Catullo e Lesbia/Annotazioni/6. - LI
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Pag. 166. κάδδ’ ίδρὼς ψῦχρὸς χέεται.
Meglio terminare la versione di Catullo traducendo l’ultima strofa di Saffo, che tradurre quei quattro versi:
Otium, Catulle, tibi molestum est: |
i quali, o vuoi considerarli aggiunti da un interpolatore qualunque, come credono Jungclausseno, Handio e Silligio; prenderli come principio d’un altro carme, come stima il Perreio; ovvero quale ὰποσπασμάτιον catulliani poematis, quod peirierit, com’è opinione dello Stazio, del Teuffel e dello Spengel, certo è, che in questo loco ci stanno a evidente sproposito. Anche Byron, che tradusse, a modo suo, questo carme, non facendo caso di codesti versi, preferì l’ultima strofa della divina fanciulla di Lesbo. Riporterò per intero la versione inglese per mostrare che sì può esser grandi poeti e fare delle cattive traduzioni.
Translation from Catullus ad Lesbiam.
Equal to Jove that youth must he, — |