Vocabolario italiano della lingua parlata (1893)/L.

L.

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J. M.

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L.


L. Decima lettera dell'alfabeto, e prima delle consonanti, che i Gram- matici chiamano liquide. Pronunziasi Elle, e si fa tanto maschile, quanto femminile.||L tra i numeri romani vale Cinquanta. Il LL. MM. vale Le Loro Maestà.

La. articolo f. di 1l e Lo,- ed ha lo stesso ufiìcio nel discorse.||Nel parlar familiare suole premettersi a'nomi proprj di donnn, dicendosi: c La Giuseppina, La Maria, La Gian- nina, ec.» Ma parlandosi di nobili donne, non si usercbbe, se non da chi ci avesse familiarità-Dal lat. ilLa, per via di afercsi.

La. 121-011. f. sing., usato come og- etto; nel pl. Ls: «Bramo di ve- erla: — La salutai : — Questa cosa an- cora non l'ho veduta-"Nel parlar familiare usasi anche per Ella; e nel pl. Le per Elleno; ma spesso e per un cotal riempitivo, che da vaghezza al parlare, come: «Quella ragazza la e pur bella:-Le son eose da far girar la testa: — La dica: - La senta; I modi più particolari ai Fiorentini." Familiarm. usasi spessissimo in modo ellittico, sottiutendendo il sostantivo che risulta dal senso del discorso, come: c Chi la fa (sott. l'ingiuria), l'aspetti; La finirò io (sott. questa faccenda o simili); L’ho indovinata (sott. questa cosa); Se le vnole dà- -liele (sott. le basse, anche in senso

  1. 90.» "La nniscesi spesso coi verbi 1111., come Godersela, Passancla, Sui- gnanela, e molti altri. — Dal lat. illa, aferesato.

Là. avo. di luogo, nsato eosl coi verbi di quiete, come coi verbi di moto, e vale In quel luogo: c È là; Abita là; Andò là; Corse la, ec. . Il Sogginnto ad nn nome, nsasi ellitti- cam. per il modo Che è o si trova la: «Dammi quel libro la: - Che fanno quei ragazzi la? x || Si congiunge con altri avverbj come Là dove, Là entro, _Là giù, Là su, Più là, Verso là, Là intorno, e simili. H Ncl parlar fami- liare riferiscesi anche a tempo o pas- sato o futnro, come: c Tornerà là per Natale: — Eravamo la di Carnevale. r il Chi è la, si dice per modo di ri- spondere a chi bussa a un useio, do- mandando il sno nome o la sna qua- lità || Chi ca là? Grido col quale le sentinelle piglian certezza di chi pas- sa. || Di là giù, Di la su. Di là entro, e simili, vagliono Da quel luogo che e sn alto, Da quello che e dentro, ec. il Di là, spesse oppouesi a Di qua, e vale Nell'altra parte, o Nell'altra sponda, o Nell'altra stanza, e via dicendo, secondo che porta Il senso del discorso: cDi qua si rideva, e di la si iangeva:— Pregai un navicel- laio c e mi passasse di ila-Son di la che l'aspettano:— Passi di la)" E familiarm. dicesi per Nell'altro mondo, come Di qua intendesi In questo mondo, e dicesi anche Mondo i là e Mondo di qua,- onde Andare r nel mondo di la, per Morire; Essere più di là che di qua, per Essere vi- cinissimo a morire; ed anche Aver quasi afl'atto perduto i sentimenti per grave dolore." Volta“ in là, si ado- pra per indicare istante di tempo: c Per nulla nulla si adira; ma voltati in là non è più altro. s |1 Là là, dicesi faniiliarm. per Adagio adagio, Lem- me lemme, Cosi cosl: cAndavano la là discorrendo del più e del meno: — Come cammina il Vocabolario? — Eh si va la là e come Dio vuole:— E i vostri affari come vanno? — Eh là, la; ma nii contento:— Sì va là la e alla meglio.» H Va'pur là, dicesi per av- vertenza a chi va incontro a un pe- ricolo, a un danno: c Va‘pur là che ti darà la mancia che cerchi.» ,jE ironicam.: c Va’ pur la che sei un buon tomo! s che e quanto dire, Non ti dubitare, Sii certo che sei ec.|| E concessivamcnte: «Se almcno gli avesse detto (Falehe cosa, va' pur là; ma nnllal x || iù qua, più là, In que- sto e in quel luogo, In questo e in qnel punto: c Erano più qna e più la dei capannelii di gente: — C' erano più na e più la delle cancellature.» n iù in là, vale anche Più oltre, coi verbi Andare, Farsi, e simili: c Fatti più in là:— Va’più in là.D"E coi verbi Cercare, Parlare, Andar col discorso, Sapere, e simili: u Son con- tcuto di questo, e non cerco più in là : - Andò eol discorso troppo in la. s || Essere in ltl con gli anni, vale Es- sere attem ato. “Non farn'nèin ua, né in là, iuna cosa, dicesi per on se ne curare, Non sentirne alcun rin- crescimento: c Gli e morta la sorella; ma e‘ non se ne fa ne in (1,58, ne in la. s "Essere mi qui s un , dicesi familiarm. e come in modo indeter- minato quando si racconta che qual- cuno ha qualificato un altro con titoli vituperosi: c Gli disse che era un qui e un la- insomma lo colmo d'imprope- rj. r — — Dal lat. illac, per via di al'eresi.

