Viaggio in Dalmazia/Del Contado di Traù/8. Degl'Insetti nocivi
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§. 8. Degl’Insetti nocivi.
Molti insetti congiurano ai danni d’ogni sorta di produzioni campestri sotto quella dolce temperatura; e di raro avviene, che il rigore del Verno ne spenga, o diminuisca universalmente le spezie per vantaggio comune. Il più fatale si è il Punteruolo dagli abitanti detto magnacoz. Oltre a quelli, che vivono a spese de’ frutti della terra, ve n’ànno di nemici agli animali, ed all’uomo particolarmente. Una spezie di Tarantola similissima a quella di Calabria, e di Puglia v’è conosciuta sotto il nome di Pauk, comune a tutti i Ragni, nell’Idioma Illirico. I contadini, che nella stagione ardente deggiono agire in campagna, sono frequentemente soggetti al morso di questo brutto insetto, come anche a quello del Ragno variegato, di corte gambe, conosciuto in Corsica sotto il nome di Malmignatto. Il rimedio, cui usano per calmare a poco a poco, e far poi cessare del tutto i dolori prodotti dal veleno del Pauk, si è il mettere gli ammalati a sedere su d’una fune non tesa, ben raccomandata da’ due capi alle travi, e dondolarveli per cinque, o sei ore: rimedio analogo alla danza de’ Tarantolati Pugliesi. Questi Pauk di Dalmazia sono irsuti, e tigrati come le Tarantole del Regno, e ànno solamente talvolta qualche varietà ne’ colori; del resto eglino sono d’indole egualmente fiera, ed audace.
Io conosco molto questa razza di bestiuole malefiche, perchè in molti luoghi ò avuto l’opportunità di studiarle, e ne ò anche nodrito alcuna volta per qualche tempo ne’ vetri. Voi ne avrete veduto presso il N. U. s. Giacomo Morosini una, ch’io ò portata di Manfredonia, pochi anni sono, e che visse molti mesi a Venezia pasciuta di mosche, malgrado alla differenza del clima.
Aggradite, dolcissimo Amico, in questa lunga Lettera un pegno della mia costantissima stima, e tenerezza per Voi; e se agli studj vostri potete rubar qualche ora di tratto in tratto, scrivete anche da codeste rimote contrade ad un uomo, che v’amerà sempre, e non cesserà di dolersi della fortuna, che gli à fatto avere una Patria così lontana da quella, cui le virtù, e ’l saper vostro resero illustre fra noi.