Vecchie storie d'amore/Le fonti
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LE FONTI
I.
1. Fabliau de Guillaime au faucon.
2. Fabliau du Vair Palefroi e una favola di Fedro — La se conda parte è d’invenzione.
3. Masuccio Salernitano.
II.
1. Prato Spirituale dei Santi Padri, cap.º XI: “.... nel monasterio di Pentula era un frate a sé medesimo molto intento e continente; ed essendo impugnato dallo spirito della fornicazione, non potendo questa battaglia sostenere, uscì dal monasterio e andò in Gerico per satisfare alla sua concupiscenza; e súbito che e’ fu entrato nella cella della meretrice fu tutto leproso....„
2. Gesta Romanorum (De constantia fidelis animae): “.... post gallicantum de lecto surrexit, intime firmamentum vidit, in quo dare dominum nostrum I. C. inter stellas respexit et dicentem: .... tempus est ut pro meo amore.... studeas viriliter contra inimicos meos pugnare....„ etc. Ma d’invenzione sono il secondo e il terzo capitolo.III.
1. Novellino: Qui conta una novella d’amore.
2. Fabliau: Le chevalier qui recouvra l’amour de sa dame.
3. Fabliau: Roman de un chevalier et de sa dame et de un clerk. — I lascivi novellieri erotici del ’400 sono alcuni volgarissimi; altri (ricordate il Piccolomini) sentimentali. Riuscii a rendere questa disuguaglianza del sentire in una novella sola?
4. La corruzione della passione erotica nel secolo XVI quali novellieri resero meglio di queste Lettere Amorose di Alvise Pasqualigo (Venezia, 1569)? [Vedi A. A. Romanzieri e Romanzi del cinq. e del seic.] Ne’ riferimenti ho mutato solo la grafia.
5. Novelle degli Accademici Incogniti (30ª, di F. Carmeni).
6. Gesta Romanorum: “Legitur, ut dicit Macrobius, quod erat quidam miles qui habuit uxorem suam suspectam....„ Chiede, il soldato, consiglio al prete; il quale “manum dominae accepit et pulsum suum tetigit; deinde sermonem de eo fecit, cum quo erat scandalizata et vehemens suspicio: statim pre gaudio pulsus incepit velociter moveri et calefieri.... Clericus, cum percepisset hoc, incepit sermonem de viro suo habere, et pulsus statim ab omni motu et calore cessabat.„
Fu scritta, quest’ultima, nel marzo del 1894.