Trattato di architettura civile e militare I/Trattato/Libro 5/Esempio 30

Trattato - Libro 5 - Esempio 30

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ESEMPIO XXX.

Rocca di Mondolfo (Tav. XIX, 2).

In Mondolfo1, altra terra del detto signore, ho fatto fare un’altra rocca, in questa forma. In prima, una torre a otto facce, di diametro piedi 55, ed alta 100, ed il muro suo è grosso piedi 18, ed in mezzo di questa è una lumaca per la quale i cavalli possono ascendere insino alla stanza del castellano. Appresso di questo, ho fatto un cinto di muro quadrangolare inequilatero, nel quale da basso sono più stanze, ed in sommità vi è un cortile: e dopo questo cinto ne è un altro di figura pentagona, del quale un angolo è volto alla opposita parte della torre, nella quale sono più stanze a più solari: e negli angoli di questa figura sono le offese laterali: e nella sommità dell’angolo detto, ovvero estremità, è un torrone a facce terminante in acuto, massiccio, eccetto una scala che serve a tutte le stanze del propinquo diametro2. In [p. 294 modifica]mezzo di questo torrone e delle stanze del signore è un altro cortiletto triangolare. Appresso alla principal torre è l’entrata del soccorso con rivellino, fossi, ponti e battiponti, come appare nel disegno.

Note

  1. Mondolfo, castello reso celebre per l’assedio postogli nel 1517 da Lorenzo de’ Medici che vi fu ferito, è descritto dal Guicciardini (lib. XIII, cap, II) pel castello più forte e migliore del Vicariato, cinto di fossi e di muraglia da non disprezzare, alla quale il sito del luogo, essendo in collina, fa terrapieno: fu preso dai Pontificii coll’aiuto di una mina sotto un torrione, che gittollo a terra con parte della muraglia. Ma non bene si discerne se il Guicciardini parli della rocca o della terra: pare anzi di questa. Il Torri la descrisse nel 1733 come esistente ancora, e munita di due ponti levatoi (Memorie di Mondolfo pag. 6), i quali veramente vedonsi segnati in pianta. Così pure ne loda l’altezza e la grossezza delle mura. Vedi anche la vita dell’autore al capo IV.
  2. Del propinquo diametro, vale a dire alle stanze adiacenti. Le parole aggiunte sono del f.° 34 r.° del cod. Sanese.