Trento e il suo circondario descritti al viaggiatore/Distretto di Lavis I. Topografia dei paesi
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DISTRETTO DI LAVIS
I.
TOPOGRAFIA DEI PAESI
Il Distretto di Lavis si estende sopra una superficie di 62.7 Kilm. q.; accoglie una popolazione di 8763 abitanti divisi in cinque Comuni: Lavis, Meano, Giovo, Faedo e San Michele. Si forma di quel tratto di valle dell’Adige che dal Distretto di Trento va sino a quello di Egna, sempre sulla sinistra del fiume, e monta dal piano pei colli di ambidue le sponde dell’Avisio sino al confine del Distretto di Cembra. I suoi monti non offrono un’elevatezza maggiore di qualche centinajo sopra i mille metri dal livello del mare e sono quasi per intiero privi di boschi e di pascoli.
LAVIS (219 m. — 2361 ab. — Alberghi: Corona Imperiale): amena borgata posta sulla sponda destra dell’Avisio alla distanza di 9 Kilm. da Trento. Tocca circa 150 anni di esistenza: prima non era che una vasta renaja formata dal torrente, ed a sbarazzarvela s'accinsero parecchie famiglie di Pressano; che, scese al piano, costruirono qualche casa, e vi fissarono dimora, coltivando il terreno a campagna, e difendendosi dall'Avisio con opportune arginature; le quali un po' alla volta ne restrinsero il corso e diedero ad esso una via stabile, perpendicolare all'Adige, dove ha la sua foce; arginature rese al presente tanto solide, tanto robuste e ben costrutte che destano l'ammirazione in chi le osserva. — Nell'anno 1670 i Pressanesi ivi stabiliti non erano più di 734, e li dirigeva nello spirituale un primissario dipendente dalla parocchia di Giovo. Indi crebbero a segno, che nel 1810 la popolazione, in numero di 2000, si trovò unita in un borgo già formato e disposto a divenire la sede di un distretto giudiziale, e d'una parrocchia che ebbe principio il 12 Maggio 1835. — Ha case fabbricate con buon gusto, vie regolari e pulite, scuole popolari, una Casa di ricovero con ospitale, una Stazione ferroviaria con ufficio telegrafico, una bella Chiesa a stile romanesco eretta sul disegno dell’Ingegnere Caminada (1771). Conta parecchi opifici per la filatura e il lavoro della seta, tra cui primeggiano quelli del Signor Tambosi di Trento; e ne tengono uno assai grandioso i fratelli Erbert di Klagenfurt per la fabbricazione della Biaca. — Sulla porta di casa Viero s’ammira lo stemma Schuldhaus eseguito dal trentino Scultore Alessandro Vittoria; e poi rimane a vedersi il ponte di ferro, che lega Lavis con San Lazzaro fabbricato nel 1879 dai Signori Körösi di Graz per conto del Governo.
Lavis si ricorda nella storia delle guerre napoleoniche in due scontri tra Francesi ed Austriaci: il primo avvenuto a dì 5 Settembre 1796, quando gli Austriaci, cacciati da Trento, corsero a fortificarsi nelle case poste in riva all’Avisio, resistendo agli urti del nemico sino all’arrivo del Generale Vaubois; il quale, sospettando complicità da parte de’ terrazzani, permise che s’incendiassero le case fortificate e si saccheggiassero le non fortificate, non eccettuata la Chiesa. Il secondo scontro ebbe luogo nel 1809, quando i Tirolesi infiammati dallo spirito guerriero di Andrea Hofer s’armarono a resistere ai Bavaresi ed ai francesi. Avvenne per ciò, che a dì cinque ottobre dello stesso anno gl’insorti Tirolesi s’erano posti alla difesa del ponte sull’Adige, assaliti dai Francesi in ischiena, furono costretti a ripararsi nella Casa del Dazio, dove perirono sotto i colpi delle baionette nemiche. — Del rimanente gli abitanti di Lavis si distinguono per intelligenza e bontà di carattere; sono laboriosi, appassionati agricoltori favoriti da un suolo ubertoso che dà uve che sono delle migliori della valle dell’Adige ed altre frutta. Essi hanno poi nelle acque dell’Avisio una risorsa destinata ad aumentare colla regolarizzazione dell’Adige.
Distanze
da Lavis in ore di cammino ai paesi situati nel perimetro del Distretto.
Da Lavis | a San Lazzaro | ore | — | min. | 10 |
" | a Pressano | " | — | " | 20 |
" | a Nave San Felice | " | — | " | 35 |
" | a Sorni | " | 1 | " | 30 |
" | a Vigo Meano | " | 1 | " | — |
" | a Gazzadina | " | — | " | 30 |
" | a Meano | " | — | " | 30 |
" | a Gardolo di Mezzo | " | 1 | " | 30 |
" | a Cortesano | " | 1 | " | 30 |
" | a Verla | " | 1 | " | — |
" | a Mosanna | " | — | " | 15 |
" | a Ceola | " | 1 | " | 30 |
" | a Valternigo | " | 1 | " | 30 |
" | alle Ville | " | 1 | " | 30 |
" | a Faedo | " | 3 | " | 15 |
" | a San Michele | " | 2 | " | 30 |
San Lazzaro (219 ab.): casale situato sulla strada di Trento a Lavis, tanto vicino alla sua borgata (0.8 Kilm.), che lo si potrebbe considerare come una contrada della medesima. — Pressano (439 ab.) spetta al Comune di Lavis, ed è un paesello di antica origine, un tempo abitato da molte nobili famiglie, delle quali si notano i Passi, i de Longo, i Callianero Besenella, Crosina, Messina ecc. È situato in pendio chiamato la Presa, alla distanza di 1.9 Kilm. dal suo capoluogo. Ha case fabbricate con qualche regolarità, parecchie logore dal tempo, e tuttavia conservanti qualche cosa di maestoso; una Chiesa antica con cappella interna decorata da due quadri laterali d’ignoto autore; contorni amenissimi e vista che si distende sul corso sottostante dell’Adige e ai monti Paganella, Bondone ecc.
