Vocabolario italiano della lingua parlata (1893)/F.
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F.
F. Sesta lettera dell'alfabeto ita- liano quarta delle consonanti mute, o, se ondo alcuni ammatici, prima delle semivocali. I suo nome e E/ì'e, e si fa tanto maschile, quanto fem_- minile: «Un efl'e maiuscolo:- Un'efle piccola.‘ » "Nelle abbreviature Fora vale Fece, ora Figlio o Fratello; _FF, Feddi; oppure, come dicesi oggi nel cattivoliuguaggio amministrativo, .Fa- ciente funzione.
Fa. s. m. T. mus. La quarta nota della scala di do, e La figura che la rappresenta. || Prend esi anch_c_ per Il tono o Chiave di fa: c Corm Il] fa: - Il basso canta in fa.»
Fabbrica. a. f. Edifizio in genere, come casa, palazzo, chiesa, e Slnllil: c Firenze ha molte e belle fabbri- che; Fabbriche ad uso di villa. » || Edilizio in via di costruzione: c Un muratore ò cascato dalla fabbrica- Lo andai a cercare alla fabbrica. »_| Fabbrica, dicesi Quel lavoro che In un luogo determinato e cou gh op- portuni strumenti si fa er ridurre alcune materie agli usi ella vita: e dicesi anche Il luogo ove si fabbrica e si lavora checcbessia: c Fabbrica di candele steariehe:— Fabbrica di saponi, di panni, di polveri, di letti di ferro, ec.: — Fabbrica d'armi:- E in fabbrica dalla mattina alla sera. » — Dal lat. fabrica.
Fabbricare. lr. Costruire, Edificarc; rif. ad opcre di muramento,ma csteso anche ad altre opere: c Iu poco tempo sono state fabbricate moltissime case: — Hanno fabbricato un quartiere in- tero per la povera gente.» Ilassol.: c Ci vuol molto giudizio a fabbrica- re. » || fig. Fabbricar notizie, calunnie, tradimenti, e simili, vale Inventarli, Meditarli.“Fabbricare, riferiscesi anv che ad oggetti pcr servire ain usi della vita, e vale Lavorare, Produrre per via dell'industria. Part. pr. FAB- BRIGANTI-3, che spcsso prendesi in for- za di rosi. per Fabbricatore: c Fabbri- cante di drappi, d‘occhiali,ec.» Part. p.1-‘AunmCA'r0.— — Dal lat. fabricare.
Fabbricatlvo. ad. Aggiunto di ter- reno, e valc Dove si può fabbricare, costruire edifizj: c Vendita di terreno fabbricativo. »
Fabbricato. s. m. Fabbrica, Edifl- zio qualunque: c Imposta sui fabbri- cati: — Grande, Bel fabbricato. » H Corpo di fabbriche, edifizj che occu- pino un certo tratto di terreno.
Fabbricatòre-trice.verbal.da Fab- bricare; Chi o Che fabbrica: «Fab- bricatore di znccherl, di saponi, di letti di ferro, ec:»||fig.: «Fabbrica- tore di bugie, di notizie, di calunnie: — Fahbrìcatore di castelli in aria.»
Fabbricazione. o. f. Il fabbricare: «Fabbricazione della carta: - Fab- bricazione d'armi, ec.»
Fahbrichétta. dim. (li Fabbrica; Fabbrica alquanto piccola: c E una bella fabbrichctta. »
Fabbrichina. dim. e cezz. di Fab- brica; l-‘abbrica piccola, ma raziosa.
Fabbricòna. accr. di labbrica, Grande fabbrica.
Fabbricòne. s. m. aecr. di Fabbri- ca: c Guarda che bel fabbricone! »
Fabbrile e Fabrlle. ad. Di fabbro, Appartenente a fabbro, ossia artefice in generale: «Arti fabbrili:-Opere fabrili. r — Dal lat. fabrilis.
