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I primi vent'anni - 4. Reddit e un ragazzo milionario

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4. Reddit e un ragazzo milionario


Sono passati circa tre anni dall’evento di lancio di Creative Commons in California. Aaron ne ha appena compiuti diciannove.

La sua naturale inquietudine, e una continua volontà di dar vita a nuovi progetti, di programmare software e di sviluppare servizi innovativi lo portano inevitabilmente a incrociare, in questo periodo, il rutilante mondo che si è generato attorno alla Silicon Valley. Un ambiente fatto di startup, di incubatori e di finanziamenti milionari, che stanno dando forma al mondo tecnologico degli anni Duemila, e alla società digitale che verrà.

La California si è trasformata nel paradiso dei giovani programmatori. A ogni angolo, nei garage e nelle cantine, c’è un cantiere aperto con un’idea in corso, sviluppata per lo più da studenti. Per ogni idea interessante c’è, lì pronta, una società finanziaria per supportarla o, addirittura, per acquistarla a scatola chiusa.

La valle del silicio si estende, ormai, per tutta la zona meridionale della Bay Area di San Francisco, nella parte settentrionale della California. È arrivata, così, sino a oggi: punto di riferimento indiscusso, negli Stati Uniti d’America, per tecnologia, innovazione, finanziamenti e social media. Tanto da costituire quasi il venti per cento del PIL nazionale.

Era stata la Hewlett Packard, nel 1939, a investire per prima attorno a San Jose e a insediarsi in un’area metropolitana, che vanta circa quattro milioni di abitanti. Dieci anni dopo, in pieni anni Cinquanta, l’Università di Stanford creò il primo incubatore, lo Stanford Research Park. Poi arrivarono i veri anni del boom, gli anni Novanta, che diedero vita a un circo fatto di idee geniali ed improvvisati ciarlatani, guerre tra produttori di browser e avvio della net-economy, disastrose bolle finanziarie e tecnologiche e improvvisi salti in avanti, che avrebbero cambiato il mondo.

Qui Aaron trovò Google, con i suoi fondatori Larry Page e Sergey Brin, che iniziava a farsi conoscere. Qui c’era eBay. Qui c’erano i barbecue del venerdì pomeriggio, dove gli “angeli” – ossia chi aveva il denaro pronto da investire – incontravano i ragazzi. Qui c’erano i servizi aperti ventiquattr’ore su ventiquattro, case di lusso pronte ad accogliere i creativi e i geni che stavano arrivando e che sarebbero divenuti, sicuramente, ricchissimi. Qui cominciava a diffondersi un approccio economico volto alla monetizzazione di qualsiasi cosa, prodotto e contenuto, comprese l’informazione e la creatività. Qui si insegnava anche a non aver timore di sbagliare: il fallimento non esiste. Un’idea che non ha successo si può integrare, riciclare, riutilizzare in un altro ambito e può benissimo aiutare a far crescere un’altra iniziativa. Qui le startup nascono, muoiono e poi [p. 62 modifica]rinascono trasformate dopo poche settimane. L’importante è che la macchina digitale non si fermi, e generi valore e profitto.

L’idea nella quale venne coinvolto Aaron, dopo alcuni momenti di ripensamenti, fusioni e aggiustamenti dello schema di business, prese la forma di Reddit, un progetto nato come aggregatore di notizie presenti sui social network, come sistema di valutazione dei contenuti e come sito web idoneo ad animare discussioni, soprattutto tra i più giovani.

Si trattava di un progetto che, sulla carta, integrava tutto ciò che aveva appassionato Aaron sino a quel momento: milioni e milioni di contenuti, tante persone che discutevano di qualsiasi argomento, un motore tecnologico potente che aggregava le informazioni e raccoglieva le notizie da migliaia di fonti differenti. Di qui, la necessità di ordinare i contenuti garantendo, però, la possibilità a tutti di parlare, anche a utenti anonimi. Per crescere tutti insieme.

Reddit incorporava anche quella idea di community, di comunità, che non solo piaceva ad Aaron – la aveva già sperimentata con Tim Berners-Lee e il suo consorzio – ma che, nella Silicon Valley, era vista, allora, come la strada giusta – anzi, l’unica – verso il futuro tecnologico. La strada che avrebbe messo al centro i contenuti generati dagli utenti e che avrebbe dato vita ai social network, e all’ecosistema di Internet e del web, come lo conosciamo oggi.

