Vita di Esopo Frigio/Capitolo LIX

Capitolo LIX

../Capitolo LVIII ../Capitolo LX IncludiIntestazione 1 gennaio 2018 100% Da definire

Anonimo - Vita di Esopo Frigio (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Capitolo LIX
Capitolo LVIII Capitolo LX
[p. 77 modifica]

CAPITOLO LIX.

LIceto dapoi diede ad Esopo le Lettere di Nectenabò, dicendo; Or vedi, che partito ciò noi piglieremo. Esopo lette le Lettere cominciò a ridersene, avendo con l’acutezza del suo vivacissimo ingegno dispost’i rimedj opportuni, e perciò al Re subito disse, Signore, non vi date affanno dello sciocco partito di Nectenabò a cui la Maestà vostra potrà rispondere, passato il Verno gli manderete persone, che la Torre potranno edificare, ed un uom tal, che risponderà a’ suoi quesiti, e dello effetto lasciatene Signore a me la cura, e di ciò come altre volte in somiglianti cose ho fatto recarovvi utile, ed onore. Il Re per le parole di Esopo, a cui meritevolmente prestava somma fede, levatosi l’ansia timore dell’inquieta, e dubbiosa mente, mandò al Re degli Egizj Ambasciadori a rispondergli, appunto come Esopo gli aveva detto, e ad Esopo restituì il governo Regio, e diedegli nelle mani Enno, [p. 78 modifica]acciocchè di lui quel tanto, che a lui piaceva, ne facesse: ma Enno umilmente supplicatogli perdono, Esopo non solamente glie lo concesse, ma di nuovo ancora per figliuolo accettollo, ed a lui con paterno amore diede questi veri, e buoni ricordi; Figliuol mio, e sopra ogni altra cosa ama l’ottimo, e sommo Iddio; onora, ed ama con riverenza il Re nostro Signore, fa che sii coi nemici tuoi grave, e terribile, acciocchè non li sprezzino, e non sii appo loro in mala, e vile opinione; con gli amici sii sempre umano, amorevole, leale, e convenevole, acciocchè cresca verso te il loro amore, e la sincera fede. A tuoi nemici desidera ogni male, massimamente la inferma, e ridicolosa povertà, acciocchè non abbino modo di poterti offendere, e nuocere: Pel contrario, degli amici cerca sempre il buon essere, e ogni bene, acciocchè ti siano utili, e giovevoli; Con la tua mogliera sforziti star sempre bene, e con lei vivere in bella, e santa pace, rendendole il debito matrimoniale, acciocchè non le venga voglia di prova, se più del tuo sia l’altrui bacio dolce, e soave; poichè le donne comunemente veggonsi assai leggieri, e mutabili, ed inclinate, e dedite ai piaceri sensuali, a ciò incitandole il naturale appetito. Fa, che tu non sii troppo agevole a credere l’altrui parole, e promesse, e guardarti d’esser presto a sciorre la lingua, ed al dichiarare; ma nel palesare, sii savio, modesto, continente, e ben considerato. A virtuosi, e benefattori non avere invidia mai, anzi, le lor buone opere lodando, con tutto l’amore del cuore abbracciali, ed osservali, perciocchè l’invidia a se stesso, vieppiù che ad altrui recherà inquietitudine di mente, e nocumento anco di corpo. Sii sollecito nel bene, e [p. 79 modifica]della commodità de’ servidori tuoi, acciocchè non solo ti temino come signore, ma come benefattore, e padre ti amino, e ti osservino. Ad imparar sempre cose migliori non ti rincresca giammai. Alla donna non confidar i tuoi segreti, perciocchè ella va sempre imaginandosi in che modo essa signoreggiare ti possa, ed a suo modo farti fare. Ogni dì serba qualche cosa per il giorno di domani, che meglio è dopo la morte avere, che lasciare anco a tuoi nemici, che mentre tu vivi aver necessità del pane degli amici. Veggati gli uomini che t’incontrano, benigno, ed umano, e nelle salutazioni, e risposte mostrati mansueto, e piacevole: ricordandoti sempre, che il Cane, col festeggiar colla coda, suole acquistarsi il pane. Non ti pentir giammai di esser buone, nè di operare. Susurroni, apportatori, e maledicenti scaccia di casa tua, perciocchè le cose da te, ad altrui dette, e fatte, ad altrui malignamente rapportano. Siano sempre le lue azioni tali, che di quelle non ti abbi a dolere, nè pentire giammai. Delle avversità, le quali senza tua colpa si avvengono, non ti pigliare, oltre il dovere, affanno, e noja; ma sii paziente costante, e forte. Non intervenire mai a sciocchi, infedeli, dannosi consigli, ed i costumi, e le azioni degli uomin cattivi, e vituperosi non voler seguitare nè imitar giammai.