Vocabolario italiano della lingua parlata (1893)/R.
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R.
R. Lettera consonante, la sedice- sima del nostro alfabeto, e una di quelle che i Grammatìci chiamano li- quide o semivocali. Si fa di genere tanto maschile, quanto femminile. || Come reflsso in molte voci. V. R.
Rabarbaro. un. Pianta nativa della China e della Persia: le cui radici di colore glailiccio e i sapore amaro hanno virtù medicinale pnrgativa: c Masticare rabarbaro: — Eiisire di ra- barbaro.-— Dall'orientale rha e il lat. barbarum.
Rabattino. s. m. Voce dell‘uso fa- miliare, e dicesi di Persona che s'in- gegna In mille modi, pnrchè non di- sonesti, di guadagnare e vantaggi-arei. — — Da arrabauare.
Rabballinnre. tr. Avvolgere insieme checchessia confnsamente come a mo'di farne balle.||RabbaZlinare il letto, si dice pcr Avvolgere le mate- rassc del letto, mettendone nna sopra dell'altra, se son dne o più. Part. p. RABBALLINATO.
Rabhatutiolare. tr. Fare nn batuf- folo, Ridurre come in un batufl‘olo: «Rabbatnfl'olò ogni cosa. r Pari. p. RABBATUFFOLATO.
Rabbellire. tr. Rendere bello o più bello: c La facciata di quel palazzo era poco decente, e la rabbelll fa- cendo fare qualche ornamento nuo- vo.» Part. p. Rmnnnmro.
Rabberciamento. ami. L’atto e L'ef- fetto del rabberciare: c Con quattro rabberciamcnti, ristauro la fabbrica.»
Rabberciare.tr.Rassettare alla me- glio, e senza troppa esattezza: «Feci rabberciare quelle stoie per poterle adoprare in qualche maniera. r || fig.: «Erano versaccì da fare spiritare i cani: glieli rabberciai un poco, e li stampo. r Part. p. Rnnnxncrsro.— Forse è corruzione di ravvenarc. Rahherciatòre-trice. verbal. da Rahberciare' Cbi o Che rabbercia. Rabhercia ùrn. s. f. L'atto e L'ef- fetto dei rabberciare: «Dopo questa rabberciatura il sonetto può stare. v Rabbia. s. f. Malattia propria dei cani, sebbene altri animali e l’nomo ancora vi siano soggetti, la quale ispira loro un sommo orrore a tutti i li uidi, e specialm. all'acqua, li ren e inquieti ed avidi di mordere tutti gli altri animali, in cui s‘incou- trano, cbe morsi anch'essi di simil malore s'infettano. e flnaim. in pochi giorni li uccide." fig. Eccesso d‘ira, Furore: c nn nomo che si lascia facilmente prendere dalla rabbia:- Dalla rabbia che mi divora non so che cosa fareinllfig. di cose: c La rabbia delle onde:-La rabbia dei venti. x H Far rabbia, dicesi di cosa o persona che muova gravemente a sdegno: c Fa rabbia con tutte quellc cerimonie:— Son cose che fanno rab- bia.» || Far le rabbie, Lo dicono le mamme dei loro bambini, uando fan- no atti di stizza." La rab 'a rimane tra' cani, dicesi proverbialm. quando la rissa è tra persone e almente tristi. Il Fra il canehero e rabbia ci corre poco. V. Germana-Dal lat. rabies.
Rabbinico. ad. Del rabbino, o Dei rabbiui: ITradizioni rabhiniche: — lsti- A tuto rabbinico: — Lin a rabbinica.»
Rabbinismo. s. m. Modo di studiare e trattare le tradizioni e le pratiche religiose nella credenza giudaica, quale i rabbini la tennero e la tengono.
Rabhlno. s. m. Dottore e maestro della legge ebraica.— Dall'ebr. rab- bin, l. di rabb.
Ra biollna. dim. di Rabbia: c È una bnona fanciulla; ma pero spesso ri- sponde con nna certa rabbiolina.»
Rabbiosàccio. pegg. di Rabbioso: «E un rabbiosaccio che non ci si puo parlare. p
Rabhionmente. ano. Con rabbia, Con stizza: c Lo getto via rabbiosa- mente: — Gli rispone rabbiosamente. 9
Rnhhioséttodimdi Rabbioso,detto specialmente di ragazzo: c nn poco rabbiosetto; ma si rimette subito. s
Rabbiòqo. ad. Che facilmente monta in ira: c E nn uomo rabbioso e sn- perbo. n Il Detto di atti e parole, Pieno di rabbia: u Le sue rabbiose parole furono aceolte con solenni flschiate. r -— Dal lat. rabiosua.
Rabbiuua.dim. di Rabbia, per Atto di stizza: «Qualche rabbinzza la fa anche egli.»
Rabboccnre. tr. Riempire fino alla bocca; e si dice specialmente dei fla— schi: c Que’flaschi sono scemi; biso- gna cbe tu li rabbòcchi. D Il Rabboc- care Ia carbonaia, Gettarvi dentro de'pezzi da catasta per nutrire il fuo- co. Pari. p. Rannoccn'ro.
Rabboccatùra. a. f. L'atto e L‘ef- fetto del rabboccare. Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1035 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1036 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1037 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1038 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1039 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1040 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1041 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1042 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1043 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1044 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1045 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1046 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1047 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1048 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/1049 Pagina:Vocabolario 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Il Coltello, Forbici, o simili dl ruota, vale Arrotati di fresco.||Lap1ù cat- Iiva ruota del carro cigola, o scric- chiola più delle altra, prov. il quale significa Che chi ha più difetti è sem- pre qnel che più parla.— Dal lat. rota.
