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libro primo 45


persone che vaglino, si sforza di farlo, né è ingannato facilmente come el popolo, perché discerne piú, vi pensa con piú diligenzia, ed essendo questa la sua bottega, ne tiene conto particulare e non si regge co’ gridi e con le opinioni vane, ma tocca el fondo delle cose; e se pure uno lo inganna una volta, perché non si può sempre cognoscere la condizione di ciascuno, non si lascia ingannare l’altra. E se voi mi dicessi che uno stato, verbigrazia di Lorenzo, non aveva bisogno di usare spesso questa diligenzia, perché da imbasciadori, commessari e simili carichi in fuora, dove erano necessari valentuomini, e’ dieci, gli otto della prattica, le signorie non importava quello che fussino, perché a ogni modo avevano l’orma del maestro; vi rispondo prima, che questa ragione fa contro a voi, perché dunche quando fussino stati insufficienti, questo errore importava poco; non cosí nel governo del popolo, dove avendo questi magistrati tutto el peso in sulle spalle, gli errori saranno capitali.

Ma lasciando questo, vi rispondo che uno stato simile aveva per molti rispetti bisogno di intratenersi gli uomini d’assai e di buona fama, perché communemente gli importava avere per amici piú presto questi che gli altri; e però se bene qualche volta avevano anche bisogno servirsi di persone non buone, né potevano lasciarne facilmente indrieto qualcuno per essere di linea troppo amica, pure questi non erano tanti che si potessi dire che ordinariamente non carezzassino sempre e onorassino, da quegli in fuora da chi la diffidenzia non gli ritiri, piú volentieri le persone bene qualificate, ed a questi piú che agli altri voltassino non solo e’ magistrati di onore ma ancora di utile. E perché Pagolantonio mi dira che e’ cercavano di tenere bassi gli uomini di ingegno e di animo, vi dico essere vero che uno che ha lo stato in mano ha rispetto di non fare alcuno si grande che gli possa portare pericolo, e piú teme da’ valent’uomini che dagli altri, perché sono atti a maggiori cose; nondimeno se è prudente, si governa con modo e con distinzione, faccendo differenzia da uno che è savio e non animoso, a uno che è savio, animoso e non