Astronomia/Capitolo sesto/9

Fotografia degli spettri delle stelle

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Joseph Norman Lockyer - Astronomia (1904)
Traduzione dall'inglese di Giovanni Celoria (1904)
Fotografia degli spettri delle stelle
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§ IX.

Fotografia degli spettri delle stelle.

297. Gli spettri delle stelle, della cui importanza si trattò in diversi paragrafi del capitolo quinto, sono assai difficili ad essere studiati direttamente e più difficili ancora ad essere descritti con precisione. È naturale quindi che con ogni studio siasi cercato di ottenerne per mezzo della fotografia una rappresentazione grafica, fedele, duratura e scuscettibile delle misure più scrupolose.

298. Il primo ad occuparsi con successo di fotografia stellare spettroscopica fu l’astronomo H. Draper americano.

Cominciò le sue esperienze nel 1871, modificò più volte l‘apparecchio di osservazione, finchè nel 1879 riusci a dargli una forma definitiva, servendosi di un cannocchiale munito di un obbiettivo chimicamente acromatico, di 28 centimetri di diametro e montato equatorialmente, collocando l’apparecchio destinato a produrre lo spettro stellare sul tragitto del raggio luminoso poco prima del fuoco principale dell’obbiettivo.

Con questo strumento H. Draper riusci fra il 1879 ed il 1883 ud ottenere le fotografie degli spettri di 50 stelle fra le più brillanti; ogni stella avendo la propria lastra sensibile, e ciascuna lastra portando a lato dello spettro della stella la fotografia dello spettro della Luna, di un pianeta o del Sole, destinata a servire di scala di paragone per la identificazione e determinazione delle singole righe oscure. [p. 251 modifica]

299. Quasi contemporaneamente il fisico ed astronomo inglese W. Huggins, con procedimenti proprii e da quelli di Draper indipendenti, riusciva ad ottenere nella fotografia stellare spettroscopica successi segnalati.

Huggins usa nelle proprie esperienze un telescopio a riflessione di 46 centimetri di apertura, montato equatorialmente, e colloca la fessura dello spettroscopio esattamente nel fuoco del grande specchio metallico del telescopio.

Il primo successo di Huggins in questo campo della fotografia stellare spettroscopica risale al 1875, e a partire dal 1876 egli ottenne con pose di un’ora di durata, la fotografia degli spettri delle stelle principali di prima e seconda grandezza, spettri che egli paragonò con quello della Luna, con quello dei pianeti e con quello ancora della luce diffusa del cielo.

300. Dal 1882 datano lo ricerche di spettroscopia stellare fotografica fatte dall’astronomo americano E. C. Pickering e che segnano il più importante passo fatto della scienza in questo indirizzo. Pickering abbandonò la strada battuta da H. Draper e da W. Huggins, e ottenne lo spettro delle stelle da fotografarsi collocando avanti all’obbiettivo fotografico di un cannocchiale montato equatorialmente un prisma grande, che copre l’intero obbiettivo e che ha un debole angolo rifrangente.

La disposizione adottata da Pickering produce un assorbimento della luce stellare piccolo, mollo minore di quello che ha luogo negli apparecchi di Draper e di Huggins, e permette di estendere le esperienze a stelle di molto minor grandezza. Mentre Draper limitava le proprie ricerche alle stelle brillanti, mentre Huggins è costretto a limitarsi a stelle di grandezza superiore alla quarta, [p. 252 modifica]Pickering ottiene ancora per gli spettri di stelle di settima e di ottava grandezza fotografie distintissime, e le ottiene in un tempo relativamente breve.

301. In molti osservatorii in quello, fra gli altri, astrofisico di Potsdam si ottengono ora fotografie degli spettri delle stelle, ed è su queste fotografie che si vanno facendo quelle ricerche spettrali che tanta importanza hanno per lo studio dei moti di traslazione e dei movimenti orbitali delle stelle, per lo studio delle stelle variabili e delle stelle multiple, per lo studio delle diverse costituzioni fisiche stellari.