Fabbro. a. m. Propriam. Arteflce; ma l’nso lo ha ristretto a Colui che lavora ferramenti in grosso. Il Aver data la lingua al fabbro, dicesi di Chi se ne sta zitto, e, sebbene domandato, non risponde.— Dal lat. faber.
Faccènda. s. f. Cosa da farsi,o da compirsi, Affare, Negozio: c E un uomo pieno di faccende: — Essere in faccende: -Sbrighiamo una faccenda per volta:-l"accende di Stato. » H Particolarm. I lavori della campa- gna: «Ogni stagione ha le sue fac- cende: — Verrò, dopo finite le fac- cende. » || I scrvigj interni della casa, che anche diconsi Faccende di casa: i Ho preso una donna per le faccende di casa: - Quando ha fatto le sue fac- cende, se ne va.»|] Far faccende, detto di chi ha una bottega o un nc- gozio, vale Spacciar molto la propria mercanzia: c Ila apcrto una bottega di cafl'ò, ma non fa faccende:-Quel negozio di panni fa molte faccende: — Dopo quella mariolata, si ò scredi- tato, e non fa più faccende.»||Da faccende, detto di persona vale Fa- tichevole, Atto a sbrigare molti ser- vigj, specialmente della casa: c E una donna da faeeende.»|]Chi non vuol dire esprcssam. certe necessita corporali, dree che va a fare una faccenda.“ E per Cosa qualunque: c È una .certa faccenda che mi piace poco:-E una brutta faccenda. »|| Aver Ie faccende a gola, Avere moltis- sime faccende; e scherzevolmente di- cesi di chi mangia: c Ora il sor dottore non può,perchè ha le faccende a gola.» || Scr Faccenda, dicesi ad Uomo che s‘intriga iu ogni cosa, Faccendicre. — Dal n. pl. lat. facienda.
Faccendàccia. pegg. di Faccenda; Cattiva faccenda; ma dicesi più spes- so dei bassi servìgj della casa: c Ha prcso una donna per le faccendacce. » || E per Cattivo affare: c Vuol essere una faceendaccia qucsta. »
Faccendièra. fem. di Faccendiere.
Faccendière. s. m. Colui che vo- lenticri s‘iutriga in ogni cosa: c Fac- cemlieri politici: - Faccendicri acca- demici. » 1] E in forma d’ad..- c Depu- tati, Professori, faccendieri. »
Faccendina. dim. di Faccenda; in- teso più spesso di quelle di casa: «Gia già quclla bambina fa le sue faccendine, che ò una meraviglia.»
Faccendòne. s. 'm. Chi si da gran facccuda, senza conclusione, Afl‘an- none; e si distin ue dalFaccendiere in questo, che i accendieri conclu- dono spesso, e sempre a profitto proprio.
Faccenduòla. dim. di Faccenda: c Le facccmluole di casa; Ha un monte di faccenduolc. »
Faccetta. dim. di Faccia. Il Uno del lati di un corpo, avente figura prisma- tica; onde la maniera A faccetle, po- sta avverbialm. o ln forza d‘aggiun- to, e si dice di gemma, cristallo o altro, la cui superficie sIa composta di facce o piani divcrsi.||Fare una faccetta o delle faccelle, dicesi fami- harm. per Iscomparire, Far figura meschina o umiliante: «Bisogna te- ner conto del denaro, per non tro- varsi poi a dover far delle faccette, chiedendolo: -Ho dovuto fare una faccetta, che non l’avrei fatta per tutto l'pro dcl mondo.» -
Faccettare. tr. Ridurre a faccettc, e rif. a gemme, e simili. Più comune Sfaccettare. Part. p. FACCETTATO, che usasi anche in forma (l'ad.
Facchina. fem. di Facchino.
Facchinaccio. pegg. di Facchino: - più yile d'un facchinaccio.»
Facchinaggio. s. m. Diritto che si paga, ed anche Mancia che si da, ai facchini per i servigj che prestano.
Facchinàta. s. f. Atto o Discorso da facchìuo.
