Come si presentano, visti dalla Terra, i pianeti superiori nel loro giro intorno al Sole

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Joseph Norman Lockyer - Astronomia (1904)
Traduzione dall'inglese di Giovanni Celoria (1904)
Come si presentano, visti dalla Terra, i pianeti superiori nel loro giro intorno al Sole
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§ IV.

Come si presentano, visti dalla Terra, i pianeti superiori nel loro giro intorno al Sole.


139. Non è difficile rendersi ragione di quello che deve succedere di un pianeta superiore veduto dalla Terra; basta considerare la vicina figura, nella quale si suppone che il circolo più grande rappresenti l’orbita di un pianeta esteriore, per esempio di Marte. [p. 127 modifica]

Anzitutto, stando la Terra in T, fig. 31, è chiaro che Marte può rispetto alla Terra prendere nell’orbita sua tutte le posizioni possibili, e presentare quindi ad essa diversi aspetti.

Fra i punti della propria orbita che ogni pianetaFig. 31. esteriore può occupare, alcuni meritano una considerazione speciale.

Se il pianeta si trova in B, si trova cioè dietro del Sole rispetto allo spettatore che si suppone in T, questi non lo vedrà perchè esso sarà od occultato dal globo stesso del Sole, o per lo meno reso invisibile dallo splendore di questo; dicesi in questo caso che il pianeta è in congiunzione col Sole. [p. 128 modifica]

Se il pianeta passa da B in A, la Terra rimanendo per ipotesi sempre in T, esso non solo sarà visibile di notte, ma giungerà anche al massimo del suo splendore e del suo diametro apparente, vedendosi allora il suo disco tutto illuminato, ed essendo inoltre la sua distanza dalla Terra la più piccola possibile. Nella posizione A il pianeta si trova, rispetto alla Terra, in direzione esattamente opposta a quella del Sole, e per ciò si dice che esso è allora in opposizione.

In altri punti dell’orbita, come in C e in D, solo una porzione della parte illuminala del pianeta diventa visibile dalla Terra, ed il disco suo in conseguenza può non apparire pieno del tutto. Si tratta di un difetto di forma che è sensibile soltanto in Marte; gli altri pianeti esteriori non l’accusano in modo percettibile, e sembrano quasi costantemente affatto rotondi. Quando la linea che dalla Terra va al pianeta diventa perpendicolare a duella che va dal Sole alla Terra (come sulla figura accade di TC e di TD). il pianeta dicesi in quadratura

Ogni pianeta esteriore può, visto dal punto T, prendere rispetto al Sole tutte le posizioni possibili, passare per la congiunzione, per l’opposizione, per le quadrature, mostrarsi a tutte le possibili distanze angolari dal Sole. Altrettanto non avviene di Mercurio e di Venere, che non possono mai apparire nè in opposizione nè in quadratura col Sole, come facilmente si rileva dal § II del presente capitolo.