Vita del glorioso martire s. Secondo (1823)/Relazione

Relazione del portentoso rinvenimento alle sponde del fiume Tanaro del busto di s. Secondo, stato derubato insieme a vasi sacri nella notte del primo maggio dell’anno 1800

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Relazione del portentoso rinvenimento alle sponde del fiume Tanaro del busto di s. Secondo, stato derubato insieme a vasi sacri nella notte del primo maggio dell’anno 1800
Estratto

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RELAZIONE

Del portentoso rinvenimento alle sponde del fiume Tanaro del Busto di S. SECONDO, stato derubato insieme a Vasi Sacri nella notte del primo maggio dell’anno 1800.


Il Sommo Iddio ammirabile ne’ suoi Santi lascia talora che dalle cause seconde ne provengano effetti, che la speciale protezione de’ medesimi comprovando facciano negli uomini accrescere la confidenza in questi loro [p. 60 modifica]Patroni. Di tale incontrastabile prova si è il furto seguito la notte del primo maggio 1800 nella sagrestia dell’insigne Collegiata di S. Secondo, dove alcuni ladri, previa scalata, e rottura delle ferrate alla finestra esistenti, e slogamento delle serrature del guardamobile, esportarono due calici, due pissidi, un raggio, un incensiere, una navicella, e quel che è dappiù l’antichissimo Busto d’argento rappresentante l’esimio Protettore S. Secondo da 18 secoli oggetto della universale religiosa venerazione. Allo spuntar del giorno scoperta la cosa, e divulgata la notizia diede il divoto popolo segni d’altissima afflizione e dirò così, di una sacra rabbia per lo smarrimento di un tanto prezioso tesoro; e postisi da chi saggiamente governava in opera tutti i mezzitermini per rinvenire le traccie che guidassero allo scoprimento del furto, si videro piene le contrade di militi, di truppe di persone d’ogni genere, che ne’ luoghi sospetti entrando, e rugando stavano affannosamente [p. 61 modifica]applicate alla importantissima operazione. Ma non era alle opre umane riserbato il vanto di ridonare la gioja, ed il tesoro al popolo afflitto: volle Iddio con questo successo dare al suo Santo un nuovo titolo di gloria, e dispose che alle sponde del vicino Tanaro, in sito assolutamente dimenticato, dove nelle innondazioni sogliono le acque depositarsi, Guglielmo Argenta, e Secondo Terzuolo Pescatori alle ore nove di Francia del mattino delli 2 maggio si recassero; e che non ostante la perduta speranza di rinvenire colà pesci stante le inutili precedenti prove, di colà non si dipartissero finchè non s’intoppassero in una cordicella che appena visibilmente l’acqua lambendo veniva ad annodarsi ad un tronco della foltissima soprapposta siepe; per la qual cosa spinti dalla curiosità, a fatica traendo la fune, cavarono dall’acqua un panno lino di gravissimo peso, quale conteneva il Busto del glorioso Martire, le due pissidi, buona parte del raggio, [p. 62 modifica]l’incensiere, la navicella, nulla mancandovi che i due calici, il tutto scomposto, però in caso di facile riaggiustamento.

Fu tale la gioconda sorpresa di questi uomini che chiamati alcuni compagni alla custodia del deposito, volarono in Città gridando: abbiamo ritrovato il nostro S. Secondo, ed il nome di S. Secondo in mille bocche risuonando cangiò in altrettanta gioja la antecedente costernazione. Di fatti in un istante la numerosa popolazione tripudiando uscì dalla porta di San Rocco, e si incamminò al luogo del portentoso rinvenimento a rivedere l’oggetto de’ suoi voti; tutte le campane suonarono a festa; ed immediatamente venne recato il Busto del Santo alla Chiesa suburbana de’ Ss. Apostoli ove fu rappezzato, quindi alle ore 22 portato alla detta porta, dove Monsignore Vescovo con solenne processione, dall’insigne Capitolo preceduto e da varie Confraternite, coll’onorevole intervento dei sig. del Governo, del [p. 63 modifica]Corpo Civico, e da tutto il Corpo Milite volontario, lo ricevette, e lo accompagnò alla Chiesa di esso Santo titolare, in cui diede solennissima benedizione, previa panegirica orazione del chiarissimo Oratore P. Quadrupani, ed abbellita dalla parata del detto Corpo de’ Militi volontarj.

V.° Odetti Arcid.no per S. E.
V.° T. Gentile Prefetto delle R. Scuole.
V.° Fea Prefetto per la gran Cancelleria.