Facchinescaménte. avv. Da fac- chino, Come un facchino: «Lavora, Parla, Opera, facchineseamente. »
Facchinésco. ad. Di facchino, o Da facchino: c Modi facchineschi, Dispu- te facchinesche, Linguaggio facchi- nesco. »
Facchino. o. m. Quegli che per me- stiere porta pesi addosso, e fa altri umili servigj: c Chiamami un fac- chino della Veloce:-I facchini dei porti sono una vera maledizione.» | Per estens. dicesi di Chi in una fami- glia, in una bottega, ec., ò costretto a avorare più degli altri: «Quel o- ver uomo t'- il facchino di casa:— lyon voglio mica fare il facchino, sapete ? » ||E di Chi opera o tratta come un facchino: «Non sono letterati, ma facchini. » || Vita, Maniere, Linguag- gio, ec., da facchino, Vita assai fati- cosa, Maniere, Linguaggio vile, e (le- gno di un facchino.— a fare.
Faccia. s. f. La parte anteriore dell' uomo, dalla sommità della fronte alla estremità del mento: « Gli tirò una sassata, e lo colse nella faccia: — E nn vento che porta via la faccia: - Hanno certe facce grasse e fresche, che è un piacere. »||Degli animali non si direbbe, eccetto che riferendolo er ingiuria a quella dell'uomo, come ac- cia di cane, Faccia di scimmia, ec., sebbene anehe in questo caso dicesi Musa di cane, di scimmia ec. il Sem- biante Volto. in quanto vi si mani- festa i'indolc o la condizione del- l' animo: «Ha una faccia di buono che innamora; Faccia di ladro, d'as- sassiuo; Faccel... Dio ci guardi!» | Scmbianza, Apparcnza, Aspctto; det- to cosi di cose tanto fisiche quanto morali: c Talvolta la verità ha fac- cia di bugia, e l'adulazione ha seni- pre faccia di verità: — Le chiesu de'Serviti hanno iù faccia di sale che di templi. »;| accia della terra, lo stesso che Superficie terrestre' e in locuzioni familiari, lo stesso cIe Il mondo: c Un bricconc come lui non c'è su tutta la faccia della terra. » || Nel linguaggio scritturale, La uma- nita e le sue morali condizioni: x Man- derai il tuo spirito, e rinnoverai la faccia della terra. » || Sulla faccia del luogo, usato coi verbi Andare, Con- dursi, e siiuili, vale Andare in quel tal luogo per esaminare con gli occhi proPagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/536 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/537 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/538 Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/539 Pagina:Vocabolario italiano della lingua 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parlata, 1893.djvu/602 Fuscellino. dim. di Fuscello: c M'è eutrato un fuscelliuo iu uu occhio:- Si stuzzica i denti con uu fuscellino di scopa. r ll Cercare una cosa col fit- acellino, Cercarla con grande studio e premura; e dicesi di cose spiace- voli, come briglie, noie, danni, e Bl- mili. H Ed anche Cercar minutaiuente e studiosamcnte: c L’ho cercato pro- prio col fuscellino; ma nou l‘ho_po- tuto trovare: — Cerca i difetti degli al: tri col fuscelliuo. rll Fuscellini, dleousr Le prime aste che fanno i_ bambini, l quali incominciano a scrivere.1|00- - minciare da’ fuscellini, dicesi figura- tam. per Mettersi a fare checchessia, senza averne veruu disegno, e _do- vendo cominciar proprio dalle prime e iù minute cose. _ uccello. a. m. Pezzetto di sottile ramoacello, di paglia o simili: c I pic- coli uccelletti s infilano iu un fu- scello di stipa, e Il si arrostiscouo: — Vedono il fuscello nell'occhio al- trui, e nou la trave nel lor0:-Fu— sccllo di scopa:— Un fuscel di paglia.» || Per ischerzo si paragonauo le gambe sottili co'fuseelli: c Ha le gambe che sono due fuseelli:— Cammiua suîfu: scelli. a || Essere un fuscello, dicesi di persona molto magra. — siucope di fraticello. _ _
Fusciacca. a. f. Larga striscia di seta, cinta alla vita, e auuodata o dl dietro o su'fiauchi, eon largo fiocco, co‘dne lunghi capi peudeuti in basso: 10ggi le donne hauuo ricominciato a portarla fusciacca. »— Da facciamo.
