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FRANCESCO PETRARCA
Invoco lei che ben sempre rispose
Chi la chiamò con fede.
Vergine, s’a mercede
10Miseria estrema de l’umane cose
Già mai ti volse, al mio prego t’inchina;
Soccorri a la mia guerra,
Bench’i’ sia terra, e tu del ciel regina.
Vergine saggia, e del bel numero una
15De le beate vergini prudenti,
Anzi la prima e con più chiara lampa;
O saldo scudo de l’afflitte genti
Contr’a’ colpi di Morte e di Fortuna,
Sotto ’l qual si trïonfa, non pur scampa;
20O refrigerio al cieco ardor ch’avvampa
Qui fra i mortali sciocchi;
Vergine, que’ belli occhi,
Che vider tristi la spietata stampa
Ne’ dolci membri del tuo caro Figlio,
25Volgi al mio dubbio stato,
Che sconsigliato a te vèn per consiglio.
Vergine pura, d’ogni parte intera,
Del tuo parto gentil figliuola e madre,
Ch’allumi questa vita e l’altra adorni;
30Per te il tuo Figlio e quel del sommo Padre,
O fenestra del ciel lucente, altera,
Venne a salvarne in su li estremi giorni;
E fra tutt’i terreni altri soggiorni
Sola tu fosti eletta,
35Vergine benedetta,
Che ’l pianto d’Eva in allegrezza torni.
Fammi, chè puoi, de la sua grazia degno,
Senza fine, o beata
Già coronata nel superno regno.
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