Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro I/Capitolo 48

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Come il buono esempio paterno è importantissimo. Cap. XLVIII.

Che adunque la educatione de i figliuoli appertiene congiuntamente al padre, et alla madre, et che per la differenza del sesso, et della età, [p. 29r modifica]si può considerare qualche maggior convenienza nell’uno che nello altro, et che nondimeno in ogni tempo la buona madre può et deve esser sollecita della utilità del figliuolo in sin qui si è dimostrato. Hora saria tempo di entrare ad esporre alcuni particulari avvertimenti accommodati propriamente alla educatione christiana, acciò il fanciullino insieme co’l latte per quanto è possibile beva la bontà, et timor di Dio, et il vero culto della nostra santa religione. Ma prima che si dia principio a questo, mi par necessario un ricordo generale che ha da servire in tutti i tempi, et tanto maggiormente quanto il fanciullo crescendo con gli anni havrà maggior lume, et uso di ragione, et questo è il buono esempio paterno; percioche se noi parliamo de i fanciulli anchor teneri, et non capaci della ragione, è certo, che la maggior parte delle cose che fanno, le fanno per imitatione, et sono dalla natura istessa formati a questo, cioè all’imitare; in questa maniera imparano a parlare, et mentre altrui parla, guardano fisamente il movimento delle labbra, et osservano gli altri moti del corpo, et de gli occhi, mentre si vuole, ò si rifiuta alcuna cosa, et s’imprimono quelle imagini nella memoria, et come novelli habitatori di questo mondo, si maravigliano di ciascuna cosa che veggono, et son curiosi di veder cose nuove, et perche, come dice quel filosofo, sono i fanciulli a guisa d’una tavola nuda, dove anchora non è dipinto nulla, quindi avviene, che quei primi colori fanno gran presa; per il che conviene haver molta cura, che i fanciulli non vedano, nè odano cosa meno che honesta, anzi per contrario vedano, et odano tutte quelle cose, che si vuole che essi et faccino, et dicano; percioche la prima educatione si apprende per una certa assuefattione, et imitatione, alla quale, come è detto, sono i puttini per se stessi cosi inclinati, che volentieri si recano ad imitare, quanto veggono fare ad altri. Ma quando il fanciullo è cresciuto in modo, che i raggi della ragione cominciano ad apparire, all’hora la educatione si esercita intorno a lui con due principali maniere, l’una con l’imperio paterno, ch’è alquanto più violento, l’altra con la persuasione che propone la bellezza della virtù, et suavemente con la luce della ragione, affettiona, et alletta la voluntà. Hora et l’imperio, et la persuasione è di due sorti, cioè di effetti, et di parole, delle quali la più efficace è quella che consiste nel fare, onde meno efficacemente commanda, ò persuade colui che con gli effetti contradice al commandamento, et alla persuasione, per tanto s’io, non m’inganno, questa deve essere una ferma massima à tutti i padri, et madri di famiglia, che un principal fondamento della buona educatione, consiste nel buono esempio domestico, di maniera che tutto quello che vogliono imprimere di virtù, et di religione nell’animo del figliuolo oltra le [p. 29v modifica]eshortationi, et commandamenti, che son buoni, et necessarii principalmente lo devono rappresentare à gli occhi del giovanetto vivamente espresso in se medesimi, altrimenti se altro dicessero, et altro facessero, più saria quello che si distruggeria con un fatto solo, che quello che si potesse edificare con molte parole; si perche, come dice quel valent’huomo, meno efficacemente commovono l’animo, le cose ch’entrano per gli orecchi, che quelle che sono sottoposte à gli occhi, si perche la natura nostra amica del diletto, più facilmente si appiglia, dove sente maggior facilità, cioè al male, et non si può dire a bastanza, quanto si diminuisca dell’autorità, et del credito di colui che vuole persuadere altrui, quando le opre sono contrarie al dire; et però del maestro de’ maestri Christo nostro Signore scrive san Luca, dicendo ch’egli fece, et insegnò, ponendo nel primo luogo il fare. Et il Salvatore medesimo dicea, imparate da me che sono mansueto, et humile di cuore, et un’altra volta parlando con gli Apostoli: Io vi ho dato esempio, acciò facciate anchor voi, come ho fatto io. Et l’Apostolo san Paolo dottore delle genti eshortava a i Corinthii in questa maniera: Siate imitatori miei, come io sono di Christo; et scrivendo a i suoi diletti discepoli Timoteo, et Tito, Vescovi, et perciò padri, et maestri, gli ammoniva che con la dottrina, et con le eshortationi congiungessero principalmente l’esempio della vita, et santa conversatione loro, onde al primo dicea: Fa che tu sia esempio de i fideli, nel parlare, nel conversare, nella carità, nella fede, et nella castità. Et scrivendo al secondo dopo haverlo ammonito che di continuo predicasse ad ogni sesso, et ad ogni età gli oblighi, et offitii loro conclude cosi: In tutte le cose proponi te medesimo esempio delle buone opere. Volendo l’Apostolo dire, che niuna maniera più breve, nè più efficace si può trovare per insegnare ad altri che l’esempio proprio. In somma il primo esemplare dove naturalmente s’affissano gli occhi del fanciullino, è il proprio padre, ilquale non altrimenti che un vivo specchio, ha da rappresentare in se stesso tutte le forme, et tutte le qualità, che pretende transfondere quasi di vaso in vaso nel fanciullo. Et per tanto per ordinario i nostri ragionamenti saranno co’l padre di famiglia, percioche egli è il primo maestro, et à lui tocca a guisa d’Aquila, per usar la similitudine della scrittura sacra, spiegar le ali avanti a i suoi polli, invitandoli al volo, et insegnando loro à volare, voglio dire che il padre deve esser la guida che conduca il figliuolo per il camino della virtù, et bontà Christiana.