Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro I/Capitolo 26

Libro I - Capitolo 26

../Capitolo 25 ../Capitolo 27 IncludiIntestazione 31 agosto 2009 25% cristianesimo

Libro I - Capitolo 25 Libro I - Capitolo 27


[p. 14v modifica]

Delle immoderate doti, et pompe. Cap. XXVI.

Io crederei se mi è lecito il ricordarlo, che dovesse esser cosa non mediocremente utile, se con autorità publica si ponesse dove fa bisogno alcun temperamento, et moderatione alle doti, le quali trapassando la debita misura in ciascuno stato partoriscono infiniti inconvenienti, percioche il povero padre vedendosi gravato di figliuole, et non potendo maritarle tutte con quella dote, che l’uso, o più presto abuso della patria richiede, si risolve di fare il suo sforzo in una, et l’altre ò si rimangono à invecchiare [p. 15r modifica]in casa, ò vanno ne i monasteri più sforzate che volontarie, ò se pur vuol maritare tutte quelle che sono inclinata alla vocatione del matrimonio, restano eshauste le facultà con pregiudicio de i maschi, et tal volta le figliuole seconde, et terze si maritano con doti minori della prima, et per consequenza à disugual marito, onde nascono emulationi, et invidie, et contentioni assai . Di qui nasce anchora che molte buone, et honeste giovani non trovano quella conditione che si converria à lo stato loro, et come sono innumerabili i lacci del demonio, spesse volte si conducono per povertà à grandissime miserie, et precipitii, al quale et à molti altri simili inconvenienti, potria non poco rimediare la autorità publica. Et veramente se noi vediamo nelle nobili Città molti gentil huomini principalissimi affaticarsi prontamente, et con carità nel governo de gli hospitali, et nella cura de i poveri infermi, et in altre opre pie, certo saria s’io non m’inganno opera di molta pietà anchor questa, che alcune persone di qualità, co’l valore dell’autorità publica, mettessero le mani nel maritaggio delle povere zitelle, et tanto maggiormente quanto meglio nate fossero, si che per difetto di dote, non restassero del tutto abandonate; et certo non so perche non si potesse tal hora fare una cortese, et christiana forza ad un giovane ricco, che pigliasse una buona, et costumate giovane sua pari per moglie, benche povera; et mi do ad intendere che se alcuni huomini di grado, et timorati di Dio, si applicassero à questa cura nelle Città, si vederiano uscire bellissimi, et santissimi maritaggi, con molta lode di colui, che havesse fatto maggior stima della bontà che de la roba. Ma perche tutto l’eccesso delle doti, si ricopre sotto ’l velame delle molte spese et carichi del matrimonio, credo che saria sopra modo necessario che si provedesse da dovero à i disordinati apparecchi delle nozze, et alle continue pompe delle donne, lequali pompe son hoggi mai tanto cresciute et nelle vesti, et ne gli altri ornamenti pretiosi, et nel numero di serve, et servitori, et di cocchi, et di carozze et in tanti altri modi, che è quasi impossibile il poter supplire lungamente, talche le famiglie ne vanno in esterminio, oltra che si è tolta ogni distintione di stato, et nell’apparire in publico ogni piccola cittadina à gli ornamenti pare una gran signora, onde è ben da temere, secondo quello che leggiamo nelle sacre scritture, et ne i Santi profeti, che Dio se ne adiri grandemente et forsi i molti flagelli, con i quali il padre delle misericordie ci visita ogni giorno per risvegiarci dal sonno del peccato, sono in non piccola parte cagionati da questo disordine, perche dietro alle pompe del vestire, et abbellirsi soverchiamente ne segue la superbia, la vanità, la lascivia, l’otio, i piaceri illeciti, il vagheggiare, gli impudichi [p. 15v modifica]amori, et in somma questa è una esca di grandissimi peccati et per vantaggio gli huomini, de i quali doveva essere propria la gravità pare che nelle pompe contendano di leggerezza con le feminelle; perilche chi ha timor di Dio, desiderio del ben publico, et zelo della salute dell’anima deve giustamente desiderare che vi si prenda provisione, ma però come si è toccato di sopra da dovero, et non superfitialmente, percioche non mancano in molte Città principali, buoni ordini sopra di questo, ma poco, o niente si osservano, di maniera che allevandosi i figliuoli imitatori de i disordini de i padri et lasciandoli anchor essi à suoi figliuoli per successione vanno tutta via più crescendo, et facendosi più difficili, à esser curati. Ma perche habbiamo fatto assai lunga digressione ritorniamo alla nostra materia.