Vago, leggiadro, caro Bambolino
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XXXIX.
Vago, leggiadro, caro Bambolino,
La tua Germana ov’è? più non la vede
L’usato fonte, e ’l bel colle vicino:
Dimmi ov’andò col gregge, e quando riede?
Se dir lo sai, vò darti un porporino
Pomo maggior di quel che Albin ti diede?
Dillo, e ti serbo un bel verde Augellino,
Cui lega un lungo filo il manco piede.
Tu taci? O ingrato pur quant’Ella è ingrata!
10Narrar non ti vo’ più miste co’ baci
Le dolci fole della bella Fata.
Ma tu chiami la Madre? oh miei fallaci
Voti! la Madre, ch’è già meco irata!
Prenditi il Pomo, semplicetto, e taci.