Vocabolario italiano della lingua parlata (1893)/S.

S.

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R. T.

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S.


S. Lettera eonsonaute dell'ordine delle semivocali, e la diciassette ima del nostro alfabeto. Si pronunzia ne, e si fa di enere tanto maschile, uanto femminile. Il suo suono ora aspro, come in Bona, Spera, ec., ora è dolce come in Ròìa, S òs'a, ec. Nelle abbreviature S. vuol ir Santo, SS. Santi, o Santissimo; S. S. Sua Santità.

Sahatina. s. f. Dicesi così con voce popolare La cena di grasso, solita farsi dai lavoranti dopo la mezza notte del sabato; e masi nella frase Fare la aabatina: «Lavorano flno a mezzanotte, per far poi la sabatiua. r

Sàbato. s. m. Nome del settimo giorno della settimana. || Sabato san- to, Quello che precede la Pasqna di Resurrezione. H Sabato di passione, Quello che precede la Domenica delle palme. l| Dio non paga il sa- bato, prov. il quale siguitìca che il gastigo può difl’erirsi, ma non evi- tarsi.|lSabato non è c la borsa non c’è, suol risponderei familiarm. quan- do altri ci domanda che cosa farem- mo, e come ci comporteremmo in nn tal caso, volendo significare che non crediamo opportuno il rispondere, perché quel caso ora non si dà; come si dice che rispondesse uu Ebreo, a cni fn domandato se nel sabato, per essi giorno di riposo, trovando una borsa di denari, si sarebbe chinato a raccoglierla e gli avrebbe contati. — Dall'ebr. shabath.

sabbia. s. f. Terra in cui l' arena è nclla massima quantità; e spesso si piglia anche er L‘arena stessa. — Dal lat. sabu a, pl. di mbulum.

Sabhioncèllo. dim. di Sabbione, Terra mescolata con sabbia.

Sahbiònc. s. m. accr. di Sabbia; Terra arenosa, qnasi in pari quantità di rena c di terra.

Sabhionlccio. pcgg. di Sabbione, Terra arenosa c sassosa.

Sahbiòso. ad. Che ha qualità di sabbia: i Terreno sabbioso. r IICal- coli sabbiosi, T. chir. Calcoli orinarj, che facilmente si stritolano come reua.

Sabina. s. f. Pianta medicinale, si- mile al ginepro, di odore acuto, con bacche turchim-.

Sacca. s. f. Sacco più corto e più largo dell‘ordinario, generalmente di stofl'a colorita e di forte tessuto, mu- uito di cerniera, e serve per mettervi camicie ed altra biancheria per viag- gio. Quella da viaggio però, che è più ricca e spesso di pelle, si cbiama Sacca da viaggio,- e qnella da bian- cheria Sacca da notte, perché gene- ralmente vi si mettc la biancheria da notte. I] Sacca, si dice pure Quella a due fondi, con apertura nel mezzo, che portano i frati cercatori, e che più pro riamente si direbbe Bisac- cia. u are la sacca, Preparare la sacca, mettendovi il necessario per il viaggio.

Saccàccio.pegg. di Sacco." Saccac- c-io rotto ! modo familiare di esclama- zione sdegnosa o minacciosa: «Sac- caccio rottol se non ti levi di qui, tu lo senti. r

Saccàia. s. f. Voce usata nella frase Far saccas'a, che si dico delle piaghe inflstolite, quando saldate prima di guarire, rifanno della marcia dalla parte di dentro. Il fig. Accumulare den- tro di se sdegno. .

Saccata. s. f. Tanta roba, quanta può esser contenuta in un sacco: u Il lavaudaio ha riportato una saccata di panni. s I. Saccala, dicesi anche per Misura di terreno, ed è Tanto spazio, qnanto può seminarsi con nn sacco di grano: «Podere di sei saccatc.»

Saccàto. ad. T. med. Aggiunto di idropisia, ed è Quella nella quale lo stravaso del siero si chiude dentro una sacca o ciste, che si forma nel basso ventre. .