Fusciacco. V. Fucmcco.
Fusciarra. s. f. Uomo tristo; ma di- cesi più che altro di giovani troppo liberi: c Ha passato veut'auui;ma è una vera fusciarraa
Fusellàto.ad.Lo stesso che Fusato.
Fusèllo. dim. di Fus0' ma si_dice più che altro di cose in iorma di pic- colo fuso: «Un t'nsello di bronzo.:|| Nell'arti e mestieri dicesi uu Fusto, sul quale si ferma una ruota ehe gira con esso, o attorno al quale essa gira: c Gli si e. rotto il fusello della ruota.»
Fuseràgnolo. a. m. Nome di dispre- gio, col quale si nomina uua persona molto magra e di cattivo colorito: tAd alcuni par bella: a me pare un fuscrag'nolo. b
Fusibile. ad. P0ssibile o Agevole a fondersi: cll platino è fusibile solo a fuoco ardeutissimo.»
Fusibilita. s. f. astr. di Fusibile; L' esser fusibile: c Che volete voi pa- ragouare la fusibilitù. della cera cou la fusibilità del platino? p
Fusièra. a. f. Arncse di paglia te- nuto uuito da stecche di legno, ove i fliatori infilano i fusi.
FuSiòne. s. f. L'atto e L'effetto del fondere, riferito a metalli, statue ee.: a Oggi si comincia la fusione del me- tallo per la statua del Re: - La fusio- ne della statua del David è andata be- ne.» “Mettere in fusione, si dice per Mettere una sostauza dentro ad uu li- quido aceiocchè prenda,o perda certe qualità: c La lepre si mette in fusione nell'aceto, acciocchè perda il salvati- co:— Altre cose si mettono in fusione in certi liquidi, accioeehe se ue im- bevauo, o pigliuo il sapore, o diven- gano più teuere.:— -Dal lat. fusio.
Fuso part. p. di Fondere.
Fuso. s. m. che nel plurale fa an- che Iî'usa di gen. Il, Strumento di Ie- guo, che si adopra per filare o torcere, lungo comuuem. intorno a uu palmo, dritto, tornito e corpacciuto nel mez- zo, sottile nelle punte, uelle quali ha uu poco di capo, che si chiama Cocca, a cui s‘accappia il filo, acciocche tor- cendosi non isgusci.||Strnmeuto co- muncm. fatto di ferro, non per filare, ma per infilare il cannello, roechet- to, ec., per avvolgerli sopra il filo.” E anche qucl Ferro lungo e sottile, il quale si ficca da una banda in nn toppo di legno che lo tien fermo, c dall‘altra s iuflla l’arcolaio per di- panare.“ Fuso, Ferro lungo e sottile, di cui si servono gli stradieri per fo- rare sacchi, panieri, e simili, a fiue di tentare se vi sia nulla da gabella. T. gett. Quel legno, iu eui e stabilita la forma della eampaua.|| TJorn. Quel pezzo di legno del toruio che passa nell’occhio, s'è iutero, e per le lu- nette, se è diviso.|| Fuso, dicesi au- che il Fusto della colonna. || T. stamp. Fuso, Liueetta, flua all'estremita e uu po‘paneiuta nel mezzo, eon la quale sogliono gli stampatori sepa- rare nella pagiua una materia dal- l’ altra. || Diritto come un uso, dicesi di persona che sia assai iritta della persona. Il fig. Andar diritto come un fuso in alcun luogo, Andarvi difilato, addirittura, senza fermarsi o devia- re: c Se n’andò a casa diritto come uu fuso. a H Di chi va tutto d'uu pez- zo e impettito si dice che par che abbia mangiato la minestra o lo stu- fato di fusi. || Fare le fusa, dicesi del gatto quando se ne sta in quiete, e nel respirare fa un certo romore ran- toloso, simile a fusa che ruzzoliuo per terra.||Fare le fusa torte, Veuir meno alla fede coniugale.— Dal lat. fuma.