La. s. m. T. mm. Nome della sesta nota della scala musicale di Do.

Làbaro. s. m. Inse a militare im- periale, sulla quale ostantino fece porre il monogramma di Gesù Cristo colla croce e col motto In hoc cigno vinca, dopo che vide la miracolosa apparizione della Croce. — - Dal basso lat. labarum.

Labbràccio. pegg. di Labbro; Lab- bro grosso edeforme; ma nsasi quasi scmpre nel pl.

Labbràta. s. f. Colpo dato nelle lab- bra col dorso della mano: c Se non ti cheti, ti do una labbrata.»

Labbrlno. cm. di Labbro; e dicesi di quelli dei bambini: «Guarda che be‘labbriui rossi che ha.»

Labbro. n. m. che nel pl. fa Labbri e Labbra di g. f. Parte esterna e carnosa che circonda la bocca, cuo- pre i denti e coopera alla formazione de'snoni e ad articolar le parcle: c Labbro di sopra: — Labbro di sotto: -Labbra sottili, grosse:— Labbra di ciuco (deformemcnte esse): — Gli dette un colpo nelle la bra:— Acco- stare il labbro al bicchiere: - Le con- sonanti labiali si pronunziano con le labbra: — Morl col nome di Dio sulle labbra. snLabbro le orino. V. LE- PORINO. ||A fior di abbra, coi verbi Bevere, e simili, vale Accostando leg- crmente il bicchiere alla bocca.|| in una cosa a fior di labbra, Dirla o senza scolpir bene le parole, ov- vero con frcddczza d‘animo: «Pre- = ghiere dette a flor di labbra.» “Per similit. Orio di vaso o d'altro. H Avere il cuor sulle labbra, Parlare confor[p. 739 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/739 [p. 740 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/740 [p. 741 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/741 [p. 742 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/742 [p. 743 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/743 [p. 744 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/744 [p. 745 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/745 [p. 746 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/746 [p. 747 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/747 [p. 748 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/748 [p. 749 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/749 [p. 750 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/750 [p. 751 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/751 [p. 752 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/752 [p. 753 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/753 [p. 754 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/754 [p. 755 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/755 [p. 756 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/756 [p. 757 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/757 [p. 758 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/758 [p. 759 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/759 [p. 760 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/760 [p. 761 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/761 [p. 762 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/762 [p. 763 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/763 [p. 764 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/764 [p. 765 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/765 [p. 766 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/766 [p. 767 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/767 [p. 768 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/768 [p. 769 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/769 [p. 770 modifica]Lussaziònc. s. f. T. chir. Sloga- mento delle ossa dal luogo della loro naturale articolazione: «Le Lussa- zioni sono più dolorose delle fratture.» — Dal lat. luxatia.

Lusso. s. m. Sfoggio nel tratta- mento della vita, ma particolarm. nelle vesti, negli addobbi della cas e simili: c Il lusso oggi ha rotto ogn confine: — Il lusso è cagione di molti vizj: - Vestire con lusso: — Vesti di lusso:— Tiene la famiglia con molto lusso.0— Dal lat. luzua.

Lussureîìyiare. intr. Esercitar la lussuria. H etto delle piante, Avcre soverchio rigoglio.||fif. di scrittore, stile, per Avere soverc Iio ornamento. Part. pr. LUBBUREGGIANTE.llln for- ma d‘ali.- c Piante, Grani, lussureg- gianti. 0 Hfig. Di stile e vale Sover- chiamante adorno: c Lo stile del Bar- toli è lussureggiante.» Pan. p. LUB- BUREGGIATO.

Lussuria. s. f. Ardente e sfrenato appetito uella concupiscenza carnale. Il Nel l. Atti lussuriosi: c Le infami lussurle dei BorgiaJ-Dal lat. lu- zuria.

Lussuriare. intr. Lo stesso, ma men comune, che Lussureggiare. Pari. pr. LUBBURIANTE, usato anche in forma d’ad. Pare. . LUBBURIATO.-— Dal lat. luxun'an. (Lascivamente.

