vasta renaja formata dal torrente, ed a sbarazzarvela s'accinsero parecchie famiglie di Pressano; che, scese al piano, costruirono qualche casa, e vi fissarono dimora, coltivando il terreno a campagna, e difendendosi dall'Avisio con opportune arginature; le quali un po' alla volta ne restrinsero il corso e diedero ad esso una via stabile, perpendicolare all'Adige, dove ha la sua foce; arginature rese al presente tanto solide, tanto robuste e ben costrutte che destano l'ammirazione in chi le osserva. — Nell'anno 1670 i Pressanesi ivi stabiliti non erano più di 734, e li dirigeva nello spirituale un primissario dipendente dalla parocchia di Giovo. Indi crebbero a segno, che nel 1810 la popolazione, in numero di 2000, si trovò unita in un borgo già formato
e disposto a divenire la sede di un distretto giudiziale, e d'una parrocchia che ebbe principio il 12 Maggio 1835. — Ha case fabbricate con buon gusto, vie regolari e
pulite, scuole popolari, una Casa di ricovero con ospitale, una Stazione ferroviaria con ufficio telegrafico, una bella Chiesa a stile romanesco eretta sul disegno dell’Ingegnere Caminada (1771). Conta parecchi opifici per
la filatura e il lavoro della seta, tra cui primeggiano quelli del Signor Tambosi di Trento; e ne tengono uno assai grandioso i fratelli Erbert di Klagenfurt per la fabbricazione della Biaca. — Sulla porta di casa Viero s’ammira lo stemma Schuldhaus eseguito dal trentino Scultore Alessandro Vittoria; e poi rimane a vedersi il ponte di ferro, che lega Lavis con San Lazzaro fabbricato nel 1879 dai Signori Körösi di Graz
per conto del Governo.