Fùsolo. s. m. Quel perno di legno che regge la macina del mulino.
Fuà‘òrlo. ad. Appartenente alla fu- sione: t Arte fusoria. p “Forno fuso- rio, Il forno costruito apposta e con certe date qualità, che reudouo più agevole la fusioue dei metalli.— Dal basso lat. fuaorius.
Fusta. s. f. Specie di piccola uave con bordo basso e assai veloce, usata più che altro dai pirati-Dal lat. ras-tir, Legno.
Fuetàio. e. m. Colui che fa i fusti e li arcioni per basti, selle, ec.
Fusticino. e. m. Piccolo fusto.
Fustigare. tr. Battere cou ver he. Ma è quasi fuor d’ uso. Part.p. U- STIOATO. — Dal lat. fuaiigare.
Fustigaziòne. e. f. La peua del dare altrui la frusta.
Fusto. e. m. Gambo d'erba, sul quale si regge il flore o il suo frutto. 1| Pedale degli alberi, dal quale si de- rivauo tutti i rami: cAIberi di alto fusto, di iccolo fusto.»“ Si trasfe- risce auc e alla Corporatura del- l'uomo; ma nella maniera Essere un bel fusto, detto di douua che abbia bella ed alta persona. H Éel fusto, poi dicesi irouieam. per Uomo stupido e balordo. Il La canna della chiave che ha da uu ea o l'anello e dall'altro gl'ingegni." uato della stadera, di- cesi Quello stile iu cui e infilato il romano e dove sono segnate le tae- che. Il Fusto del letto di ferro, d'un canapè, dell'ombrello, ec., dicesi per La ossatura di esso: 1Voglio far ri- e0prire il cauapè, perché il fusto è sempre buono. r || Fusto dicesi an- ehe per Una specie di bariglioue, adoperato al trasporto di viui, li- quori, generi coloniali, ee.— Dal lat. Fusti;
Fùtile. ad. Frivolo, Vano, Che è senza fondamento, Di ninn momento: x Pretesto futile: - Futile argomento. — Futili composizioni:-Cose futili.» — Dal lat. futilia.
Futilità. s. f. astr. di Futile; L’ esser futile: «È chiara la futilità del suo argomento. || Cosa futile, vana: «Perde il tempo in mille futilità.»
Futilménte. avv. Cou futilità: c Ra— giona, Opera futilmeute. n
Fulùro. ad. Che ha da essere, Che è da veuire; c ll tempo futuro:— La vita futuraJIIDctto di auno, mese, settimana Quella che seguita imme- diatam. alla presente: c I libri arrive- ranno nel mese futuro: — Per que- st' anno la guerra nou cl sarà, ma uell’ anno futuro e certa. h; Vita fu- tura, Vita che succede alla temporale. || Detto di persona, vale Che avra, ri- vestirà, in avvenire, uua qualità, un uflìcio, e simili: c E il mio futuro ge- ner0:- Il futuro Papa. a || Futuro, T. gram. aggiunto di Quel tempo del verbo che esprime azione da farsi o da succedere in avvenire, come Farò, Dirò, Morra, Pioverd, ee., e usasi au- che sostautivamq] ln forza di sul. ll tempo avveuire: c ll futuro e iu mauo di Dio. r |l In futuro, posto avver- bialm., Nel tempo avvenire. t Ora piglia questi, il rimanente te lo darò 1u futuro.» || I futuri, Gli uomini che vcrrauuo dopo di uoi: c Cose orribili non solo a‘ presenti, ma anche a‘fu- turi. r — Dal lat. futum.