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libro primo 41


del nostro ragionamento, bastandoci per ora solamente questo: che chi ha scritto de’ buoni governi delle cittá, non avendo rispetto a questa ambizione di pochi, ha sempre proposto el governo di uno, quando è stato buono; e la ragione è stata questa, perché e’ governi non furono trovati per fare onore o utile a chi ha a governare, ma per beneficio di chi ha a essere governato, e nel disporgli non si cerca che ognuno governi, ma solo chi è piú atto. E però sempre è piú approvato e chiamato migliore governo quello che partorisce migliori effetti. Ed infine, discorrete quanto volete, bisogna, se io non mi inganno, ritornare a quello mio primo fondamento: che gli effetti de’ governi sono quegli che danno la sentenzia; però è necessario calculare quali siano maggiori, ò’ beni che si avevano dal governo de’ Medici, o quelli che si aranno da questo nuovo populare.

Soderini. Ancora che chi cerca la libertá per avere la equalitá non la cercassi mai per suo ultimo fine, come voi avete detto, e’ non si può però negare che in ogni cittá non siano senza comparazione molti piú coloro che desiderano la equalitá, che non sono gli altri; perché è maggiore numero di chi manco participa che la rata, e di chi teme di essere oppresso, che di quelli che hanno piú che parte e che sono in grado da pensare di potere opprimere altri. E però in ogni tempo è maggiore assai el numero di coloro a chi piace el vivere libero, perché vi si truova drento la equalitá piú che in nessuno altro; donde ne seguita che el vivere non libero non si può negare che c contra el gusto e desiderio della maggiore parte, e quello che ragionevolmente dispiace a’ piú debbe essere rifiutato, massime che la piú utile sorte di cittadini che possa avere una cittá, sono quegli che stanno nella mediocritá, perché sopra a questi s’ha a fare el fondamento, e contro a chi vuole tiranneggiare e contro alla plebe che voglia disordinare.

Bernardo. È difficile rimuovere questa impressione dallo animo di Pagolantonio; nondimeno io dico che questa equalitá non s’intende in ogni cosa; verbigrazia che le sustanzie