Anche Reddit, come il web e Creative Commons, fu un progetto che ebbe un successo notevole.

Fu apprezzato non solo per le idee innovative, ma anche perché ebbe, in breve tempo, un numero di visitatori e utenti senza precedenti e iniziò, così, una capitalizzazione immediata del suo valore economico.

Ancora oggi, nel 2022, è un sito di riferimento globale: Wikipedia, nella classifica dei siti più visitati al mondo, lo indica costantemente nei primi venti posti. Semrush, società di ranking, nel marzo del 2022 lo ha indicato come il nono sito web più visitato al mondo e il sesto sito web più visitato negli Stati Uniti d’America.

Come nella migliore tradizione della Valley di quegli anni, il progetto originario fu fondato da due compagni di stanza dell’Università della Virginia, Steve Huffman e Alexis Ohanian.

Aaron si unì al progetto poco dopo, nel 2005, per aiutare i due fondatori a raffinare il codice informatico alla base del sito web, a migrare verso un altro linguaggio più efficace e a implementare nuove funzioni.

L’incontro con i due studenti della Virginia, Steve e Alexis, avvenne quasi per caso: i due erano entrati in contatto con un incubatore di startup, denominato Y Combinator, cui avevano illustrato la loro idea iniziale.

Non vi fu, a onor del vero, un primo, particolare apprezzamento del loro progetto da parte degli esperti e l’entusiasmo nei confronti delle loro idee non fu altissimo, forse perché il progetto originario era basato su uso di una tecnologia mobile – ossia di telefoni cellulari e SMS – che non convinse gli investitori. [p. 63 modifica] L’incontro generò, però, un vivace dibattito negli ambienti della Valley su come si potesse migliorare questo progetto, e vennero coinvolti altri giovani esperti.

Si diede vita, così, a un vero e proprio brainstorming collettivo che portò all’idea di abbandonare le tecnologie mobili e di creare un sito web. Ma un sito web molto ambizioso: doveva diventare la “porta di accesso” principale all’Internet di allora. Una front page di contenuti – si direbbe in termini tecnici – che avrebbe attirato tutti gli utenti mondiali.

Questa nuova idea piacque molto ai finanziatori di Y Combinator, che accolsero questi giovani sotto le loro ali, li finanziarono e li misero subito al lavoro.

I due fondatori originari iniziarono a preparare l’architettura del loro progetto usando, come codice, il linguaggio Lisp. Terminarono la prima fase dei lavori – e lanciarono il sito – nel giugno del 2005.

A un certo punto, però, i fondatori e i finanziatori si resero conto di come il progetto necessitasse di maggiori risorse, soprattutto umane e di programmazione. L’idea era bellissima e, soprattutto, ambiziosa, ma mancavano i contenuti. Era come se si fosse creato un “guscio tecnologico” incantevole, e perfettamente funzionante, ma completamente vuoto.

Ecco, allora, che il team si espanse, ed entrò in gioco Aaron.

Prima vi fu il reclutamento di Christopher Slowe e poi, tra novembre 2005 e gennaio 2006, anche Aaron Swartz fece ingresso nel team originario di Reddit.

Aaron, in realtà, faceva già parte della “famiglia” di Y Combinator, grazie a una sua piccola startup, denominata Infogami: sarà proprio Infogami ad essere acquisita dal gruppo e a entrare a far parte, così, del capitale di Reddit.

Il giovane si ritrovò improvvisamente comproprietario di una realtà che stava per esplodere a livello mondiale.

Il periodo di Reddit fu, per Aaron, molto traumatico. Non lo descrisse mai, negli anni successivi, come un bel ricordo.

La situazione iniziò a rivelarsi critica quando, il 31 ottobre 2006, la società venne venduta a Condé Nast – multinazionale e casa editrice già proprietaria della notissima rivista tecnologica Wired – per una somma rimasta segreta, ma che fu stimata, ai tempi, tra i dieci e i trenta milioni di dollari.

Il team di Reddit, compresi i ragazzi che si occupavano della programmazione, si dovette, così, trasferire a San Francisco, presso la sede dell’acquirente. Ciò comportò, per quei teenager, un vero e proprio cambio di vita, di compagnie e di ambiente di lavoro.

