Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 88
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Del tempo di congiungere in matrimonio i figliuoli, et le figliuole. Cap. LXXXVIII.
Ma per discorrere alquanto più in particulare della età nellaquale conviene accompagnare in matrimonio i figliuoli et le figliuole, hanno i Filosofi del mondo trattato di questo articolo, et le considerationi loro non sono del tutto da disprezzare in questa parte. Primieramente adunque riprendono la congiuntione de i troppo giovanetti sposi, come incommoda alla buona procreatione de i figliuoli per quanto alla forma et robustezza del corpo si appertiene, il che ridonda anchora à nocumento dell’animo, di cui il corpo è instrumento, percioche si vede, che i parti de gli animali novelli sono imperfetti, et piccoli, et per il più partoriscono femine, onde non è da dubitare che il medesimo avvenga anchora ne gli huomini, et l’esperienza assai lo dimostra, che i figliuoli di padre et madre troppo teneri, sono debolucci à guisa di frutti acerbi, et prodotti quasi per forza, si come anchora di padri et madri mal disposti, nascono i figliuoli infermicci, percioche il parto prende qualità da i generanti. S’aggionga che le zitelle sentono maggior pena nel partorire, et tal’hora ne morono, et alcuni naturalmente parlando hanno posto in consideratione anco questo, cioè che giova alla continenza il maritare alquanto più tardi le figliuole, affermando che quelle, che troppo per tempo si maritano sono meno temperanti, ma non ha dubbio che i corpi de i mariti giovanetti ne patiscono, et s’impedisce il vigore, et il debito accrescimento loro. Vi è anchora un’altro incommodo non leggiero che i figliuoli di padre immaturo, et di troppo tenerà età, crescono quasi seco del pari, et hanno più tosto imagine di fratelli, et di coetanei che di figliuoli, la qual cosa toglie molto del rispetto, et della riverenza paterna et meno osservano la verecundia et soggettione filiale, onde hanno poi origine molti inconvenienti, et circa la educatione et circa il governo et reggimento famigliare, parendo al figliuolo esser tanto idoneo, et capace di governare come l’istesso padre; ma per contrario i figliuoli che nascono di padri troppo attempati, et per troppo lungo intervallo si allontanano dalla età paterna, spesse volte rimangono pupilli, et non hanno da i padri quegli aiuti, ch’erano necessarii per essere bene allevati, ne essi all’incontro possono rendere à tempo à i padri loro, l’honore, et le gratie, che con ogni offitio di gratitudine sono tenuti à rendere. Parimente par da considerare, che tra l’huomo et la donna non sia grande sproportione et disparità di età, come per esempio se la donna troppo avanza l’età dell’huomo, avverrà ch’ella già sia vecchia, à tempo che l’huomo sarà nel vigore et consistenza dell’età sua, la qual cosa sole essere occasione di alienare gli animi et diminuire l’amore; per tanto i medesimi Filosofi discendendo più al particulare, hanno detto alcuni di loro che la età conveniente di accompagnare in matrimonio quanto alla donna è l’anno decimo ottavo, et quanto all’huomo l’anno trentasettesimo, ponendo intervallo circa venti anni tra l’huomo et la donna, altri hanno posto l’età del maritare la donna l’anno ventesimo et dell’huomo il trentesimo, ponendo solo diece anni di differenza tra ambedue. Hor queste cose non si possono cosi esquisitamente difinire, è però ben fatto haver qualche riguardo à questi rispetti, che sono fondati sopra probabili ragioni per quanto però non impedissero maggior bene, onde santo Agostino nelle confessioni si dole, che precipitando già egli nella sua adolescenza, nella voragine della lussuria, i suoi non hebbero cura et provedimento di sostenerlo, co’l rimedio del matrimonio, et san Gioan Chrisostomo è della istessa sentenza che i figliuoli si debbiano maritare assai presto, per fuggire il grave pericolo della incontinenza, però conviene, che l’accorto padre vadi considerando molte cose, et se ò per la complessione del figliuolo ò per altro accidente vede essere espediente, prevenga le insidie di Satana, et dia moglie al figliuolo, si come anchora lo Apostolo Paulo condescendendo alla humana fragilità lo permette dicendo: Quod si non se continent, nubant, cioè se non possono contenersi si congiungano in matrimonio, dove non si parla delle vergini sacre, ne di quelli che hanno voto et obligo di continenza, ma di quelli che sono totalmente liberi, et possono anchora eleggere l’uno stato ò l’altro. Ma io voglio sperare, che i nostri figliuoli di famiglia, allevati christianamente fuggendo l’otio, et occupandosi utilmente et osservando i ricordi che sopra si sono dati, aspettaranno con castità il debito tempo del matrimonio, si che con ragione possano essere chiamati padri di famiglia anchor essi, et non correranno come animali bruti, ma come huomini ragionevoli et molto più come christiani al sacramento venerando del santo matrimonio.