Vergine bella, che di sol vestita (Lucas)
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Coronata di stelle, al sommo Sole
Piacesti sì, che ’n te sua luce ascose;
Amor mi spinge a dir di te parole,
5Ma non so ’ncominciar senza tu’ aita
E di Colui ch’amando in te si pose.
Invoco lei che ben sempre rispose
Chi la chiamò con fede.
Vergine, s’a mercede
10Miseria estrema de l’umane cose
Già mai ti volse, al mio prego t’inchina;
Soccorri a la mia guerra,
Bench’i’ sia terra, e tu del ciel regina.
Vergine saggia, e del bel numero una
15De le beate vergini prudenti,
Anzi la prima e con più chiara lampa;
O saldo scudo de l’afflitte genti
Contr’a’ colpi di Morte e di Fortuna,
Sotto ’l qual si trïonfa, non pur scampa;
20O refrigerio al cieco ardor ch’avvampa
Qui fra i mortali sciocchi;
Vergine, que’ belli occhi,
Che vider tristi la spietata stampa
Ne’ dolci membri del tuo caro Figlio,
25Volgi al mio dubbio stato,
Che sconsigliato a te vèn per consiglio.
Vergine pura, d’ogni parte intera,
Del tuo parto gentil figliuola e madre,
Ch’allumi questa vita e l’altra adorni;
30Per te il tuo Figlio e quel del sommo Padre,
O fenestra del ciel lucente, altera,
Venne a salvarne in su li estremi giorni;
E fra tutt’i terreni altri soggiorni
Sola tu fosti eletta,
35Vergine benedetta,
Che ’l pianto d’Eva in allegrezza torni.
Fammi, chè puoi, de la sua grazia degno,
Senza fine, o beata
Già coronata nel superno regno.
40Vergine santa, d’ogni grazia piena,
Che per vera et altissima umiltate
Salisti al ciel, onde miei preghi ascolti;
Tu partoristi il fonte di pietate,
E di giustizia il sol, che rasserena
45Il secol pien d’errori oscuri e folti:
Tre dolci e cari nomi ha’ in te raccolti,
Madre, figliuola e sposa;
Vergine glorïosa,
Donna del Re che nostri lacci ha sciolti
50E fatto ’l mondo libero e felice:
Nelle cui sante piaghe
Prego ch’appaghe il cor, vera Beatrice.
Vergine sola al mondo, senza esempio,
Che ’l ciel di tue bellezze innamorasti,
55Cui nè prima fu simil, nè seconda;
Santi pensieri, atti pietosi e casti
Al vero Dio sacrato e vivo tempio
Fecero in tua verginità feconda.
Per te può la mia vita esser gioconda,
60S’a’ tuoi preghi, o Maria,
Vergine dolce e pia,
Ove ’l fallo abbondò la grazia abbonda.
Con le ginocchia de la mente inchine
Prego che sia mia scorta,
65E la mia torta via drizzi a buon fine.
Vergine chiara e stabile in eterno,
Di questo tempestoso mare stella,
D’ogni fedel nocchier fidata guida;
Pon’ mente in che terribile procella
70I’ mi ritrovo, sol, senza governo,
Et ho già da vicin l’ultime strida.
Ma pur in te l’anima mia si fida;
Peccatrice, i’ no ’l nego,
Vergine; ma ti prego
75Che ’l tuo nemico del mio mal non rida.
Ricorditi che fece il peccar nostro
Prender Dio, per scamparne,
Umana carne al tuo virginal chiostro.
Vergine, quante lagrime ho già sparte,
80Quante lusinghe e quanti preghi indarno,
Pur per mia pena e per mio grave danno!
Da poi ch’i’ nacqui in su la riva d’Arno,
Cercando or questa et or quell’altra parte,
Non è stata mia vita altro ch’affanno.
85Mortal bellezza, atti e parole m’hanno
Tutta ingombrata l’alma.
Vergine sacra et alma,
Non tardar, ch’i’ son forse a l’ultimo anno.
I dì miei, più correnti che saetta,
90Fra miserie e peccati
Sonsen andati, e sol Morte n’aspetta.
Vergine, tale è terra e posto ha in doglia
Lo mio cor, che vivendo in pianto il tenne,
E di mille miei mali un non sapea;
95E, per saperlo, pur quel che n’avvenne
Fôra avvenuto; ch’ogni altra sua voglia
Era a me morte et a lei fama rea.
Or tu, Donna del ciel, tu nostra dea
(Se dir lice e convènsi),
100Vergine d’alti sensi,
Tu vedi il tutto; e quel che non potea
Far altri è nulla a la tua gran vertute,
Por fine al mio dolore;
Che a te onore et a me fia salute.
105Vergine, in cui ho tutta mia speranza
Che possi e vogli al gran bisogno aitarme,
Non mi lasciare in su l’estremo passo:
Non guardar me, ma chi degnò crearme;
No ’l mio valor, ma l’alta sua sembianza
110Ch’è in me, ti mova a curar d’uom sì basso.
Medusa e l’error mio m’ han fatto un sasso
D’umor vano stillante:
Vergine, tu di sante
Lagrime e pie adempi ’l mio cor lasso;
115Ch’almen l’ultimo pianto sia devoto,
Senza terrestre limo,
Come fu ’l primo non d’insania vòto.
Vergine umana e nemica d’orgoglio,
Del comune principio amor t’induca;
120Miserere d’un cor contrito, umile:
Chè se poca mortal terra caduca
Amar con sì mirabil fede soglio,
Che devrò far di te, cosa gentile?
Se dal mio stato assai misero e vile
125Per le tue man resurgo,
Vergine, i’ sacro e purgo
Al tuo nome e pensieri e ’ngegno e stile,
La lingua e ’l cor, le lagrime e i sospiri.
Scorgimi al miglior guado,
130E prendi in grado i cangiati desiri.
Il dì s’appressa, e non pòte esser lunge,
Sì corre il tempo e vola,
Vergine unica e sola;
E ’l cor or conscïenzia or morte punge.
135Raccomandami al tuo Figliuol, verace
Omo e verace Dio,
Ch’accolga ’l mio spirto ultimo in pace.