Rupe. s. f. Altezza scoscesa e di- roccata di monte o di scoglio.— — Dal lat. ru es.
Rurale. ad. Dell‘agricoltura, Spet- taute all‘agricoltura: u Arnesi rurali: — Economia rurale. n-Dal lat. ruralis.
Ruscellétto. dim. di Ruscello.
Ruscèllo.a.m. Piccolo rivo d‘acqna, quasi Riviccllo, dì cui è forma sincop.
Ruspo. ad. Aggiunto delle monete allora che coniate di fresco non hanno perduta nel maneggiare la prima loro ruvidezza.— — Dal ted. nupon, Esser ruvido.
Ruspòne. a. m. Cosi chiamavasl a Firenze flno a li ultimi anni del Gran- dncato una li oneta d‘oro di tre zec- ehini, ossia del valore di ventinove franchi.
Russaro. inlr. Fare, dormendo, un suono più o men romoroso con le na- rici passando per esse l'aria mentre respiriamo. Part. p. RUBBATO.
Rustica gino. s. f. Rustichezza.
Rusticà e. ad. Rusticauo, Rustico. — Dal lat. rusticalis.
Rusticalmònte. avo. In guisa ru- stieale.
Rusticamònto. ave. Con modo ru- stico, Villsnalnente. 1| Bozzamcnte, Senz'arte.
Rustichézza. a. f. mir. di Rustico; Qualità di rustico, villano. Il Zotichea- za Salvatichezza, anido.
Rusticita. s. f. ash‘. di Rustico; Ru- stiehczza.— Dal lat. naticitm.
Rustico. ad. Che a partiene alla villa, Da contadino. || azo, Zotico: i Gente rustica:— Rustici costumi. s H Detto di bambino, Ritroso, Che non si lascia earezzare. || Rustico, as- giunto di nn genere particolare i architettura. I] Mobilia mtica, Quella che si costrmsce Her ornamento dei giardini, coi rami egli alberi privati delle loro foglie e lasciati eol a loro scorza naturale. || Alla rustica, modo avo. Rusticamente.HAggiunto di un modo di legare i libri, cuceudoli sem- plicemente, e impastando in essi le copertine di foglio. Gl‘infrancesati amano dire e scrivere In brochure. — Dal lat. rusticm.
Ruta. s. f. Pianta legnosa, d'acu- tissimo odore, e di sapore amaro o spiacevole, e medicinale.||Slar fre- sco come o più della ruta, si dice familiarm. a Colui al quale sovrasta qualche pericolo, gastigo o travaglio. — Dal lat. ruta.
Rutioaro. rifl. Muovere appena le membra, detto di ersona: c ila tali dolori reumatiei, e e non si può ru- ticare.» Pari. p. RUTIOATO.
Ruttare. s'ntr. Mandar fuora per la bocca il vento ch'è nello stomaco. l’art. . RUTTATO.— -Dal lat.ruclare.
Rut o. s. m. Vento che dallo sto- maco si manda fuori per bocca con isconcio suono. Voce e cosa trivia- lissima — Dal lat. ructm.
Ruvidamònto. avo. Con modo ru- vido. Zoticamente, Scortesemente.
Ruvidézza. s. f. aslr. di Buvido; L' esser ruvido. Il Rozzezza.
Ruvidiià. s. f. mtr. di Ruvido; L'es- scr ruvido, scabro. lRozzezza.
Rùvldo. ad. Che a superflcie sca- bra; contrario di Liscio: u Lenzuoli ruvidi:— Ruvide lane.» Il fig. detto di persona, Scortese, Villano; o dicesi anche di Maniere, Costnmî, e simili. — Dal basso lat. ruidiu.
Ruita. s. f. Lo stesso che Buzzo, ma è più comune nel senso di Scre- zio, Dissidio: c C’è entrata tra loro un po' di ruzza.» .
Ruzzare. inzr. Far baie, Scherzare, e dicesi generalmente del saltare e scherzare, ehe fannoi fanciulli. Pari. p. Ruzzs'ro.
Ruzzo. s. m. Il ruzzare, e La voglia di sebcrzarc.|l0auars il rune del capo ad alcuno, o solo Cacar li il rune, dicesi familiarm. per arlo stare a segno ed in cervello, Tenerlo in timore col gastigo. || Uscire il russo del capo, Non aver più voglia di rna- zare. || fig. Perder la voglia, Lasciare il caprlecio di checchessia.||Bu-o, dicesi anche per Screzio, Dìssidio: c Tra loro due c‘è del ruzzop ma più comunem. in questo senso dicesi "326.
Rùuola. s. f. Disco di legno, dl nn diametro per lo più di cinqne in sei dita, o della grossezza di nno, che si spin e con mano o si fa ruzzolare per c strade. o si usa nel giuoco dctto appunto della ruzzola-Dai lat. rotula.
Ruzzolaro. inlr. Precipitare, Tra- boccsre, Cadere precipitando. Il Per similit. si dice di Checchessia che si rivolga per terra.||tr. Buzzolars la scala, o simile, vale Cascarne giù ruz- zolando. Part. p. Ruzzona'ro.
Ruzzolata. s. f. Percossa che altri riceve da una ruzzola nel tempo che corre.
Ruzzollna. dim. di Ruzzola.
Ruzzolòna. accr. di Buzzola.
Ruzzolònc. s. m. accr. di Buzzola. Il Caduta precipitosa. "Fan un ru- salone, Cadere precipitando." fig. Fa- ro il ruzzolone, Rovinate, Perdere il potere, il grado, lo stato, o simili.
Ruzzolònimw. Ruzzolando, A modo di cosa che ruzzola: «Andò giù a ruzzoloni per tntta la scala.»