Trattato dell'imbrigliare, atteggiare e ferrare cavalli/Trattato 3/Capitolo 6
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D'un modo di ferro, & di chiodi ancho, che in vezzo di ramponi, chiodi da ghiaccio, & creste servono. Cap. VI.
VEdendo io, che quelli, che si vagliono per i piedi dinanzi, di ramponi acuti, chiodi da ghiaccio, & creste, per fare, che li cavalli non slittino, non si avedono del danno, che causano, però dico, che vorria in suo cambio si facesse una sorte di ferro, che s’adopera per cavalli barbari, ginetti, & turchi, quando si fanno correr al palio, che s’attaccano cosi bene, & forse meglio di quello, che non si farebbe con le predette cose. Et questo ferro è fatto di tal modo, che nella parte di fuori ha un cerchielo attorno, in guisa di seghetta, la quale s’atacca benissimo, ne nuoce, ne à piedi, ne anchora à nervi, & bisogna sia di ferro, che non habbia del tenero, anzi del crudo, & temperato, poi sia ben battuto, perche più s’indurisca, che non essendo duro tosto si frustarebbe il cerchiello. Ma inanti, che si ponga in opra tal ferro, & che si tempri, bisogna molto ben giustarlo co’l piede, & se l’huomo vuol, è in sua libertà di fare le punte d’esso cerchiello più, & meno accute, con la lima, secondo, che li piacerà; & parerà star meglio, & faccia, che la grossezza di dietro del ferro, sia uguale alli denti del cerchiello; & volendo nel mezo d’esso habbia alquanto dell’imbordito farsi, ma che l’imbordigione non superi, ne acho sia uguale alle punte della seghetta, ò cerchielo come si vuol chiamare, ma un pochetto più bassetta di quello, & accommodato poi che sia il tutto si temperi. Parimente si può usare in cambio di seghetta quella sorte di chiodi, che ho detto nel capitolo antecedente, che usano i Turchi, & sia il ferro di dietro come questo, che habbiam detto della seghetta.