Viaggio sentimentale di Yorick (Laterza, 1920)/XXXIII. Il marito
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Traduzione dall'inglese di Ugo Foscolo (1813)
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XXXIII
IL MARITO
PARIGI
Io aveva già contate venti battute, e mi mancava poco alla quarantesima, quando il marito comparí da una retrostanza improvviso, e guastò sul piú bello i miei conti. — Non è se non se mio marito — diss’ella. — Io dunque mi rifeci a contare da capo. — Monsieur è tanto garbato — diceva ella al marito, — che, passando da noi, s’è voluto incomodare a tastarmi il polso. — Il marito si levò il cappello, mi s’inchinò, disse ch’io gli faceva trop d’honneur: disse, si ripose il cappello e se n’andò.
— Dio mio, Dio mio! — dissi meco — e questo uomo sarà egli marito di questa donna? —
Quei pochi, che sanno il perché della mia esclamazione, non s’abbiano a male, s’io la commento in grazia di chi non lo sa.
In Londra un bottegaio e la moglie d’un bottegaio paiono d’una polpa e d’un osso1; e benché le doti del corpo e dell’animo sieno in essi diverse, sono nondimeno ripartite tra di loro in tal guisa, ch’ei si stieno appaiati e d’accordo per quanto tra marito e moglie si può.
In Parigi troveresti a fatica due individui di specie cosí svariate come il bottegaio e la moglie del bottegaio. La potestà legislatrice e l’esecutrice della bottega non risiedono ne! marito. Miracolo se ci passa; ma in qualche sua cieca malaugurata camera siede insociabile al buio con quel suo cuffiotto di notte, figliuolo selvatico della Natura, e tal quale la Natura se lo lasciò scappare di mano.
Cosí, poiché il genio d’un popolo, il quale osserva la legge salica2 unicamente per la corona, ha ceduto questa e molte altre aziende alle donne, le donne, per un assiduo diverbio dal mattino alla sera con avventori d’ogn’indole e di ogni grado, si vanno, a guisa di sassuoli dibattuti a lungo insieme in un sacco, non solo per quell’attrito amichevole dirozzando dell’asprezza delle loro scaglie, ma si ritondano e si bruniscono e spesso acquistano l’iride del diamante. Monsieur le mari è di poco migliore del ciottolone che ti sta sotto a’ piedi.
Certo, certo, o mortale! non ti sta bene quel sederti là solo3; tu se’ nato al conversare socievole e alle cortesi accoglienze; e per prova me ne riporto al miglioramento che ne deriva alla nostra natura.
— E come batte il mio polso, monsieur?
— Soavissimamente, e com’io me l’aspettava — risposi, mirandola placidamente negli occhi. — Essa mi rispondeva per ringraziarmene; se non che il fattorino venne in bottega co’ guanti. — A propos — dissi — me ne bisognano appunto due paia.
Note
- ↑ «Et aedificavit Dominus Deus mulierem... et adduxít eam ad Adam. Dixitque Adam: — Hoc nunc os ex ossibus meis, et caro de carne mea». Genes., cap ii, 22, 23 [F.].
- ↑ Statuto fondamentale antichissimo della monarchia francese: contiene settantun articoli di leggi tutte abrogate dal tempo, tranne quella dell’articolo sesto, che esclude le femmine dal trono, come inette alla guerra [F.].
- ↑ «Dixit quoque Dominus Deus; — Non est bonum esse hominem solum».— Genes., cap. ii, 18. «Vae soli!». Eccles., cap. iv, 10 [F.].