Trento e il suo circondario descritti al viaggiatore/Distretto di Lavis II. Castelli (Castel Corona)
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II.
CASTELLI
(Castel Corona)
Il Castel Corona sorge in eminenza sopra San Michele, dirimpetto la via che da questo paesello mena a Mezzolombardo. Nulla tiene della sua forma antica, ridotto com’è al presente ad una vasta Casa rurale che riceve un’ aspetto di castello dall’ altura su cui si trova e dai boschi che lo circondano. Un tempo era posseduto dai Signori di Piano; cadde in appresso in mano de' Conti del Tirolo, che se ne resero padroni e ve lo fecero amministrare da Vicarj da loro nominati; indi nell'anno 1648 (10 Marzo) fu ceduto a titolo pignoratizio ai fratelli Bartolomeo e Pietro Zenobio patrizj veneti, insieme colla relativa giurisdizione; la quale si estendeva su San Michele, Lavis, Faedo e Cembra. In fine la Casa Zenobio passò quel feudo, per via di donne, alla famiglia illustre de’ Conti Albrizzi di Venezia, e nell'anno 1835 i nuovi padroni rinunciarono al Governo i diritti di giurisdizione, e conservarono il possesso del Castello.
Distanze
in ore di cammino da Lavis a varii punti alpini.
Da Lavis alla Cima della Corona per le Ville | ore 2 min. 15 |
" al Monte Alto per Faedo | ore 2 min. - |
" alla Costa Secca per Faedo e le Buse | ore 1 min. 15 |
" al monte Speggia per San Floriano | ore 4 min. - |
" al Calisio per Meano | ore 2 min. 15 |
Il monte Corona (1032 m.) sorge a settentrione di Verla sul destro fianco dell'Avisio; dove all'arenaria, al Verrucano, al calcare conchigliare, succedono gli strati di Esino. Si copre nel versante settentrionale a bosco, mentre nella parte opposta non tiene che una superficie cespugliosa o ridotta a qualche pascolo. La sua cima s’eleva isolata e maestosa tra gli altri monti, e dà una vista che si estende (a mattina) dalle valli di Cembra e di Pinè alla Costalta e al Fravort; a Sporminore, allo Spinale et. (a sera ed a settentrione), e in fine (a mezzogiorno) alla valle dell’Adige sino a Besenello, Sant' Anna e più.
Il Monte Alto (1080 m.) si tiene, come il precedente, a nord di Faedo, ed è monte che si veste a boschi di faggio, di pino e abete, e dà bella vista sulle vallate vicine. — La Costa Secca (1344 m.) non offre altro che la sterilità significata dal suo nome e nessuna vista; — e il monte Speggia (1090 m.) che si tiene a nord di Lisignago, non diferisce di molto; ma ne compensa l’ ascesa, passando pel colle di San Floriano, dove si apre alla vista un vasto orizzonte.