Saccònte. s. c. Chi presume di si»– [p. 1117 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1117 [p. 1118 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1118 [p. 1119 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1119 [p. 1120 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1120 [p. 1121 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1121 [p. 1122 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1122 [p. 1123 modifica]SALUTAZIÓNE. 1067 - SALVIETTA. Salutazióne, s f. L' atto del saln- (are: « Non mancarono in quella let- tera le salutazioni per tutti gli ami- (•i. » Il Salutazione angelica, si chiama ^'Ave Maria, perché con queste pa- role, r Angelo salutò la Vergine, al- lorché le annunziò che sarebbe ma- dre (li Dio. — Dal lat. salutalio. Salute, a. f. Buono stato di una persona che non è afflitta da veruna malattia: «Arte di conservare la sa- lute ; - La salute preme a tutti; - Gua- starsi la salute con gli stravizi: -Ha poca 8alute:-Dio gli dia salute.» Il Salute dell' anima, solam. Salute, intendesi.La eterna salvazione : « Pen- sano solò alla salute dell'anima: - Cristo immolò sé stesso per la salute del genere umano. > Il Salvamento, Scampo : « In tal frangente, non sa- peva trovare via di salute. » Il E come augurio di sanità, bevendo, si suol dire: « Alla tu.i, alla sua salute: - Bere alla salute di alcuno. »|| E per atto di buon augurio, a chi starnuti- sce suol dirsi, Salute! — Dal lat. salua. Salutévole, ad. Che apporta salute: « Quella lettura dà salutevoli frutti. » Salutevolmente, avv. In modo sa- lutevole: « Provvedere salutevolmen- te ai dolori di chi soffre. » Salutifero, ad. Che arreca salute; e più che altro si dice in senso mo- rale: «Consigli salutiferi: -Salutife- ra dottrina. » — Da salute e il lat. fe- ro, Portare. Saluto, s. m. Il salutare, e Le pa- role con le quali altri augura salute ad alcuno: « Gli fece un grazioso sa- iuto: -Le faccio tanti saluti. » || ie- oare o Togliere il saluto a uno, vale Cessare di salutarlo per corruccio o altro: «Dopo quel fatto gli tolsi il saluto. » Il .Amico di saluto, dicesi di persona tra la quale e noi non passa altra relazione che di saluto, incon- trandola per via o in alcun luogo. || Saluto, si dice specialm. tra' militari per Quel segno di rispetto che fanno

