Versi (Prati)
Questo testo è incompleto. |
◄ | Taccuino | Speranza | ► |
Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
V
VERSI
Io lascio i versi miei dalla finestra
volar, come una schiera d’augelletti;
e quai fuggon da manca, e quai da destra,
ciel turchino occupando, árbori e tetti:
ma, per landa fiorita o per silvestra,
caso li tragga o novitá li alletti,
c’è sempre una gentil che li ammaestra,
quella donna gentil che li ha concetti.
Natura madre, aiuta i vagabondi,
che, seminati al clivo o a la pianura,
cantan sui davanzali e per le Irondi.
E se, gelida e sorda al dolce grido,
passa la gente nova e non li cura,
deh! rimenali, o madre, al primo nido.