Tre anni e piú fa mò, ch'Amor mi prese

Cecco Nuccoli

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. II, 1920 – BEIC 1928827.djvu sonetti Tre anni e piú fa mò, ch'Amor mi prese Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Io son del «ti» sí forte innamorato Rabbia mi morde el cor con maggiur izza
Questo testo fa parte della raccolta XXII. Ser Cecco Nuccoli
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IV

Per il medesimo Trebaldino; acrostico.

tre anni e piú fa mò, ch’Amor mi prese,
ma ’n ben so’certo che mai non mi lassa;
balenò uno splendor, ch’ogn’altro passa:
4fredd’era il tempo, e di calor m’accese.
di morte in vita mia alma sospese;
ditelme donque, Amor, se mai s’abbassa:
non vede tu ch’io sto co’ pesce i’ nassa,
8ni po’ fuggir da lui né far defese?
servir ce puoi, Amore, e toglier doglie;
ramo fiorito, che stai in sul monte,
11celatamente fa’ che tu ne coglie.
Ben puoi saper qual nome io porto in fronte:
colui, che giá dinanze fe’menzione;
14Luccia al figliuol ferito pon cagione.