igli ufficiali, portando la mano alla

fronte: «Il saluto militare si fa po- nendosi la mano aperta alla fronte: - Si fa il saluto calando un poco la bandiera quando pas.sa il capo dello stato: - E si fa il saluto anche sonan- do la banda. » Il Sa/wto, dìcesi ironi- cam. per Novella spiacevole, Invet- tiva, o simile; «Mi cominciò a trat- tar male: io, a quel saluto, gli voltai le spalle: -Ho avuto un brutto sa- luto. > Salutóne, accr. di Saluto; S.alnto di cuori-, amichevole; « F:ite un salutone tanto fatto al no.stro Don Antonio. » Salva, s. /'. Lo sparo che sì fa ad un tiiiipo da molti fucili o pezzi di artigliiM-ia, in segno di saluto o di gioia. Per siniilit. e in ìscherzo Sal- va (li fixclii, dicesi II fischiare che molti ranno contro a qualcuno: «L'at- tore |Mr.si'nt:itosi sulla scena fu ac- colto con iiia salva di fischi. » || Fare a saha, T. de' giuoc, lo stesso che Salrare la mr/isa. V. SALVARE. — Dal (r. «Ili ri-, e questo dal lat. salve, ma- nier.-i di saluto. Salvacondótto, s. m. Sicurtà data pnidiliiaiii. ad alcuno, come ad un esiiiad) o prigioniero, o assediato, e simile, acciocché egli possa per un teni|i(i iletenninato viaggiare o staro in alimi luogo: « Ottenne un salva- condotto per venire a trattar la cau- sa in iiiTHOiia. » Salvadanàio e Salvadanaro, s. m. Vasetto per lo più di terra cotta, nel quale i fanciulli mettono, per un pic- ciol fesso ch'egli ha, i loro denari, per salvarli, non gli potendo poi ca- vare, se non rompendolo. t Salvaguardare, tr. Proteggere, Custodire. Part. p. Salvaguarda- to. — Dal fr. sauvegarder. t Salvaguàrdia., s. f. Custodia, Si- curtà, o simile. E però voce inutile, e tutta fr.ancese. — Dal fr. sauvegarde. Salvaménto, s. in. Il salvare e II salvarsi, e si usa più che altro nelle frasi Arrivare, Giungere, Condurre Portare a salvamento, per Giun- gere, Condurre a buon termine e fuori di ogni pericolo : « La nave ar- rivò a salvamento: -Mi riusclMi con- durlo a salvamento. » Salvare, tr. Far salvo, Trarre di pericolo; riferito cosi a persone come a cose: «Io che ti potei salvare, do- mandi sé potrei ucciderti? -Salvare uno dalla morte, dal disonore, dal pericolo: -Lo assalirono alcuni ma- landrini, e fu salvato dai carabinieri : - Così facendo, ho salvato il mio ono- re : - Si gittò in Arno, ma fu salvato : -Hanno salvato il bastimento e l'equi- paggio. » Il Detto di Gesù Cristo e rif. agli uomini. Liberare dalla servitù del peccato. Il Custodire, Difendere, Pre- servare da pericolo, danno, molestia, e simili: «Con questo mantello spero di salvarmi dal freddo: - L' ombra salva le piante dall' arsura: -Non posso sal- var nulla in questa casa. > {| assol. Sal- vare l'anima un' anima. Procacciar- si Procurare altrui l'eterna salute. |1 Salvar la vita, la pelle, Scampare da pericolo mortale. || Rif. a servizio mi- litare. Salvare uno, vale Fare che sia esente dalla milizia, militando egli in luogo suo. Cosi dicesi, che il fratello maggiore salva il minore. || Salvare la parola, una condizione, e simili, vale lo stesso che Riservarla. || Salvar la messa, T. giocai, quando dì molti giocatori slam ridotti in due o tre, allora si pattuisce talvolta che chi vince restituirà agli altri quel che aveva messo su. > Salvar l'ap- parenza le apparenze, maniera di molto uso oggi che il parere è tutto quasi tutto, per Non mostrare in pubblico cosa che potrebbe recar disdoro: «Marito e moglie si odiano cordialmente; ma salvano le app.a- renze. » |j Salvando la grazia di Dio, dìcesi famìlìarm. sparlando di cosa buona in sé, ma che è accidentalm. men buona: « Che questo ò pane? - E mota, salvando la grazia di Dio. > E dicesi anche solo Salvando: « Un pretaccio, salvando, che ec. »I12>Jo ci salvi, 0, Che Dio ci salvi. Maniere di scongiuro: « Gli venne un acci- dente, che Dio ci salvi. > Il ri/?. Cam- pare da un pericolo; « Fui aggredito da cinque assassini, e miracolosa- mente mi potei salvare. » Il Campare dalle pene infernali, Andare alla eter- na salute; «Presunzione di salv.arsi senza inerito: -Si salvò per interces- sione di Jlaria. » ParC p. SALVATO. — Dal lat. salvare. Salvastrèlla, s. f. Erba, detta an- che Pimpinella, che si usa nella me- dicina, si mescola con l'insalata. — Quasi silvestrella, Salvaticàccio. pegg. di Salvatico; detto di persona: « È un salvaticàc- cio, col quale non si possono far due parole. » Salvaticaménte. avv. In modo sal- vatico. Da persona salvatica: « Lo sa- lutò assai salvaticamonte e fuggi.» Salvatichèllo. dim. di Salvatico; Tanto o quanto salvatico, detto spe- cialm. di ragazzo: <È tuttora un