Lussuriosaménteauv. Con lussuria,

Lussuriòso. ad. Che ha lussuria, LaScivo; e usasi anche ìu forza di cast: c Vecchio lussuriosoz-I lussu- riosi campano poco. 0-— — Dal lat. lu- xuriosus.

Lustra. s. f. Finta dimostrazione d'afl'etto, per ritrarre profltto da al- cuno, o per gratificarselo. ll Apparenza per nascondere il vero; e più comunemente si Usa nel pl..- «Son tutte lustre per ingannare la gente. t — Da lmtrare.

Lustràle. ad. Di spazio di cinque u anni in clnque anni. |l Purificante, EspiatoriO' e dicesi dell'acqua con cui i Gentili aspergevano le vittime; e dai Cristiani si prende anche per L'acqua santa.— Dal lat. lmlralù.

Lustraménto. s. m. Il lustrare.

Lustrare. tr. Far rilucere, Dare il lustro, specialmente rif. asca e, mo- bili eo.: c Ho dato a lustrare di nuovo la mobilia: — Lustrami le scarpe.:| fig. e familiarm. Lmtrare una, dices per Adularlo a flne di ottenere cio che vogliamo; e dicesi anche Lu- strare le scarpa a uno.l|s'ntr. Rilu- cere, Aver lustro: c Questi stivali lu- strano pocoz-Mobilc che lustra co- me uno specchio: — Lustlano i capelli: — Lustra il pelo di un animale, e la cute dell'uomo quand'eggi è grasso. 0 Part. p. LUBTRATO.— a lucidare.

Lustrascarpe. o. m. ind. Chi fa il mesticro di lustrare altrui le scarpe; più comunem. Lmtrino, ma alla sua volta più comune nel fig. per Adu- latore: c È il suo lustrascarpe:— Lu- strascarpe di tutti i letterati grandi e piccini che capitano a Fircnze. 0

Lustratòre. s. m. Colui che lustra mobili: c A fare il lnstratore ci vuol buon petto. s

Lustratùra. s. f. L’atto e L’efl‘etto del lustrare.

Lustraziòne. s. f. Bacriflzio d' espia- zione usato da‘gentill.— Dal lat. lu- stratio.

Lustrino. s. m. Sorta di drappo dl seta, chc ora dicesi francesem. giace. ., Sorta di piccolissimo girellino di rame inargentato o dorato, con un buchino iu mezzo, che si usa in al- cnue specie di ricami,o simili. ,lLu- urina, T. miner. Mica. ll Luslrina, T. cala. Un arnese di bossolo, con cui dauno il lnstro agli orlicci del suolo dellc scarpe. , Lmtrino, Colui che sta sn per icanti delle vie, con gli arnesi ‘ da cio, pcr lustrare altrui le scarpe.

Lustra. s. m. Il lustrare, Lucen- tezza: c Questo mobile ha nn lustro com_e uno specchio: — Il lustro de‘ca- pelli, del pelo, eo.: — Questa pelle non plgìlia il lustro.tl|fig.: «Lustro di no iliàz-Lustro di natali:— Profcs- sore di gran lustro, ecJIILevare il ladro a panna, Bagnarlo, prima di tagliarlo, per farne vesti, acciò perda la lucentezza che ha.

Lustra. o. m. T. eran. Lo spazio di cinque anni.|lCenso, Descrizione di cittadini, che facevasi a Roma ogni cinqne anni.— Dal Iat. luatmm.

Lustro. ad. Lucido: c Capelli lustri, Pelo lustro, Bcarpe lustre.»

Luteranismo. o. m. La dottrina di Lutero.-||Professione e stato di Ln- terano.

Luteràno. s. m. Chi segue e pro- fessa le dottrine di Lutero.

Luteràno. ad. Conforme alla dot- trina di Lutero: c Confessione lute- rana: - Chiesa luterana. a

Lutto. mm. Mestizia cagionata dalla morte di pcrsona a noi cara o per parentela o per amicizia: c Lutto do- mestico: - Esscre in lutto. s || Lutto di corte, Le apparenze del lutto, sospen- dendo per alcun tempo ogni festcg- giamento: c Per la morte della rin- cipessa Carolina fu ordiuato nn utto di quindici giorni.tl| Pianto, Mesti- zia, per qualunque altra cagioue: c Pubblico lutto:— Vivere iu lutto. 0 — Dal lat. lucine.

Luttuoeaménte. avo. Con lutto, La- crimosamcnte.

Luttuòso. ad. Pien di lutto." Che e cagione di lutto. || Funesta, Deplo- rabile, o simili: c Nulla è più luttnoso delle guerre civili.» — Dal lat. lu- duonu.

Lutulènto. ad. Fangoso, Pieno di fango; cosi nel proprio come nel fig.: ma è voce del nobile linguaggio.- Dal lat. lutulentm.