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indice dei nomi 373

129, 137, 232, 233, 234, 243, 245, 246, 247-8, 253, 255, 256; danno di eleggere membri insufficienti, 182; modo di eleggerla, 230; della sua autoritá e del modo di limitarla, 233 segg., 245; sue sentenze, 235; deve far parte del senato, 241; esautorata dal gonfaloniere a vita, 244-5; ricordata, 47, 124, 231, 249, 251, 278.

Silla, sua tirannide, 155.

Sisto IV, sua guerra contro Firenze, 30.

Soderini Paolantonio, visita Bernardo del Nero, 4; consigli che dette a Piero de’ Medici, 85; nominato, io, 13, 26, 36, 40, 41, 45, 68, 76, 77, 80, 82, 87, 90, 107, 112, 130 — Interlocutore nel Dialogo, 7, 8, 10, 12, 16, 17, 25, 33, 41, 42, 47, 60, 71, 72, 73, 76, 84, 93, 97, 107, 130, 140, 161, 172.

Soderini Piero, ricordato il suo governo, 4; propose al consiglio grande l’impresa di Pisa, 226; suo eccessivo potere, 233, 235, 247, 254; ricordato, 275.

Soderini Tommaso, ricordato, 13.

Solone, ricordato, 209.

Spagnoli, si parla di chiamarli in Italia, 72.

Sparta [Lacedemone] (e Spartani), dei suoi re, 104, 108; confronto dei suoi ordinamenti con quelli di Roma e Venezia, e con quelli da introdurre a Firenze, 104 segg.; leggi che le dette Licurgo, 142, 257; aneddoto di uno dei suoi cittadini che non fu eletto nel consiglio, 184; come divise le possessioni, 200, 213; sue milizie cittadine, 221; del suo senato, 241; sua preminenza in Grecia, 258.

Stella (di) Niccolò, persuade Firenze all’impresa di Lucca, 69.

Strozzi Palla, ricordato, 262.

Svizzeri, loro vita pacifica in patria, 36.

Tarquini, ricordata la loro cacciata da Roma, 164.

Tarquinio il Superbo, sua tirannide, 151.

Tedeschi, si parla di chiamarli in Italia, 72.

Torre (Ufficiali di), ricordati, 44; loro facoltá, 121; modo di eleggerli, 230 Toscana, tutti i suoi luoghi hanno tradizione di libertá, 160; del dominio fiorentino, 160, 261; è paese forte e abbondante, 222.

Trecento (Consiglio dei), a Sparta, ricordato, 184.

Tribuni romani, 148 segg., 152, 153 - 4, 155-6 .


Uzzano (da) Niccolò, del suo tempo, 22; sua opposizione alla pace proposta dal Visconti, 62; contrario all’impresa di Lucca, 69.


Vailá, ricordata la rotta de’ veneziani, 222.

Valentino, v. Borgia Cesare.

Venezia (e Veneziani), nella guerra di Ferrara, 30; modo delle elezioni, 47; Firenze costretta ad allearsi con essa; sue mire su Milano, 62; modi coi quali ha cresciuto la sua potenza, 66; nella lega contro i Francesi; timore che miri a Pisa, 71; della magistratura ducale, 103; confronto dei suoi ordinamenti con quelli di Sparta, Roma e con quelli da introdurre a Firenze, 105 segg., 108, 111, 112, 130 segg.; dei pregadi, 115; suo consiglio de’ dieci, 117; non inette limiti d’etá al doge; governo e deposizione di Francesco Foscari, 147; dei suoi acquisti in terraferma, 160; modo di deliberare, 183, 193; danno che le venne dal non avere milizie cittadine, 222; vantaggi del doge a vita, 226; del suo senato o