po'salvatichello; ma si addomesti- cherà. » Salvatichétto. dim. di Salvatico; Lo stesso che Salvatichèllo. Salvatichézza. s. f. aalr. di Salva- tico; L'esser salvatico: « Salvati- chezza di un luogo, di certe piante. » Il E detto di persona, vale Rozzezza di costumi, di vita, contrario di Ci- viltà: «A poco per volta si vincerà la salvaticiiezza di quelle popolazio- ni. » || E per Rozzezza di modi e di parlare: «Con quella sua salvati- ehezza si aliena l'animo di tutti. >|{ E detto di animali: «Quel leone la- sciò a poco a poco la salvatìchezza, e si addomesticò. » Salvatico. ad. Non coltivato; detto di luogo: «Luoghi salvatici ed or- ridi. » Il Di piante, vale Non coltivate, ma quali nascono o crescono natu- ralmente in luoghi non colti : « Cardo salvatico; » Piante salvatiche; -Uva salvatica. » il Di animale, Non addo- mesticato, ma che vive in libertà: « Gatto salvatico: -Bue salvatico.» || Di persona. Rozzo, Ruvido, Ritro- so, ec: «È a quel modo salvatico, né si può adattare agli usi de'signori: - Bella ragazza, ma troppo salvatica.» Il Uomo salvatico, si dice per anto- nomasia Colui che vive ritirato, ed ha modi aspri e rozzi quando tratta con qualcuno. Salvatico. s. m. Luogo pieno di al- beri silvestri; «In quel paese c'è molto del salvatico, e vi si fa molta caccia. » Il Luogo piantato apposta di alberi silvestri per bellezza e per co- modo: «Dietro la villa c'è un bel salvatico. » |[ Odore di cosa salvatica: « La lepre si lava nell'aceto, perchè perda il salvatico: -Puzza di salva- tico come un frate. » Salvaticóne. accr. di Salvatico; e si dice di persona rozza e dura di maniere : « Lascialo andare quel sal- vaticóne. » Salvaticùme. s. ni. Salvatichozza; ma più che altro dicesi per Cosa che ha del salvatico. Salvatóre-trice. verhal. da Salva- re; Chi Che salva, il /i Salvatore, per antonomasia si chiama Gesù Cri- sto, che salvò il genere umano. Salvazióne, s. f. Il salvarsi, e si dice più che altro nel senso reli- gioso; « La salvazione dell'anima. » || Luogo di salvazione, dicesi più spesso Il purgatorio: « Mori e andò in luogo di s.alv.izione. » — Lat. salvalio. Salveregina. s. f. Orazione che sì recita in onore della Vergine, così detta dalle p.arolo con cui comincia: « Non fa altro che dire avemmarìe e salveregine dalla mattina alla sera. » Salvézza, s. f. Stato e condizione di chi è salvo da ogni pericolo; « Ogni cittadino dee cooperare alla salvezza della p.atria. » Il E talora anche per Salvazione, nel significato religioso: « Non pensa ad .altro che alla sal- vezza dell'anima.» Sàlvia. ». f. Pianta aromatica con le foglie di un verde sudicio e un po'peloso, la quale si usa per cucina, ed anche come medicamento. — Quasi erba che salva. Salviétta. ». f. Tovagliolo. — Dal fr. serviettc. [p. 1124 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1124 [p. 1125 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1125 [p. 1126 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1126 [p. 1127 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1127 [p. 1128 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1128 [p. 1129 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1129 [p. 1130 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1130 [p. 1131 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1131 [p. 1132 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1132 [p. 1133 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1133 [p. 1134 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1134 [p. 1135 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1135 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[p. 1244 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1244 [p. 1245 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1245 [p. 1246 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1246 [p. 1247 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1247 [p. 1248 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1248 [p. 1249 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1249 [p. 1250 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1250 [p. 1251 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1251 [p. 1252 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1252 [p. 1253 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1253 [p. 1254 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1254 [p. 1255 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1255 [p. 1256 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1256 [p. 1257 modifica]quale si svina: c Verro per la svina- tnra.»

