di dense e frequenti nebbie. Che anzi un giorno nebbioso è per Vigezzo un fenomeno straordinario. D’altronde i numerosi boschi che l’attorniano, le limpidissime acque, che gaie e spumanti scendono dai monti, l’erbe salubri, i saporitissimi frutti che produce un suolo secco e sabbioso, contribuiscono non poco alla salubrità della Valle. Il perchè, può dirsi, sconosciute sono le affezioni scrofolose, rachitiche, erniose, impetiginose, sifilitiche, non meno che i mali di pietra, il cretinismo, il broncocele, le ostruzioni, le idropi ecc. ecc.
In generale egli è costante non soffrire il clima di Vigezzo le croniche malattie di qualunque natura esse sieno; che esse vengono prontamente sanate, oppure corrono celeremente al loro estremo fine.
La temperatura di Vigezzo però tanto per essere paese montuoso ed assai elevato, come per aver di fronte i sempiterni ghiacci delle Alpi è assai incostante, e continuamente variabile. Ad un giorno caldissimo, succede spesso una notte assai fredda; a quindici gradi positivi subentrano in poche ore lo zero, ed anche diversi gradi negativi. Questo succede per lo spirare dei venti del nord, che prontamente raffred-