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FRANCESCO PETRARCA
Fugge, e la morte n’è sovra le spalle.
100Voi siete or qui; pensate alla partita:
Chè l’alma ignuda e sola
Convien ch’arrivi a quel dubbioso calle.
Al passar questa valle
Piacciavi porre giù l’odio e lo sdegno,
105Venti contrari alla vita serena:
E quel che ’n altrui pena
Tempo si spende, in qualche atto più degno
O di mano o d’ingegno,
In qualche bella lode,
110In qualche onesto studio si converta:
Così quaggiù si gode,
E la strada del ciel si trova aperta.
Canzone, io t’ ammonisco
Che tua ragion cortesemente dica,
115Perchè fra gente altera ir ti conviene;
E le voglie son piene
Già dell’usanza pessima ed antica,
Del ver sempre nemica.
Proverai tua ventura
120Fra magnanimi pochi, a chi ’l ben piace.
Di’ lor: chi m’assecura?
I’ vo gridando: pace, pace, pace.
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Coronata di stelle, al sommo Sole
Piacesti sì, che ’n te sua luce ascose;
Amor mi spinge a dir di te parole,
5Ma non so ’ncominciar senza tu’ aita
E di Colui ch’amando in te si pose.
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