Nave San Felice (202 m. — 138 ab.): piccolo villaggio posto alla sponda sinistra dell’Adige discosto da Lavis 4 Kilm. in direzione di San Michele. Si circonda dei casali Spiazzol, Grillo, Calianer, Spon, Toldino e Fratta, e tiene un porto per transitare da una sponda all’altra del fiume. — Sorni (284 ab): paesello messo in pendio tra Pressano e San Michele. S’allontana dal suo borgo 5. 7 Kilm., e lo abita una popolazione per la massima parte avventizia, venutavi in qualità di coloni. Vi si confeziona il Teroldico, che è forse il vino più robusto del Trentino. — Vigo Meano (567 m. — 613 ab.) si tiene al colle tra Gardolo e Lavis, da cui dista 3.8 Kilm. - Gazzadina (212 ab.) è posta del pari in colle a poca distanza da Lavis (2.8 Kilm.) — Meano (391 m. — 596 ab.) ne dista 2.5 ed è un ameno paesello posto anch’esso sul pendio del monte che ricetta Gardolo di Mezzo, Cortesano, Vigo, Gazzadina e Camparta; frazioni del suo Comune. — Cortesano (272 ab.) si sta lungi dal capoluogo 4.4 Kilm., e sopra un’altura mostra un vecchio castello, che la tradizione vuole un tempo abitato da un tirannuncolo.
Verla (513 m. — 609 ab): paesello posto alla destra dell'Avisio. Dista da Lavis 5.7 Kilm., ed ha una bella Chiesa parocchiale eretta sui disegni dell'Architetto Caminada, adorna nelle pareti laterali del presbitero con affreschi del Parlazzi di Cembra, e rallegrata da un rinomato concerto di campane. Gode di un clima dolcemente temperato, d’aria salubre e di un suolo ferace che dà buone uve, castagne molto saporite, e frutta che nel sapore non la cedono a queste, cereali e gelsi; e in ciò condividono la sorte. Mossana (74 ab.), e Ceola (209 ab.), la prima vegliante sui ruderi dell'antica Chiesa di San Giorgio, dove i fedeli del Comune di Giovo soleano soddisfare al loro culto sotto la direzione di uno dei Canonici Regolari di San Michele. — Verla è sede del Comune predetto, il quale trae il suo nome dal giogo o monte, su cui sono i villaggi che lo compongono; vale a dire, oltre i nominati, Palù (536 ab.), Valternigo (127 ab.) coll'antichissima Chiesetta di San Floriano (689 m.) eretta sopra uno scoglio, che dà una vista stupenda, e le Ville (512 ab.), piccolo villaggio, che sorge presso l’ antico castello di Giovo, del quale non rimangono che due torri.
Faedo (658 ab): paesello situato sopra un altipiano ad oriente di San Michele con fabbricati più o meno regolari e una Chiesa curaziale. Si discosta da Lavis 11.4 Kilm., ed ha contorni, che nella parte inferiore si coltivano a viti e a gelsi; e nella superiore, a soli cereali. Al suo Comune appartengono i casali di Masetto e Cadino, non meno che il castello che vi sta presso ed è detto Castel Corona o pei tedeschi Königsperg — San Michele (199 m. — 614 ab. — Alberghi: Acquila nera) è posto al piano e forma un paesetto che ha l'aspetto di una piccola borgata. Dista da Lavis 8.2 Kilm., ed è sulla strada che mena da Trento a Salorno. Ha case ben costrutte, vie regolari, scuole pei fanciulli e le fanciulle, una stazione telegrafica alla Ferrovia, e un grandioso Istituto agrario provinciale di recente erezione, tutto coltivato all'intorno, per uso di scuola, coi sistemi più moderni. Occupa il cessato Monastero dei Canonici Regolari di Sant'Agostino eretto nell'anno 1145, quando Odalrico dei Conti di Piano (Eppan) fece dono del castello ivi posseduto colle terre annesse alla Prelatura di Navicella (Naustift) presso Bressanone a patto che vi si fondasse un Convento. A fabbrica compiuta que' Canonici ottennero dal Vescovo Altemano i diritti parocchiali di San Michele, che furono estesi dipoi alla Chiesa di Giovo, e conseguirono per essi i beni della Chiesa di San Floriano tenuti una volta dalla sopressa Congregazione di Regolari per l’alloggio e trattamento dei passaggieri. Ebbero in seguito altra parocchia e stazioni di cura d’anime, e vi prosperarono sino all'anno 1796, nel quale i Francesi saccheggiarono il Convento e ruppero le fila della pace che vi godevano i Canonici. A dì 2 Luglio 1807 un decreto del Governo Bavarese tolse loro ogni speranza di più rimanervi: i beni del Convento furono sottoposti ad amministrazione, devolvendone le rendite in favore dell’Università di Innsbruk; rendite che poscia servirono ad accrescere il fondo di religione.