Già nel novembre del 2006, pochi giorni dopo, Swartz, scrivendo sul suo blog, si lamentava senza mezzi termini del nuovo ambiente societario e della atmosfera che vi regnava.

In poche, ma accese, note criticò aspramente – e pubblicamente – il suo livello di produttività in quel contesto – a suo avviso crollato – e quello del gruppo di lavoro attorno a lui. [p. 64 modifica]La crisi continuò sino a quando, nel gennaio 2007, Aaron venne licenziato dal suo nuovo datore di lavoro. Anche i due fondatori, Hoffman e Ohanian, lasciarono Reddit un paio d’anni dopo, nel 2009.

Infogami, la startup originaria di Aaron che era “entrata” in Reddit, e da cui tutto era nato, era molto interessante, perché ritagliata sulla sua persona e sui suoi interessi e, pertanto, in linea con gli obiettivi e le idee che portava avanti sin da bambino.

Si presentava come un progetto che voleva sviluppare e diffondere “l’arte di trasformare i dati in informazioni”. Le informazioni, però, dovevano essere arricchite di significato, affinché i contenuti potessero “parlare” tra loro.

Sul sito web della società e nelle brochure per gli investitori, per pure finalità di marketing, l’idea era descritta, in maniera molto più fredda, come un insieme di soluzioni di business intelligence capaci di trasformare i dati grezzi – quei “raw data” di cui parlava spesso con Tim Berners-Lee – in informazioni che permettessero alle società di “vedere meglio” le cose, di migliorare il processo decisionale, di ridurre i costi e di supportare obiettivi strategici.

In realtà, il sogno di Aaron era sempre stato quello di ridurre la distanza tra informazione e collaborazione, e di creare sistemi che generassero decisioni condivise e strategie di lavoro collaborativo, anche per migliorare la qualità dei contenuti stessi.

Al centro vi era, sempre, l’idea di condivisione libera e gratuita dei contenuti, come volano per migliorare il livello di libertà nell’ecosistema digitale che si stava espandendo.

Quando le teorie e le idee alla base di Infogami furono incorporate nel grande progetto di Reddit, e Aaron fu costretto a trasferirsi a San Francisco, qualcosa si ruppe.

Il ragazzo, innanzitutto, non si riconosceva nel ruolo di imprenditore, e iniziò a vivere negativamente questa cosa. Certo, Reddit era un sito web, era un sito di contenuti, ed era un progetto che avrebbe cambiato il modo di intendere la tecnologia nel futuro, proprio nell’ambito della gestione delle informazioni che lui tanto amava, ma percepiva qualcosa di stonato.

Sul suo blog, Aaron ricorderà in molte occasioni, e in tanti post, il terribile periodo di San Francisco e di Reddit. Un periodo di maturità del mondo tecnologico, da un lato, che finalmente vedeva le idee avere un riscontro economico immediato nella tecnologia che allora stava esplodendo ma, a livello personale, anche un periodo di grande insoddisfazione e insofferenza.

Dopo pochi giorni negli uffici di San Francisco, Aaron stava già pensando ad altro.

I mesi di lavoro in Condé Nast furono, per lui, l’occasione per riflettere, anche da un punto di vista etico, su come la sua attività e le sue capacità di programmatore/sviluppatore potessero essere utili non al settore aziendale e del profitto, ma alla società e al mondo. [p. 65 modifica] Mentre stavamo sviluppando Reddit – scrive Swartz sul suo blog – era abbastanza comune imbattersi in persone che ci riconoscevano e che si avvicinavano per salutarci. A titolo di battuta, ci facevano notare come il nostro sito avesse letteralmente “ucciso” la loro produttività quotidiana: lo controllavano, infatti, cento volte al giorno.


Aaron inizialmente sorrideva per quei commenti simpatici. Pian piano, però, iniziò a trovarli sempre più ansiogeni e inquietanti. Che cosa stavano creando, con Reddit? Era veramente qualcosa che la gente desiderava, e di cui aveva bisogno?

Il giovane ricorda, allora, quegli anni come tendenzialmente effimeri e vuoti. Come anni nei quali la semplice popolarità e il grado di apprezzamento da parte degli utenti erano l’unica metrica per misurare il successo di una startup tecnologica nella Valley.