Svincolaménto. sum. L'atto e L'ef- fetto dcllo svincolare, e dello svin- colarsi. .

Svincolaro. tr. Liberare da ogni vincolo; ma più che altro si usa figu- ratamente: c Svincolare un podere dalle i oteche onde è gravato. n il r6 ..- c e posso svincolarmi da qne- ste brighe, parto subito.» l’art. p. SVINCOLATO.

1- Svlncolo. e. m. Lo svincolare. Di- casi Svincolamento.

Svitare. tr. Alterare una cosa da quella che è, Presentarla sotto nn aspetto diverso, o per malizia o per ignoranza.“ Svioare le parole altrui, Rapportarle in modo diverso da quel- lo che furon dette. Part. p. SVISATO. — Da viso con la s privat.

Svisceraménto. s. m. L'atto e L‘ef- fetto dello sviscerare.

Svisceraro. tr. Cavare le viscere; ma il significato metaforico ha tolto il luogo al proprio: c Sviscerarc i monti traendone i marmi. n 1| 1' Entrar bene a fondo in nna questione e trat- tarla compiutamente; ma è modo sgarbato. Part. p. SVISCERATO.H In forma d' ad. Ardentemonte alîezio- uato: u nno de' più svisccrati suoi partigiani: — E suo amico sviscerato.r

Sviscol'ataménto. acv. Con ardente atTezione: c Lo ama svisceratamente. n

Sviscoratézza. s. f. astr. di,Svisce- rato; L'essere sviscerato: c E inde- scrivibile la sua svisceratezza per quel fanciullo. )

Svista. s. f. Lieve errore proce- dente dal non aver ben gnardato una cosa: c Sono sviste condonabili, e co- mnnissime a tutti i copisti:— Estata nna svista, perdonami. n

Svitare. tr. Levare la vite, ole viti, da cosa fermata con esse: c Mi tocca a svitare tutto lo schioppo: - Non mi riesce svitarlo. r Part. p. SVI- TATO.

Svitollaro. intr. Lo dicono i con- tadini per Vendere il vitello che la mucca allattava. Part. p. SVITEL- LATO.

Sviticchiaro. tr. Sciogliere ciò che è avviticchiato: c Non è possibile svi- ticchîare tntti que'piccoliramoscellin Part. p. SVITICCHIATO.

Svooiferaro. intr. Lo stesso che Vociferare,ma ha più forza. ll tr..- c Nou si può dire una cosa, che snbito non la svociferi da per tutto.» Part. p. SVOCIFERATO.

Svogliaro. tr. Far che cessi la vo- glia: c Se tu sei invogliato, ti svo- glierò i0.)||rifl. Uscirti la voglia: c Mi piaceva, ma presto me ne svor gliai. n Part. p. SVOGLIATO. || In for- iua d'ad. Che non ha voglia di lavo- rare, di studiare: c uno svogliato, e non conclnde nulla.»

Svogliatàocio. peyg. di Svogliato: c E uno svogliataccio, che non con- clude mai nulla. n

Svogliataménte. avv. Con svoglia- tezza: c Lavorare, Studiare, svoglia- tamente. p

Svogliatèllo. dim. di Svogliato; Un po’ svogliato; detto di ragazzo.

Svogliatézza.s. f. aelr. di Svoglîa- to; L'essere svogliato; Il non sentir voglia o desiderio di veruna di quelle cose che ad altrui lo destano, o a noi stessi in altri tempi hanno destato: c Ho una grande svogliatezza- nè tro- vo cosa che mi aggradi. n "La qua- lità di chi non ha voglia di studiare, di lavorare: c Fa ogui cosa con svo- gliatezza: - La sna svogliatezza è co- noscinta. n

Svogliatòno-òna. accr. di Svoglia- to- Uomo o Donna molto svogliata.

Svolazzaménto. s. m. L‘ atto dello svolazzare.