Siamo nel periodo, si ricordi, nel quale anche Twitter stava iniziando a guadagnare popolarità, e anche per Twitter le considerazioni erano simili: poteva apparire una perdita di tempo, ma era diventato estremamente popolare. E in quegli anni, se diventavi popolare – o “mainstream”, utilizzando un termine che allora si stava diffondendo anche nel settore tecnologico – guadagnavi automaticamente un valore.

Aaron, al contrario, si era sempre voluto concentrare, per tutta la sua vita, sul valore delle informazioni e dei contenuti, e si trovava a operare in un ambiente che, invece, stava diffondendo contenuti-spazzatura in ogni ambito. Contenuti che, nella sua visione, erano pensati per far perdere tempo, per portare via ore e minuti degli utenti su schermo. Rimanevano i blog, certo, che lui ha sempre visto come possibili fonti di elementi di valore, ma sembrava che tutti fossero attirati, in quegli anni, da “cibo spazzatura”. E che il web si stesse rapidamente riempiendo di simili contenuti.

Ciò lo portò a sollevare il problema se la costante fruizione, da parte degli utenti, di pillole di contenuti senza alcun valore – arrivò a definirli “inutili” o “spazzatura”, parlando di foto di tramonti e di barzellette – fosse in così rapido aumento semplicemente perché non era richiesto alcuno sforzo cognitivo in capo alle persone. E, ovviamente, non vedeva questa cosa come un bene, nonostante il mercato già allora andasse, spedito, in tale direzione.

Lui, però, era un programmatore. Era uno di quei talenti che stavano costruendo l’infrastruttura sulla quale circolavano quei contenuti-spazzatura.

Perché, si domandava, i programmatori devono essere così privi di etica e contribuire a trasformare un’intera nazione, grazie a simili progetti, in una “Nazione di Ignoranti”? Come mai le startup devono contribuire a questa evoluzione negativa? Dove ci porterà questo dilagare di un’idiozia online fatta di foto di gattini e di contenuti con sintassi scadente? [p. 66 modifica]

La tecnologia, concluse Swartz al termine di queste accorate riflessioni, ci dovrebbe permettere di risolvere questi problemi, non di crearli. Ma, evidentemente, non lo può fare da sola: occorre che le persone si riuniscano attorno a un tavolo e inizino a costruire strumenti che li risolvano.

Il modello delle startup dell’epoca, per Aaron, stava prendendo una direzione completamente differente da ciò che lui aveva sempre immaginato e voluto. E questo, certamente, lo metteva in forte disagio.

Unico lato positivo fu, ovviamente, la liquidazione di diversi milioni di dollari a ciascuno dei tre fondatori quando fu chiuso il rapporto societario e, finalmente, uscirono dalla compagnia.

Ricordando questi pochi mesi – ma fondamentali – di Aaron come imprenditore nella Silicon Valley, viene facile tracciare un parallelismo tra Aaron e i suoi coetanei che come lui erano, allora, al centro della rivoluzione tecnologica e della prima economia digitale.

Diventa semplice il paragone, ad esempio, con Mark Zuckerberg e Facebook (che stava nascendo), con Google e la sua voracità di dati per fini economici e, in generale, con quel trend che era partito e stava monetizzando le persone, i loro dati, la loro presenza in rete, i loro sentimenti e i loro comportamenti.

Aaron non voleva che i contenuti generati dalle persone fossero chiusi e venduti.

Voleva combattere per una informazione libera, gratuita per tutti – soprattutto per i più deboli e i più poveri – e per attivare servizi che unissero le persone in maniera utile. Aveva in mente questa grande “mente collettiva”, che avrebbe portato trasparenza e consapevolezza nei cittadini e che avrebbe, finalmente, minato alla base il potere dei governi e dell’autorità.

I problemi di coscienza – e anche di salute, mentale e fisica – che furono generati in Aaron da questo breve periodo ebbero, però, il pregio di fargli mettere a fuoco, finalmente adulto, i suoi reali interessi e il suo preciso ruolo in quel mondo.

I vent’anni furono anche, contemporaneamente, il consolidamento delle sue passioni per i libri, per la scienza e del suo amore-odio per il mondo accademico.

In pochi mesi avrebbe dimenticato l’esperienza nella Valley e si sarebbe concentrato su ciò che veramente lo appassionava.