Svolazzaro. intr. Volare piano, e senza direzione, ma or qua or là in- torno ad un lnogo: c Le rondini son sempre a svolazzare qui intorno ca- sa. r || fig.: c Svolazzano qni d’ intorno certi figuri di sinistro aspetto.) || Di- battere le ali: c Il canarino svolazza forte forte nella gabbia.» HSventola- re: c Svolazzano i fazzoletti menti-o passa il treno. n Part. p. SVOLAZ- ZATO.

Svolazzatòio. ad. Aggiunto di cer- vello, e dicesi di Uomo leggiero e che non ista fermo in un proposito; o che ha il capo a' grilli.

Svolazzatòro-trico. verbal. da Svo- lazzare; Chi o Che svolazza.

Svolazzlo. s. m. Frequente svolaz- zamento: c Che è questo svolazzio di rondini? r

Svolazzo. s. m. Fascia o nastro che i pittori rappresentano svolazzante: c Nel quadro ci sono degli svolazzi, scrittovi de' versetti di salmi. r l| Svo- Iazzo, dicono i maestri di calligrafia i caratteri artifiziati che si formano con gran tratti di penna maestrevol- mente condotti ed ombreg iati.

Svòlgoro. tr. Distendere, piegare, la cosa avvolta: c Svòlgi codesto r0- tolo di cartapecora, e vediamo quel che c'è. Dllfiy. Rimuovere altrui dal suo proposito: «Tanto mi ingcgnai, che alfine lo svòlsi da quella pazza impresa: — Uomo ostinato, che non si lascia svolgere. t Il Trattare ordinata- mente e distesamente un argomento: c Gli fu dato il tema, e lo svòlse da maestro. n H Svolgere 1m libro, 1m vo- lume, vale Sfogliarlo; ma più spesso dicesi nel fiy. per Leggerlo medita- tamente da cima in fondo: «Svolgo- no giorno e notte i greci e i latini esemplari: - Svolgere le dotte pagine dei filosofi. n Part. p. SVOLTO. — — Dal lat. evolvere.

Svòlta. s.f. Il luogo d' una strada per il quale si svolta in un'altra, Vol- tata: c Arrivato alla svolta di via Calzaioli, andò verso piazza. n

Svoltaménto. s. m. L'atto e L'et- fetto dcllo svoltare.

Svoltare. tr. Distendere, Svolgere, ciò che e avvoltato: «Svoltò il car- toccio e vi trovò ceci per confetti. n || intr. Svoltare, si dice anche per Mu- tar direzione camminando: c Quando fu da Orsammichele, svoltò dalla via de’ Tavolini: — Vada sempre diritto senza svoltare. p || flg. Mutar propo- sito, credenza: c Fin qui è stato sem- pre fermo nel buon proposito; ma ora svolta. : l’art. p. SVOLTATO.

Svòlto. part.p-. Svolgere.

Svòlto. sino. di Svoltato, che si usa familiarm. a Firenze, specialm. nel modo: qui svolto, per accennare, ad esempio, che nna data eosa è pros- sima al luogo in cui si parla, ed ap- pena che si svolta nella strada vici- na. ||Per antifrasi ironica dicesi an- che di luogo respettivamente lontauo. Per esempio dirà l’uno: c Non è mica lontano, sai, il Teatro Pagliano.» E l‘ altro per dire che anzi è lontano, risponde: «Eh si, ò qui svolto! n

Svoltolaménto. s. 'm. L'atto e L'ef- fetto dcllo Svoltare, e dello svolto- larsi.

Svoltolaro. tr. Lo stesso che Vol- tolare, e generalm. si dice per Vol- gere e rivolgere checchessia s0pra un piano: c o mise sul tappeto e si divertiva a svoltolarlo. n || rifl.: «Cadde in terra per gli atroci do- lori, e si svoltolava miseramente: — Non ho potuto dormire, e non ho fatto altro che svoltolarmi tutta la notte. n Part. p. SVOLTOLATO.

Svoltolòno. s. m. L‘ atto dello svol- tolarsi: c Si diverte a far gli svolto- loni per il prato: — Cadde, e fece due o tre svoltoloni.»